GROTTE (AGRIGENTO) FORMAZIONE E INCLUSIONE SOCIALE, CONCLUSO A GROTTE IL CORSO FORMATIVO “MI METTO AL LAVORO”

Si è concluso ieri a Grotte il corso di formazione “Mi Metto al Lavoro – Strumenti utili per un buon inizio”,

che ha coinvolto 30 partecipanti in un percorso di crescita e sviluppo di tutte quelle competenze utili da spendere nel mondo del lavoro. Dall’analisi del mercato alle buone pratiche per redigere un curriculum vitae e una lettera di presentazione, dalle metodologie di lavoro diffuse nel settore pubblico e privato alla costruzione di una web reputation per trovare opportunità professionali sempre più stimolanti. Questi gli argomenti affrontati nei 5 incontri formativi, pensati per offrire al territorio occasioni reali di aggiornamento, networking ma soprattutto dialogo e confronto. Ciascuno incontro è stato infatti valorizzato da simulazioni pratiche, esercizi interattivi per affrontare al meglio un colloquio di lavoro e attività di team building. Tutto il programma formativo rientra tra le attività del Programma Operativo Nazionale PON Inclusione, realizzato nel Distretto Socio- Sanitario D3 con l’assistenza tecnica del Consorzio Sol.Co., che punta sulla formazione, orientamento e presa in carico delle famiglie più fragili per accompagnarle verso l’inserimento sociale e lavorativo. «La ricerca attiva del lavoro – afferma Annalisa Lo Magno, formatrice del corso e specializzata nella consulenza e nello sviluppo di risorse umane – presuppone un impegno costante. Oggi più che mai è necessario considerare e percorrere tutte le “strade” possibili per realizzare il proprio progetto professionale. Dalle relazioni interpersonali alle autocandidature spontanee, dai tirocini fino alla ricerca di contatti con il mondo del lavoro, tutto è utile per promuoversi e trovare nuove opportunità». «Il corso di formazione Mi Metto al Lavoro – continua Lo Magno – è stata un’occasione per stimolare le persone escluse dal mercato del lavoro a partecipare con consapevolezza e responsabilità alla costruzione di un futuro progettuale possibile. Un’esperienza concreta di integrazione sociale che la comunità di Grotte ha accolto con entusiasmo». «Ho creduto fortemente in questo progetto – dichiara Miriam Cipolla, Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Grotte – e sono estremamente orgogliosa del lavoro e dei risultati che, insieme alla docente, abbiamo raggiunto. Ringrazio tutti i corsisti che hanno mostrato il loro impegno e la loro capacità di essere costruttori di un futuro possibile; a noi il compito, in collaborazione con le forze sociali, di riconnettere queste energie con la comunità per lo sviluppo e la crescita del territorio». Dopo Grotte e la precedente edizione di Canicattì, il corso di formazione guarda già al futuro e alla possibilità di replicare l’attività anche negli altri territori del Distretto. Redazione di Hashtag Sicilia

CALTANISSETTA: PRONTO IL PROGRAMMA PER LE FESTE DI FINE ANNO

L’approssimasi delle feste di fine anno, mette in moto la macchina di diversi comuni dove la tradizione vuole che le strade siano illuminate per dare il senso della festa, ma che vi siano anche diverse manifestazioni che rendono le feste più gioiose, manifestazioni che invitano la gente a scendere in piazza per assistere alle iniziative e per comprare presso le bancarella che accupano le località più frequentate delle città. Da tempo infatti sono in voga i mercatini di Natale, che inevitabilmente veicolano anche iniziative culturali e ludiche di vario genere. Anche Caltanissetta, cercando di uscire dall’isolamento in cui la cresi e la scomparsa dell’industria mineraria l’hanno relegata, si prepara a festeggiare il Natale. Diverse sono le iniziative messe in programma: dalla sagra del torrone, alla vendita di oggetti ornamentali per l’albero, dall’esposizione e realizzazione di prodotti tipici agli spettacoli per richiamare ed allietare le persone. Le manifestazioni andranno avanti dal 7 dicembre e termineranno per l’Epifania. Manifestazione centrale, lo spettacolo di capodanno, che torna sul Corso Vittorio Emanuele e che quest’anno sarà animato dallo spettacolo del cantante neomelodico nisseno Francesco d’Aleo, che allieterà la folla con le sue canzoni popolari, sempre che il tempo lo consenta risparmiando al pubblico ed alla festa una eventuale pioggia. (SA)

