ENNA: TURISTI TROVANO IL CASTELLO DI LOMBARDIA CHIUSO, LA PRO LOCO PROSERPINA È DISPONIBILE Succede ad Enna: ieri pomeriggio turisti davanti al Castello di Lombardia….. CHIUSO per mancanza di custodi. Vogliamo candidare Enna a città della cultura, vogliamo farla diventare città europea dei presepi, vogliamo che il turismo diventi fonte essenziale di economia…..e i pochi turisti che vengono li lasciamo fuori la porta!!! La Pro Loco può testimoniare già che quest’anno nel periodo natalizio il flusso turistico è stato davvero esiguo, e quando poi si vedono quei pochi turisti che arrivano dover rinunciare alla visita del monumento più rappresentativo di Enna sinceramente sembra una beffa. La Pro Loco Enna “Proserpina” più volte si è messa a disposizione per aiutare nell’apertura del Castello nelle ore antimeridiane in mancanza dei custodi, visto che noi comunque siamo sempre all’interno del maniero, già altre volte ci siamo adoperati per tenere aperti monumenti, duomo, chiesa di San Marco proprio per “catturare” più turisti possibile, ma questa volta non siamo stati interpellati per quanto sta succedendo in questo periodo, pare che ancora per diversi giorni il castello resterà aperto solo nelle ore antimeridiane…..e chi ha avvisato i turisti? Noi comunque siamo a disposizione per far in modo che chi fosse interessato a visitare la nostra città non decida di cambiare meta. http://www.lagazzettaennese.it
 
SU “SETTE” DEL CORRIERE DELLA SERA: SIRACUSA PROTAGONISTA CON LA FOTO DI PIAZZA DUOMO
 
Piazza Duomo a Siracusa ha una forma semiellittica - spiega l'inserto del Corriere - tracciata da alcuni degli edifici barocchi successivi al terremoto del 1693. Al centro la facciata del Duomo, fiancheggiata dal colonnato del preesistente Tempio di Atena L’inserto “Sette” del Corriere della Sera di oggi scrive di un libro sulle piazze siciliane e pubblica foto emozionanti di piazza Regina Margherita di Marzamemi e del Duomo di Siracusa. Il nuovo libro del fotografo Armando Rotoletti documenta 82 piazze, da Lipari a Palermo passando da Marzamemi a Siracusa, belle e vuote, immortalate con la luce dell’alba o a mezzogiorno, nel giorno di Pasqua o di mercato. Piazza Duomo a Siracusa ha una forma semiellittica – spiega l’inserto del Corriere – tracciata da alcuni degli edifici barocchi successivi al terremoto del 1693. Al centro la facciata del Duomo, fiancheggiata dal colonnato del preesistente Tempio di Atena. Sullo sfondo, la chiesa di Santa Lucia alla Badia che chiude la piazza. Piazza Duomo è definita “una specie di ariosa vasca semiellittica tappezzata di basole bianche, lucidissime che quasi si rischia di scivolare, dove in certi pomeriggi estivi il barocco riesce a specchiarsi raddoppiando l’incanto. Ecco, lì in fondo, nella chiesa di Santa Lucia alla Badia, quest’estate una bambina di dieci anni è rimasta a meravigliarsi, a bocca aperta per circa un quarto d’ora, davanti a un dipinto in cui troneggiava in primo piano a destra il poderoso fondoschiena di un becchino, avvolto in un pannolone bianco, mentre scava la terra dove verrà sepolta Santa Lucia“. Il Caravaggio, insomma. “Siracusa ancora una volta protagonista – dice soddisfatto l’assessore alla Cultura e Turismo, Francesco Italia – grazie al passaparola dei turisti che aumentano di anno in anno e alle strutture che garantiscono un’elevata qualità dell’accoglienza, alle consistenti e persistenti attività di marketing territoriale degli ultimi 5 anni, alla presenza costante sui media nazionali e internazionali ma, soprattutto, grazie alla sua immutata bellezza riconosciuta e apprezzata in tutto il mondo. (da siracusanews.it)
 
