Parte alle 20.10 di lunedì 8 settembre la prima puntata della nuova soap televisiva Agrodolce. L’appuntamento è su Raitre, prima di Un posto al sole. Completamente ambientata in Sicilia, (le prime 130 puntate sono girate in un’ex scuola, ma l’idea originaria, non ancora accantonata, è di trasformare in polo televisivo i vecchi stabilimenti Fiat di Termini Imerese), la nuova soap, voluta, come Un posto al sole, da Giovanni Minoli responsabile di Rai Educational, ha una caratteristica: è finanziata per metà con fondi strutturali, messi a disposizione dall’Europa per lo sviluppo industriale delle aree economicamente e produttivamente più deboli. Il progetto di Agrodolce, infatti, è stato presentato dalla Regione Sicilia alla Comunità Europea che l’ha approvato come progetto industriale. Risultato: 12 milioni di euro di finanziamenti comunitari. Costo per ogni puntata circa 50, 60 mila euro. Lo script della serie (in tutto si prevedono 230 episodi) è tutto incentrato sulla realtà siciliana. Verso metà della soap entra nel cast anche Maria Grazia Cucinotta. Altra caratteristica, infatti, è che tutti gli attori sono rigorosamente nati sull’isola e parlano un dialetto accessibile, ma non sono noti al grande pubblico, salvo eccezioni. Le protagoniste di Agrodolce sono due amiche: una è medico ed ha accettato di tornare nella sua terra natia per mettere a disposizione dei compaesani il suo talento. Lucia, questo il nome della dottoressa, si è specializzata in Inghilterra dove ha acquistato una grande fama per le sue indiscusse capacità. L’altra, Lena, è una professoressa, ma è figlia di un boss della mafia locale. Lena cerca in tutti i modi di distaccarsi dalla cultura della Cupola che imperversa nella sua famiglia e fa di tutto per inculcare la legalità nei suoi allievi. Tutte le vicende si svolgono in una cittadina siciliana immaginaria, di nome Lumera, una nuova Vigata, il paese dove si svolgono le imprese del Commissario Montalbano di Camilleri.