PIAZZA ARMERINA (ENNA): INTERESSANTE INZIAVA DELLA FIDAPA

In occasione della giornata contro la violenza sulle donne, la Federazione Italiana Donne arti e professioni affari (FIDAPA) ha organizzato una manifestazione nella bella cittadina che ospita la Villa Romana del Casale, nel corso della quale ha presentato la nuova carta dei diritti della bambina. Scopo della singolare ed importante iniziativa è quello di far si che la sensibilità alla lotta contro la violenza di genere metta radici fin dall’infanzia, come ha dichiarato la responsabile FIDAPA Lucia Giunta. In questo modo si vuole proteggere la donna di domani, ha affermato la relatrice. La manifestazione fa parte di una mobilitazione generale che nell’occasione della giornata contro la violenza sulla donna, vuole denunciare una piaga che diventa sempre più preoccupante, considerato il numero di donne uccise per una cattiva interpretazione dell’amore che sconfina sempre più in quella di possesso a cui non si sa o non si vuole rinunciare. Presenti alla manifestazione parecchie rappresentante di associazioni, rappresentante delle Forze dell’Ordine ed altri enti. (SA)

CATANIA: CONTRO IL CARO BIGLIETTI ORGANIZZATA PROTESTA IN AEROPORTO

Da tempo si è ricominciato a reclamare per il caro biglietti e per la mancata politica di prossimità tante volte promessa ai siciliani. Il risultato continua ad essere che le compagnie aeree fanno il bello ed il cattivo tempo, imponendo tariffe altissime a seconda del periodo in cui si desidera volare. La mancanza di una politica difensiva che metta la Sicilia alla stessa stregua della Sardegna, ad esempio, o che preveda un tetto massimo per un volo da e per la Sicilia, lascia i siciliani in balia di compagnie aeree che si muovo senza alcun riguardo per un’Isola che continua a pagare a caro prezzo la propria marginalità. Le tariffe alte non solo mettono in crisi i tanti pendolari costretti a spostarsi all’estero per lavoro, vedi i tanti dipendente della scuola ad esempio, ma crea problemi all’espandersi del turismo che deve lottare contro la concorrenza con zone più facilmente raggiungibili e certamente meno costose, come la Spagna ed altre località o come lo stesso Nord Italia, con una mobilità molto meno costoso a fronte della discriminazione che colpisce ancora la Sicilia. Sarebbe il caso che il governo regionale si decidesse ad intervenire a protezione del traffico da e verso gli aeroporti siciliani che porterebbe certamente ad un aumento del turismo con relativo sollievo dell’economia isolana. Ben venga dunque questa manifestazione, nella speranza che riesca a centrare l’obiettivo per fare uscire la Sicilia dalla sua marginalità e ben venuto sarebbe anche un movimento più ampio per rivendicare politiche del trasporto adeguate. (SA)

PALERMO: CHE FINE FARANNO I MILIONI DISPONIBILI PER MIGLIORARE LA MOBILITA’?