FOTO SHOCK CASTELLO DI DONNAFUGATA
 
Le foto shock del Castello di Donnafugata diramate dalla consigliera comunale Manuela Nicita di commentano da sole: il gioiello simbolo di Ragusa bersa in uno stato di abbandono incredibile. "Dopo una serie di segnalazioni ricevute nelle ultime settimane - dice la Nicita - ho sentito la necessità di verificare di persona la loro fondatezza. Purtroppo, ho preso atto di come, in questo caso, la realtà superi di gran lunga la più fervida immaginazione. Naturalmente, in negativo. E lo dico con grande rammarico perché stiamo parlando di un bene che bisognerebbe tutelare trattandosi di un motivo di notevole attrazione per i turisti e i visitatori provenienti da ogni dove. Sembra che su questo aspetto – afferma Nicita – sia calato il silenzio quando, invece, sarebbe necessario puntare nella maniera più assoluta i riflettori dell’attenzione. Intanto il castello, in molte stanze, è invaso dall’umidità. E tutto ciò sta finendo con il nuocere, in maniera seria, sulle carte da parati e su alcuni arredi storici. In altre zone dell’antico maniero ci sono parti di muro sbriciolate. Anche in questo caso si renderebbe necessario un rapido intervento di restauro. Mi verrebbe da chiedere: ma nessuno se n’è accorto in seno alla giunta Piccitto? Ma non basta. Perché anche le teche che allo stato attuale ospitano gli abiti storici che dovrebbero essere parte integrante del museo del costume, si trovano nelle stanze, per così dire, normali. Ma quando sarà attivata finalmente questa esposizione che parecchio potrebbe dare al nostro territorio in termini di riscontro turistico? Inoltre, ho potuto appurare l’inutilità dei tornelli che, costati decine di migliaia di euro, in realtà non svolgono un compito efficace. E non solo nelle ore in cui ho effettuato il sopralluogo ma anche, sulla base delle segnalazioni che mi sono arrivate, nei periodi di maggiore afflusso». La consigliera Nicita, poi, ha avuto modo di verificare lo stato di degrado in cui versa il parco. «E’ un’altra delle zone che andrebbe curata di più – sottolinea la consigliera – e che invece versa in un degrado inenarrabile. E si badi bene che stiamo parlando dell’assenza di ordinaria manutenzione. Quindi neppure a dire che non si è mai visto lo straccio di un intervento straordinario. Tutto sembra lasciato a se stesso, così come è inguardabile lo stato in cui versa la grande scalinata che conduce al terrazzamento che dà verso l’esterno. Molti scalini sono ridotti in condizioni pietose. E sarebbe necessario intervenire. Mi rendo conto che per ristrutturare nella maniera più efficace il castello servirebbero milioni e milioni di euro. Ma qui l’impressione è che non sia stata presa in considerazione neppure l’Abc e che tutto sia rimasto come in sospeso. Naturalmente porrò la questione in seno al consiglio comunale. Mi aspetto già assenza di risposte come succede in altre occasioni. Però è opportuno avanzare il problema in maniera seria perché ci riempiamo la bocca di parolone grosse che hanno a che fare con il turismo quando poi lasciamo che una realtà fondamentale per il comparto come quella del castello - conclude la Nicita - versi in queste condizioni assurde". (da corrierediragusa.it)
 
IN FIAMME LA SEDE DEI BRIGANTI, MALAGÒ: "DANNO ALL'ASSOCIAZIONISMO"
 
"L'incendio che ha danneggiato gravemente il club house dei Briganti Librino conferma l'importanza, il valore e il peso dell'associazionismo sportivo, ma soprattutto i fastidi che crea a chi pensa di conservare i quartieri periferici delle grandi città in luoghi di abbandono totale". Lo dice il presidente del Coni, Giovanni Malagò, commentando l'incendio, di probabile natura dolosa, che ha distrutto la notte scorsa la 'club house', sede della squadra di rugby I Briganti Asd Onlus di Librino, a Catania.“ (da cataniatoday.it)
 
