PORTO EMPEDOCLE (AGRIGENTO): LA SELLERIO REGALA I LIBRI DI CAMILLERI

Come tutti sano, Camilleri nacque a Porto Empedocle, nel lontano 6 di settembre del 1925 ed ebbe una vita molto movimentata da intellettuale multiforme,

che nella sua vita esercitò diverse professioni e tutte con grande successo, da docente alla scuola d’arte drammatica a regista, da poeta a scrittore, da giornalista a drammaturgo, da scrittore a dirigente della produzione RAI. Scrisse moltissimi libri dal romanzo storico alle novelle, fino ad arrivare alla famosa serie del Commissario Montalbano. Scrisse per dive testate giornalistiche, fu attore, in definitiva fu un intellettuale versatile, capace di dare con successo voce a persone e fatti che un fondo di verità lo avevano sempre e che lasciavano intravvedere senza nemmeno tante velature, le varie problematiche che affliggono tuttora la società italiana. Vinse molti premi ed ebbe diversi riconoscimenti, che sottolineavano l’impegno e la bravura di un intellettuale dalle varie sfaccettature, immensamente innamorato della sua Sicilia che descrisse in mille odi, inventandosi anche un siciliano particolare (il vigatese) che ridiede smalto alla lingua siciliana rilanciandola nel mondo della cultura e degli intellettuali. Nel suo paese natale, da tempo esistono il bar Montalbano, il ristorante dello stesso nome una serie di attività commerciali legati al nome di Camilleri e del suo personaggi più famoso: il Commissario Montalbano. Un sindaco pensò bene di cambiare anche nome al paese chiamandolo Vigata, cosa che durò poco, che ha una statua di Montalbano all’ingresso, nella sua biblioteca pubblica non aveva tutti i libri di Camilleri. A questa lacuna ha pensato la casa editrice Sellerio di Palermo, quella che più libri dello scrittore ha pubblicato, la quale ha regalato alla biblioteca 400 volumi che sono andati ad arricchire la stessa ed a fare da leva per il rilancio della cultura nel popoloso comune dell’agrigentino. (SA)

RAGUSA: STORIE DI CITTADINI DI SERIE “B”

Già un’altra volta abbiamo avuto modo di evidenziare la politica dei due pesi e due misure, due diversi metodi di intervento delle istituzioni in caso di calamità naturali che hanno colpito parecchie zone di questa nostra Italia tanto bella quanto fragile e sfortunata. E’ chiaro, e lo vogliamo sottolineare, che non abbiamo certo invidia o risentimento per il movimento spontaneo di opinione per la sollecita messa in marcia della solidarietà in casi di disastri come quello di Venezia e di altre località del Nord e del Centro Italia. Forse una qualche cosa avremmo da dire sulle responsabilità che ci sono, anche se è comodo incolpare la natura, il cattivo tempo, i cambiamenti climatici ecc. Cause che certamente esistono, ma che quasi sempre derivano da incuria delle istituzioni o da cattivi interventi spesso specultativi della mano dell’uomo. Ma oggi, vogliamo sottolineare ancora una volta una evidenza che riteniamo grave. Comuni come la piana di Vittoria, come Licata o Canicatti, sono stati colpiti e fortemente danneggiati dai temporali degli ultimi tempi, anche in contemporaneo con l’alta marea che colpiva Venezia. Ancora oggi, però, questo ed altri comuni aspettano che venga riconosciuto lo stato di crisi del settore agricolo cui parecchi comuni e non solo del ragusano, sono fortemente legati, come l’uva da tavola, i carciofeti tutta la filiera serricola delle primizie ed altre coltivazioni ancora, che sono usciti dalle intemperie fortemente ridimensionate per non dire completamente distrutte. Aziende agricole in ginocchio, raccolti andati in fumo, lavori di mesi vanificato, un’intera economia compromessa, assieme al futuro di tante famiglie che diventa sempre più precario. Non crediamo che per quanti impegni possano avere le istituzioni persi nel teatrino della politica, non trovino il tempo di rendere giustizia anche alle tante imprese del Sud fortemente compromesse ed indebitate. Se nessun segnale apprezzabile arriva dalle istituzioni, per fortuna un segnale forte arriva da un istituto di credito: Unicredit, che sponde propria, ha deciso di venire incontro a tanti imprenditori in provincia di Agrigento, sospendendo per dodici mesi il pagamento di mutui ed altre scadenze. Un insperato aiuto che concede respiro a tante aziende che in questo modo possono affrontare la crisi ed il danno con più serenità, in attesa che chi di dovere provveda ad emanare norme che vengano in aiuto a questi lavoratori. (SA)

