Ormai, si incontrano solo cassonetti pieni lungo le strade della città, cassonetti dai quali emanano esalazioni maleodoranti che disturbano il naso dei passanti.

 Si calcola che siamo già a duemila tonnellate di immondizia che seppelliscono la città e che suscitano l’ira dei cittadini, che non riuscendo a sopportare il puzzo, spesso danno fuoco ai cassonetti, con grave pregiudizio per la salute pubblica vista la inevitabile esalazione di diossina che viene dagli incendi. Intanto l’AMIA, resta sull’orlo del fallimento e non riesce a dare risposte ai tremila dipendenti, che vogliono sapere quale sarà il loro futuro. Nessuna risposta dai vertici della società, nessuna risposta dall’amministrazione Cammarata, per rassicurare i lavoratori giustamente preoccupati. Il risultato e sotto gli occhi di tutti, o forse è meglio dire e sotto il naso di tutti, mucchi a macchia di leopardo che spiccano in tutti i quartieri della città, difficoltà di smaltimento dei rifiuti, disaggi della popolazione che non può certo tenersi a casa i rifiuti, la poca raccolta differenziata che si è fatta fino ad ora, che salta. Intanto la CGIL, schierata dalla partedei lavoratori i lotta, ritiene che l’attuale vertice della società sia inadeguato ed incapace e chiede le dimissioni di tutto il consiglio d’amministrazione.