(Adnkronos) - "Io sono per la legalita' e lo voglio ribadire a gran voce, ma non mi sta affatto bene questo riconoscimento fatto oggi ai carabinieri caduti in quel periodo,

non sono i carabinieri di oggi". A distanza di poche ore dalla scopertura della targa dedicata ai carabinieri caduti nella lotta al banditismo a Montelepre (Palermo), alla presenza del presidente della Camera, Gianfranco Fini, arriva il no secco alla cerimonia del nipote di Salvatore Giuliano, l'indipendentista ritenuto da molti il responsabile della strage di Portella della Ginestra. Giuseppe Salvatore Sciortino, figlio della sorella di Salvatore Giuliano, non ha partecipato alla manifestazione ed e' arrabbiato con l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Giacomo Tinervia. "Non sono affatto d'accordo con questo riconoscimento ai carabinieri di quegli anni, quando lo Stato era oppressore, perche' eravamo nel pieno della guerra indipendentista. Da un lato c'era lo Stato e dall'altro mio zio, Salvatore Giuliano, braccio armato del movimento indipendentista. In quel periodo ci furono centinaia di morti, ma non solo carabinieri, c'erano anche vittime civili innocenti, e lo possono testimoniare le decine di anziani, oggi 70enni e 80enni, che hanno vissuto quel periodo". "Ancora oggi - ha detto Sciortino - questi anziani gridano il loro dolore per quello che accadde all'epoca, subirono dai carabinieri di allora torture di ogni genere, c'erano stati anche stupri. Sono stati numerosi, in questi ultimi giorni, gli anziani venuti da me per lamentarsi della scopertura della targa fatta oggi in pompa magna".