AGRIGENTO: SINTOMI DI RINASCITA DEL CONSORRZIO UNIVERSITARIO

Arrivano segni importanti di superamento della crisi di iscrizioni che in questi anni hanno messo in discussione la sopravvivenza del consorzio universitario “Empedocle” di Agrigento.

Il nuovo anno promette bene al di sopra di ogni previsione, considerato che il Consorzio si arricchisce di trecento nuove matricole che hanno affollato la sede universitaria. “Dovete credere nella formazione come veicolo di crescita umana, sociale ed economica. Lo studio richiede impegno e dedizione ma alla fine, lo studio paga”. Cion queste parole il rettore dell’Università palermitana Fabrizio Micari, ha accolto le nuove reclute. Un discorso pieno di buon senso ma anche di un pizzico di commozione per il numero di nuove iscrizioni, che pone fine alla crisi del consorzio universitario di Agrigento. Il complesso universitario oggi dispone delle seguenti facoltà: Architettura e Ambiente Costruito, Economia e Amministrazione Aziendale; Scienze dell’Educazione e Servizio Sociale. Lauree importanti in linea con le richieste del nuovo assetto della società moderna che richiede nuove specializzazioni e figure professionali all’altezza delle novità che il mercato del lavoro oggi offre. (SA)

CALTANISSETTA: CHE FINE FARA’ LA SS 640?

E’ di recente apertura un nuovo tavolo tecnico per parlare di quella soap-opera che è diventata la SS 640 che da anni è in costruzione e che da troppo tempo resta ferma sia per il fallimento dell’impresa appaltatrice, che per la mancanza di fondi da distribuire ai vari fornitori che si sono fatti carico di considerevoli anticipazioni per l’amore di lavorare e che ora rischiano di fallire come la società appaltatrice se non sono già fallite. Una strada che si è sempre arricchita di promesse, di nuovi orizzonti, di piani di rilancio legati all’economia dell’intero territorio. Quello che per ora si è avuto è la desertificazione di una economia già da tempo morente ed in difficoltà, la distruzione di tutto il sistema viario circostante la 640, impegnate dalle deviazioni necessarie per garantire un collegamento, anche se difficoltoso, con l’autostrada PA-CT L’ultima promessa arriva dal vice ministro alle infrastrutture, il nisseno Giancarlo Cancelleri che parla di rilancio del territorio e di trasformazione di Caltanissetta in un crocevia stradale e ferroviario. Dove attinge tale certezza non è dato sapere, considerato che al momento la città è attraversata da pochi treni che fanno la tratta Caltanissetta Agrigento, Caltanissetta Modica e poche altre. Niente treni a lunga percorrenza che si vanno a pigliare a Catania, niente anche le stesse biglietterie che si erano riaperte dopo la frana che aveva interrotto l’autostrada e che ora è stata nuovamente chiusa. Snodo stradale e ferroviario? Ben venga se è vero, ma i nisseni, gli ennesi ed altri territori interni coinvolti, sono stanchi di promesse utopistiche e vogliono fatti concreti. C’è un piano per il rilancio delle zone interne? Bene lo si espliciti e lo si connoti con progetti, date, scadenze precise e soprattutto lo si doti dei necessari mezzi economici senza i quali vanno solo ad arrichhire un libro dei sogni già troppo pieno di promesse non mantenute. (SA)

CATANIA: LA CHIUSURA DI DISTACCAMENTI DEI VIGILI DEL FUOCO AUMENTA RISCHI

Sembra diventato un appuntamento a scadenza quello della chiusura di alcuni distaccamenti dei Vigili del Fuoco che operano nel territorio di Catania. In un momento in cui aumentano gli incendi così come aumentano i piromani che a raggion veduta cercano di liberare pezzi di territorio da elargire ad altre destinazioni d’uso, o solo per puro divertimento, la chiusura di necessari distaccamenti che arriva puntuale al posto di un loro potenziamento, giunge a dare man forte a tale disegno criminale e diminuisce le capacità di difesa di un territorio già abbastanza compromesso. Attorno alla ventilata notizia di chiusura di alcuni distaccamenti, si consolida la preoccupazione dei sindacati e quella dei sindaci. Forte la presa di posizione ella UIL, che invitano i sindaci della zona a farsi parte attiva nella rivendicazione di un servizio ritenuto utile oltre che insufficiente. In un territorio dove i Vigile del Fuoco per diversi motivi sono chiamati in un anno a compiere parecchie centinaia se non migliaia di interventi, la chiusura dei distaccamenti chiaramente non aiuta né i volontari soccorritori e la popolazione tutta meritano certamente più rispetto ed una maggiore protezione. Cosa avverrà il 18 novembre in seguito alla mobilità nazionale del personale non è dato sapere, tutto quello che si sa è che sarà un’altra giornata nera per quei territori se una mobilitazione generale che veda a capo gli stessi sindaci dei comuni interessati, non determina un cambiamento di rotta ed intanto la non chiusura dei distaccamenti esistenti. (SA)

Enna, Cataldo Salerno lascia presidenza Kore:

