Il decreto legge Gelmini,da un colpo mortale sia all’istruzione che al diritto di studio, senza migliorarlo. Se la scuola non funziona, c’è il rischio che la mafia nel mezzogiorno la sostituisca”.

 Con queste parole, Lino Lenza, segretario regionale dell’MPA, muove all’attacco della Gelmini e della sua concezione dissennata della scuola, che nel nome del risparmio, ci riporta indietro di parecchi anni. “Il decreto Gelmimni – continua lenza – aumenta la forbice tra nord e sud ed il gap diventa irrecuperabile. I tagli finiranno per togliere 20.000 posti di lavoro in Sicilia, dando un colpo mortale alla scuola senza migliorarla. Ma non solo, dei due miliardi di euro che vengono risparmiati, non è stato detto come saranno spesi, e noi tempiamo che resteranno nelle casse dello stato, senza essere reinvestiti. La riforma premia soltanto il tempo pieno, che in Sicilia è fatto nel 3,4% dei casi, per problemi infrastrutturali ed economici. E’ evidente che la Gelmini premia il nord ricco e punisce il sud più povero.” Risulta evidente che la coabitazione tra PDL,. MPA e lega, comincia a fare crepe e che la Sicilia deve mettercela tutta per rintuzzare questo attacco continuo che viene dal nord, Per mettercela tutta, non sarebbe certo da escludere, anzi sarebbe auspicabile una unione di intenti ed un orientamento unitario di tutte le forze politiche che siedono all’ARS e dei siciliani che esponenti di questo governo e che poco guardano all’interesse del popolo siciliano, che viene sacrificato alla “superiore causa”. (s.a.)