Sanità Siciliana: tagli alle case di cura private per 17 milioni di euro. Una cifra da capogiro per un cittadino medio

, quasi briciole per la casse della sanità più discussa d’Italia la cui spesa ammonta invece a parecchi miliardi di euro annui. La sola spesa aggregata per le case di cura convenzionate si attesta infatti sui 395 milioni di euro. 252 milioni l’anno vengono invece spesi per saldare il conto con le casse sanitarie di altre regioni. La spesa totale della regione Sicilia per prestazioni di cui corregionali siciliani hanno fruito al di là dello stretto, al netto degli appena 45 milioni di euro erogati dalle altre regioni per prestazioni offerte dalla sanità siciliana, ammonta a ben 207 milioni di euro. “I siciliani non hanno fiducia nel sistema sanitario regionale e preferiscono farsi curare altrove” lamenta il governatore siciliano Raffaele Lombardo. Se l’affermazione può non suscitare stupore, la ricerca delle ragioni di tale sfiducia potrebbe risultare tanto dolorosa quanto scontata: forse per questo Lombardo glissa sull’approfondimento. La sanità siciliana ha bisogno di entrare in una fase di profonda ristrutturazione che promuova il pubblico facendo si che sia realmente alla portata del cittadino, efficiente nella gestione ed efficace nelle prestazioni. Risultano quindi positivi la riduzione della spesa e il piano di rientro proposti dall’assessore Massimo Rizzo, solo se affiancati da razionalizzazione delle risorse, gestione trasparente e meritocratica. Si potrebbe ad esempio cominciare dagli esami di ammissione alla facoltà di medicina, che siano adeguati alla reale valutazione della vocazione medica.