"Sono un po' stanco" Lo ha fatto con una lettera inviata al vice presidente Fausto Severino DA LA SICILIA - ENNA - Il presidente della Kore Cataldo Salerno si è «dimesso in maniera irrevocabile» dall’incarico che ricopriva nell’università di Enna da 24 anni. Lo ha fatto ieri sera con una lettera inviata al vice presidente Fausto Severino. «Da molto tempo - afferma Salerno nella missiva - avevo deciso di uscire, ma lo faccio da oggi per non interferire con la campagna per le nuove immatricolazioni 2019-2020, che è già un grande successo: abbiamo superato con due mesi di anticipo il numero di iscritti del dicembre dello scorso anno, un dato che sancisce ancora una volta che anche in Sicilia si può realizzare quello che a prima vista può apparire impossibile. Voglio nel contempo rassicurare tutti - aggiunge - non vuol dire che non mi occuperò più della Kore. Tutt'altro. Lo farò con più tempo a disposizione e senza più quella quotidianità che appiattisce i profili, gli entusiasmi e la vista. Grazie a tutti coloro che mi hanno collaborato in questa meravigliosa impresa». di Redazione 01/11/2019 (continua a leggere: https://www.lasicilia.it/news/enna/298916/enna-cataldo-salerno-lascia-presidenza-kore-sono-un-po-stanco.html)

Messina: Non solo Museo: il MuMe punta su eventi, esposizioni, proiezioni

DA TEMPO STRETTO - Mostre, esposizioni, eventi. La seconda voce nella programmazione del Museo regionale di Messina, targata Orazio Micali, è la valorizzazione. Cioè creare un’offerta che vada oltre e porti i visitatori a vedere nel Museo un luogo in cui tornare non solo per il suo immenso e prezioso patrimonio, ma anche per la varietà di appuntamenti che offre. Anche in questo caso, ha sottolineato Micali durante la conferenza stampa al Teatro Vittorio Emanuele, tutto con risorse extra da reperire, con sponsor e un’azione di rete che spera si possa fare con il territorio, gli Enti, le Istituzioni, le associazioni e tutti coloro i quali hanno amore globale nei confronti della città. Anche perché, secondo quanto prevede l’ultima legge regionale in materia di finanziamenti, al Museo di Messina quest’anno toccano 1.500 euro da destinare a mostre ed esposizioni. Una cifra insufficiente per qualsiasi tipo di programmazione degna di questo nome. Dunque si parte anche in questo caso con una prospettiva diversa. (continua a leggere: https://www.tempostretto.it/news/non-solo-museo-il-mume-punta-su-eventi-esposizioni-proiezioni.html)

PALERMO: LA TRADIZIONALE FESTA DEI MORTI ED HALLOWEEN SI CONTENDONO TRADIZIONI E PRIMATI

Da tempo immemorabile, per la ricorrenza dei morti era uso in Sicilia, con le naturali varianti che distinguevano zone e comuni, mettere le scarpe davanti la casa, perché passavano i morti nella notte di ognissanti e lasciavano i doni per i bambini. Nelle scarpe si trovano dolcini, giocattoli, frutta, frutta martorana ed anche “pupi di zuccaru” a seconda del ceto della famiglia. In ogni caso era una ricorrenza molto attesa dai bambini. Oggi dalla lontana America è da tempo arrivato halloween, la notte dei fantasmi, il giro per le case dove si chiede “dolcetto o scherzetto”. Cambiano i tempi e cambiano le usanze, direte voi. No, non è proprio così. Forse e meglio dire: “cambiano i tempi e si integrano varie usanze”. A Palermo, la ricorrenza dei morti viene ricordata all’insegna dell’antica tradizione con “ossa di morto” , “pupi di zuccaio” e frutta martorana, ma al museo Salinas, la ricorrenza viene ricordata con iniziative di vario. Per gli adulti è predisposto un viaggio nell’Ade, che richiama alla memoria Caronte il grande traghettatore di anime e le varie usanze in voga tra i greci che seppellivano i morti con oggetti preziosi ed altri doni, mentre i romani li onoravano con grandi mangiate. Nel pomeriggio cambia il pubblico che è composto da bambini, ai quali vengono presentati laboratori dove si fabbricano i “pupi di zuccaru” e i vari dolci che fanno parte della tradizione. Festa dei morti per grandi e bambini, quindi, dove si mescola l’antico ed il moderno, si conservano le tradizioni ma si guarda avanti al mondo che cambia. Si direbbe quasi che la tradizione siciliana e l’americana halloween si contendano il primato di tradizioni differenti e lontano, ma alla fine finiscono per integrarsi e per sopravvivere assieme. (SA)