Burocrazia, lungaggini di vario tipo e forse un pizzico di incuria, fanno sì che Palermo possa perdere i 300 milioni previsti dal Patto per Palermo. Sarebbe una grave perdita per una città come Palermo, che aveva puntato tutto su una mobilità sostenibile e non inquinante, che potrebbe non vedere la luce. Stiamo parlando ad esempio delle nuove linee del tram per le quali sono previsti 198 milioni 872 mila euro, o della green wuay Palermo Monreale, che secondo un concorso internazionale per idee emanato un tempo fa per la trasformazione in ciclabile della vecchia ferrovia a scartamento ridotto Palermo Monreale, concluso da un anno, resta nel cassetto ad arricchire il libro dei sogni, mentre potrebbero resrae non spesi 4,7 milioni di euro. Come incompiuto potrebbe restare il progetto di restauro di altri padiglioni dei Cantieri culturali o il ponte sul fiume Oreto ed altre opere ancora, che non no dispongono di progetti cantierabili già in fase esecutiva o in procedura di aggiudicazione avviata. Questo quanto prevede il nuovo piano di sviluppo e coesione nazionale. Questa la legittima preoccupazione che viene fuori da una presa di posizione di alcuni consiglieri comunali, che denunciano il paradosso di una città che si dota di ampia Ztl, ma che rischia di non completare ed ampliare il piano di mobilitazione legato ai nuovi progetti e principalmente al potenziamento delle linee del tram. Un vero paradosso, che potrebbe vanificare il tutto e fare perdere tanti soldi che potrebbero certamente essere una boccata d’ossigine per l’economia locale oltre che una ulteriore crescita della città in direzione del rispetto dell’ambiente e contro l’inquinamento. (SA)

ECCO LE ZES. 87 ETTARI PER MESSINA E 540 PER MILAZZO, GIAMMORO E VILLAFRANCA

DA TEMPO STRETTO - MESSINA – L’area degli ex Magazzini Generali, 1,5 ettari, è solo l’ultima tra quelle previste nelle Zes (Zone economiche speciali) per il Comune di Messina. Ne fanno parte anche Tremestieri, dove dovrà sorgere la piastra logistica non ancora dotata di progetto esecutivo, l’ex Sanderson e la Falce. Ieri il Comune di Messina ha ottenuto l’integrazione per realizzare in quell’area il progetto I-Hub, finanziato dal Poc Metro. Le aree Zes messinesi ammontano in totale a 627 ettari: 87 per il capoluogo e 540 per l’area compresa tra Milazzo, Giammoro e Villafranca. “E’ stata accolta la richiesta del Comune di Messina – dice il presidente dell’Autorità di sistema portuale dello Stretto, Mario Mega – che arricchisce le aree delle Zes di una nuova possibilità a forte vocazione tecnologica, che ben potrà integrarsi coi programmi di innovazione digitale che vogliamo avviare noi”. Mega ha segnalato anche la necessità di rivalutare delle aree, circa 100 ettari a Giammoro, che facevano parte della proposta iniziale, ottenendo “disponibilità dalla cabina di regia, in particolare dall’assessore regionale Girolamo Turano. Ora non resta che completare presto la perimetrazione e sottoporre il tutto al Governo nazionale per l’approvazione, a quel punto potremo cominciare ad operare”. (continua a leggere: https://www.tempostretto.it/news/ecco-le-zes-87-ettari-per-messina-e-540-per-milazzo-giammoro-e-villafranca.html)