CALTANISSETTA: I CVIOTTADINI NSI APPROPRIANO DELLA LORO MCITTA’

Un tempo la piazzetta Grazia di Caltanissetta brulicava di gente che la mattina presto si presentava al mercato ortofrutticolo all’ingrosso che un tempo trovava posto in quella piazza. Urla, pressi gridati, mediatori, tutto quanto popolava i mercati all’ingrosso di un tempo. Poi il progresso, così viene definito, le esigenze che cambiano anche antiche usanze, hanno fatto sì che il mercato ortofrutticolo all’ingrosso venisse spostato in altra parte della città più ampio e meglio organizzato. Sparite le casette di legno che circondavano la piazzetta, sparito il movimento, spariti anche i fiori che qualche pia mano non faceva mai mancare ad una Edicola Votiva che faceva bella mostra di se in mezzo a tutto quel via vai di gente. Una Edicola che ancora oggi custodisce un quadro che rappresenta la Sacra Famiglia. La piuazzetta trasformata in parcheggio sulla quale si affacciano un paio di esercizi commerciali, per il resto solo macchine, gente che passa frettolosa. Tutto caduto nell’obblio. Le vecchie case che nessuno abita, porte e finestre serrate da tempo, dimenticata anche l’antica Edicola Votiva sulla quale il tempo ha lavorato portandola in decadenza. Non solo nessun fiore più da tempo viene portato davanti a quel quadro, ma anche lo sportello che lo chiudeva proteggendo quanto c’era all’interno ècaduto, svanito nel nulla. Nessuno più sembra accorgersi della sua esistenza, fino a quando per iniziativa della storica dell’arte Roberta Barba, con il sostegno di vari esercizi commerciali della zona e del parroco della chiesa di Santa Lucia, non è stato avviato il restauro dell’Edicola, la messa in sito di un nuovo sportello il ripristino di tutta l’Edicola. Ora tutto è sistemato e pronto per l’inaugurazione prevista per l’11 dicembre. Il tutto in mezzo alla soddisfazione di quanti hanno contribuito e di tutto i vicinato, che mostra segni di soddisfazione per il ripristino di questa parte del centro storico della città che in questo mopdo torna ad animarsi di nuova vita. (SA)

ENNA: RIPARTE UN CAMMINO VERSO NUOVI OBIETTIVI DI CIVILTA'

Arriva per i comuni di Enna una boccata d'ossigeno che servirà a mettere a punto interventi di tipo efficientistico energetico e sviluppo soatenibile. Nel prossimo quinquennio, infatti, i comuni potranno attin gere al milione e quattrocentoventimila euro finanziati dalla Regione, che andranno divisi ai venti comuni della pprovincia ennese, Enna compresa, in ragione della popolazionme residente.

Una disponibilità economica che permetterà a questi comuni di intervenire per mettere in sicurezza edifici pubblici, per investire nelle energie alternative e per progettare erealizzare opere utili come previste nel decreto.

C'è però un solo limite che potrebbe impedire l'avvio delle necessarie opere ed è la condizione senza i rispetto della quale salterebbe tutto, ossia l'avvio dei progetti entro il 31 dicembre di quest'anno. Un poaletto molto ostativo se si pensa che sta per finire la prima decade di dicembre e che quinbdi resterebbero solo una ventina di gikorni per avviare i progetti. Questo significa che inizia una corda contro il tempo, sotto le feste di fine anno. Una corsa che i comuni debbono necessariamente vincere, per il bene dei propri amministrati in primis, ma anche per sopperire alle deficienze di una regione che arriva sempre con l'acqua alla gola a pòorre mano ad una legge di bilancio che spesso resta impastoiata nelle richieste dei vari depuitati proiettati a dare risposte alle promesse elettorali fatte. Sta ai comuni quindi, presentare ed avviare subito progetti utili, canierabili che rispoettino le previsioni ed i limiti del finanziamento, per non perdere fondi magari attesi da tempo ed arrivati con la condizione di avviare il mtutto nel giro di una mangiata di giorni. Ce la faranno i comunir? La speranza è che i pèrogetti siano mpronti e possano rispettare le condizioni volute. (SA)

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