RAGUSA: 53 SITI ARRICCHIRANNO LE VIE DEI TESOSI DI RAGUSA

Chi diceva che con la cultura non si mangia, diceva una grande fesseria. La cultura rappresenta un grande volano economico per il territorio, se solo viene utilizzata con amore e con intelligenza. I nuovi sistemi per mettere in luce le opere di valore culturale inestimabile e spesso sconosciute, stanno dando ottimi frutti e riescono a mobilitare flussi turistici che anche se spesso durano una sola giornata, non mancano di lasciare una importante ricaduta economica per tanti operatori che lavorano nel settore e su qual territorio. E’ quanto sta avvenendo anche a Ragusa e provincia, dove tra la città ed i comuni di Modica e Scicli, ben 53 strutture si sono aggiunte alle vie dei tesori. Ben 25 siti saranno quelli che verranno aperti a Ragusa, dove sarà possibile visitare chiese, terrazze, passaggi segreti per scoprire la vecchia Ibla, oltre allo splendido barocco del centro storico. 15 siti invece saranno visitabili a Modica dove sarà possibile, tra gli altri, ammirare il fattojo della Dolceria Nonajuto, le botti di Campailla, la casa di Quasimodo e la grotta delle cento scale. Scicli, invece si presenta all’appuntamento culturale con 13 siti tra cui i famosi luoghi di Montalbano, S. Matteo, il convento della Croce ed altri. Un importante appuntamento, che nella scorsa edizione ha visto la presenza di ben 21.000 visitatori, cifra che pensano di superare alla grande gli organizzatori, nell’edizione di quest’anno nel coso dei tre fine settimana in cui è previsto l’evento. (SA)

SIRACUSA: SUL REDDITO DI CITTADINANZA STA ORA AI COMUNI IL COMPITO DI FARE LA LORO PARTE

In mezzo a difficoltà di vario genere, il reddito di cittadinanza che ha sostituito il REI, da tempo ormai è partito aiutando famiglie in difficoltà, anche se non mancano i soliti furbetti che cercano di speculare su un’assistenza alla quale non hanno diritto. I così detti facilitatoti che hanno sostenuto un concorso per essere assunti a tempo determinato, ancora non riescono ad espletare il loro compito, mentre la riforma degli uffici del lavoro resta di la da venire. Certo è difficile trovare lavoro per i disoccupati in un territorio spesso povero, dove i pochi insediamenti chiudono per la crisi o delocalizzano, ma la riforma degli uffici del lavoro si impone in ogni caso. Avviato il reddito di cittadinanza, l’unica possibilità per gli assistiti siciliani è quella di venire impegnati in progetti utili alla collettività (PUC). Per fare ciò, occorre che i comuni si attivino e predispongano i progetti secondo le direttive ed i paletti imposti dal decreto. In provincia di Siracusa, vi sono 12.000 percettori di reddito di cui circa 4.000 solo della città. L’appello che viene è quello di invogliare i comuni a fare la loro parte e cercare di utilizzare questo personale. Ad onore del vero, molti di loro sarebbero felici di avere un lavoro in modo da potere utilizzare la propria professionalità rivalutando anche la dignità di lavoratore. Sarà possibile in Sicilia? Sembra lontana questa possibilità, per cui resta solo di predisporre i necessari progetti per fare da un canto lavori che siano utili alla collettività e dall’altro per non offendere la sensibilità di parecchi degli assistiti che gradirebbero avere più che l’assistenza un posto di lavoro vero e dignitoso. (SA)

ALCAMO (TRAPANI): RICORDATO IL PARTIGIANO CHE COMPIE 100 ANNI

Sono pochi ormai i testimoni viventi di quell’epoca travagliata dell’Italia che dopo l’infausto ventennio contribuirono a liberare l’Italia dal fascismo e dalla dominazione dei Savoia, conquistando oltre alla Repubblica, la libertà e la democrazia che il fascismo aveva sepolto nelle pieghe di una dittatura dannosa ed oppressiva. Così come pochissimi sono rimasti i testimoni viventi che scamparono ai campi di sterminio nazisti, come lo fece la senatrice a vita Liliana Segre oggi nel mirino del rinascente fascismo e del becero nazismo che rialza la testa. Potrà sembrare retorico, ma crediamo che mai come oggi sia necessaria rileggere la storia recente e ricordare alle giovani generazioni spesso ignare del passato della loro terra, da dove vengono la libertà e la democrazia di cui oggi possono anche abusare oltre che godere. E’ sempre opportuno rileggere la storia e capire quanto sangue è stato versato sul suolo italiano e non solo, da migliaia di giovani che sacrificarono la loro giovinezza e la loro vita per conquistare quei diritti di cui oggi godiamo. Ecco perché non è fuori moda onorare la senatrice a vita Liliana Segre che ci onora di raccontare la sua storia e di ricordare il periodo buio del nazismo, come è giusto che Alcamo ricordi il suo partigiano che compie 100 anni e che partecipo alla liberazione del Piemonte e della città di Torino dove Barbato (Pompeo Colajanni) entrò vittorioso con le brigate partigiane che avevano reso possibile quel momento. Stiamo parlando di Stefano Narici, ufficiale dell’esercito italiano che si rifiutò di consegnare le armi e che scelse la via della montagna dove si batté coraggiosamente per conquistare la libertà al popolo italiano. Valoroso partigiano che in seguito si trasferì a Roma dove lavorò per la RAI e dove lo ha raggiunto ora il telegramma del Presidente Mattarella che gli formula gli auguri per i suoi 100 anni. (SA)

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