RAGUSA: ARRIVA ANCORA UN NO ALL’IMPIANTO DI BIOMETANO

Ancora un no per la realizzazione dell’impianto di biometano previsto nella zona Zimmardo Bellamagna in prossimità del comune di Pozzallo. Non appena il comune di Modica fa dato l’autorizzazione alla realizzazione dell’impianto, si sono mobilitati subito gli ambientalisti raccogliendo 8.000 firme contro l’impianto. Torna in campo la esagerata posizione di che in fondo non è contro il biometano o contro i termobalizzatori, o contro l’impianto di trattamento meccanico biologico (TMB). Tutto ciò peròlo si vorrebbe in casa di altri e non sul proprio territorio. Una posizione che fino ad ora ha bloccato qualsiasi processo di smaltimento dei rifiuti dal quale trarre anche le opportunità economiche che ne possono derivare. Si chiede un incremento della raccolta differenziata, che in ogni caso non risolve alla radice il problema. A questo punto sorge spontanea una domanda: come mai al Nord o in altre nazioni europee il rifiuto solido urbano è una risorsa dalla quale si arriva a produrre anche energia elettrica a beneficio dei cittadini che ne usufruiscono e di quelli che ci lavorano e questo in Italia e specialmente in Sicilia non è possibile? Ed ancora, è giusto e sacrosanto difendere l’ambiente che oggi diventa un obiettivo urgente per frenare anche i cambiamenti climatici, ma siamo sicuri che la strada giusta sia quella di impedire la nascita di impianti che potrebbero invece andare in questa direzione. Trovo giusta ed irrinunciabile la difesa dell’ambiente, ma essa non può passare solo e sempre attraverso i NO, ma attraverso un attento monitoraggio dell’applicazione di tutti i mezzi che esistono per rendere innocui gli impianti. Così avviene dove questi impianti sono al centro di importanti città e non solo non producono danni, ma nessuno li vede o li sente ed apportano anche benefici. Bisogna smettere di cercare di fermare il progresso e difendere invece la rigida applicazione delle norme che esistono. L’alternativa oggi è la nascita di discariche abusive e di infiltrazioni pesanti della malavita organizzata che trae dallo smaltimento illecito kauti guadagni, questi sì a discapito della salute dei cittadini. (SA)

SIRACUSA: CRISI EX PROVINCIA DI SIRACUSA: POSSIBILI RISORSE PER IL PAGAMENTO DEGLI STIPENDI DI NOVEMBRE E DICEMBRE

DA SIRACUSA NEWS - La possibilità di garantire le ultime due mensilità dell'anno si otterrebbe operando sul decreto di riparto dei mutui “Dopo oltre novanta minuti di audizione in commissione bilancio dell’Ars, siamo riusciti a convincere l’assessore Grasso a riconvocare la conferenza delle Province”. La notizia, attesa dai dipendenti della ex Provincia Regionale di Siracusa arrivati a Palermo con due pullman, arriva dal deputato regionale Stefano Zito (M5s) che aveva richiesto l’appuntamento in commissione. “Operando sul decreto di riparto dei mutui si possono trovare risorse per garantire il pagamento delle mensilità di novembre e dicembre. L’assessore Grasso ha assicurato che già domani partiranno le convocazioni per cui mi auguro che in tempi brevi il decreto venga riformulato ed approvato in sede di variazione di bilancio, con l’ok della Corte dei Conti”, dice ancora il deputato regionale Zito. “Accantonando risorse per i mutui, si libera una quota di liquidità per i pagamenti degli stipendi, in forte rischio altrimenti fino ad aprile del prossimo anno. Saranno inseriti i due milioni che servono quanto meno per la chiusura dell’anno”. (continua a leggere: https://www.siracusanews.it/crisi-ex-provincia-di-siracusa-possibili-risorse-per-il-pagamento-degli-stipendi-di-novembre-e-dicembre)

AEROPORTO DI BIRGI, I COMUNI TRAPANESI ANCORA NON PAGANO IL VECCHIO CO-MARKETING

Da un lato la Regione non ha ancora versato i fondi all'Aeroporto di Birgi, dall'altro, a parte la promessa fatta, i Comuni della provincia di Trapani non hanno ancora versato quanto devono per il vecchio contratto di co-marketing. I Comuni della provincia di Trapani non hanno ancora saldato il conto. Lo conferma il presidente di Airgest Salvatore Ombra. «Stiamo lavorando - afferma Ombra - ma attendiamo il completamento di una serie di procedure burocratiche da parte della Regione Siciliana, per quanto riguarda il MEO test, sia il pagamento delle quote ancora dovute da parte di alcuni Comuni del Trapanese per il vecchio co-marketing». All'aeroporto di Birgi, inoltre, mancano anche i fondi del nuovo accordo di promozione turistica (2 milioni di euro) utili per attrarre nuovi vettori. (fonte: Tp24.it)

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