Attimi di apprensione si sono vissuti questa mattina in una stanza al nono piano dell'Ufficio settori interventi abitativi – servizio assegnazione e sostegno all'affitto del comune

 di Palermo, sito al civico 60 di via Fattori (nella foto), quando una casalinga 31enne al secondo mese di gravidanza, dopo essersi cosparsa di liquido infiammabile, ha manifestato la chiara intenzione di darsi fuoco se le autorità competenti non gli avrebbero assegnato un alloggio popolare. Si tratta di Giuseppa Li Causi, palermitana, coniugata, già madre di un figlio, fa parte di quei nuclei familiari sfrattati dall'albergo di via Roma ed assegnati temporaneamente al residence Cleotto, sito in via Caduti Senza Croce. Questa mattina, verso le 9 la donna si è recata insieme alla cognata, presso il predetto ufficio, posto al nono piano, per essere ricevuta dal personale presente, ma non vedendosi accreditata, poiché il pubblico sarebbe stato ricevuto solo nel pomeriggio, la donna, ha iniziato a cospargersi il corpo di benzina, contenuta in una tanica da 5 litri avvolta in una busta. La donna, si è avvicinata con un accendino in mano, ad una finestra manifestando la chiara intenzione di darsi fuoco e di lanciarsi dal nono piano. Gli impiegati presenti, hanno avvisato subito i carabinieri della Centrale operativa, al "112" del Pronto intervento, che tempestivamente hanno girato l'allarme ai militari della stazione di Resuttana Colli che sono intervenuti immediatamente sul luogo. Arrivati sul posto i carabinieri, insieme ai vigili urbani e ai vigili del fuoco di Palermo, hanno cercato di far desistere la giovane madre, assicurandola che si sarebbe tutti prodigati ad aiutarla. La donna, dopo qualche attimo di esitazione si è consegnata ai Carabinieri, che l'hanno accompagnata in caserma, per chiarire i motivi che l'avevano spinta a questa plateale forma di protesta. Dalle prime dichiarazioni fornite ai militari dell'Arma, la protesta della giovane era riferita prettamente all'assegnazione da parte degli organi competenti, di un alloggio popolare, in virtù della scarsa disponibilità economica del marito disoccupato e di un bimbo che sta per nascere. (fonte vivienna)