MASCALUCIA, PRONTI I LOCALI DI UN CENTRO GIOVANILE: SI CERCA UN'ASSOCIAZIONE
 
"Abbiamo ricevuto, nei giorni scorsi dall’Agenzia del Demanio dei Beni confiscati alla mafia, il nulla osta per fini sociali per l’utilizzo dei locali di Corso Michelangelo, due stanze adibite a Centro di aggregazione giovanile. Ora abbiamo diramato l’Avviso pubblico per l’affidamento della struttura ad associazioni per la sua gestione". A parlare è il primo cittadino, Giovanni Leonardi che, riuscito a reperire i locali per i giovani, ora invita le associazioni onlus o società a partecipare al progetto “Centro di aggregazione giovanile” rivolto agli adolescenti e ai giovani di età compresa tra i 15 e i 30 anni residenti e non nel territorio comunale. Le associazioni o società interessate al progetto, regolarmente iscritte alla Camera di commercio competente e in possesso dei requisiti per contrattare con la pubblica amministrazione, dovranno far pervenire le loro istanze e progetti entro le ore 12 del 31 gennaio prossimo. Nel loro progetto dovranno essere contemplate le indicazioni dell’amministrazione previste nell’art. 1 bando, pubblicato sul sito ufficiale del Comune, e cioè laboratori: linguistico-didattico; arti visive; musicale, multimediale, ludico-ricreativo e sportivo; cinematografico e teatrale; giovani in azione e a lavoro. L’amministrazione comunale si farà esclusivamente carico di mettere a disposizione i locali, gli arredi, l’attrezzatura informatica e ludico-culturale. "L’iniziativa – ha spiegato il sindaco Leonardi – ha lo scopo di promuovere il protagonismo attivo dei giovani stimolandone la partecipazione sinergica e sviluppando le loro competenze nella co-progettazione di interventi, eventi e attività nell’ambito della promozione di attività di interesse comune". (da cataniatoday.it)
 
PORTO E PATTO PER LA FALCE, LA CUB: IL SINDACO CHIEDA IL RISPETTO DELL' INTESA
 
Si è riunito il coordinamento della Confederazione Unitaria di Base (CUB) per discutere è approfondire la VAS (Valutazione Ambientale Strategica) sul piano regolatore del porto e le ricadute sulle attività lavorative della zona falcata e in particolare della cantieristica navale ormai ridotta al lumicino. Duro il commento del sindacato: “Esaminare la Valutazione Ambientale Strategica (VAS), relativa al Piano Regolatore Portuale ci ha riempito di amarezza e rabbia. Vedere l’affaccio al mare cittadino violentato nel suo ecosistema, depredato delle sue potenzialità economiche e soprattutto sottratto alla libera fruizione dei cittadini è inaccettabile”. La CUB ricorda che in un passato non molto remoto operavano migliaia di lavoratori della cantieristica (fiore all’occhiello di Messina), del commercio e dei trasporti. L’area fin dal 1954 era stata individuata per la realizzazione del Punto Franco quale viatico di sviluppo per l’intera città in accordo alla sua vocazione marinaresca. “A oggi tuttavia- si legge nella nota.- l’A.P. a nostro avviso agisce come una sorta di “esattore” e, in contrasto con le sue prerogative di Ente Promotore di Sviluppo delle attività portuali, gestisce aree che non hanno niente a che vedere con la portualità (Villa Sabin, il Baby Park il lungomare del Ringo, le aree della Fiera con il suo teatro annesso, la passeggiata a mare ecc.). Il risultato è sotto gli occhi di tutti: degrado e desertificazione sociale. Per non parlare dell’assoluto disinteresse per le prospettive occupazionali dei giovani messinesi, salvo la riproposizione di progetti costosi e devastanti che prevedono la costruzione di torri alte 60 metri e porticcioli turistici che oltre a stravolgere le aree interessate sono totalmente incompatibili con la cantieristica navale e le altre attività sopravvissute”. La CUB, fortemente preoccupata per le ricadute occupazionali e ambientali, invita il Comune di Messina a utilizzare tutti gli strumenti in suo possesso per pretendere il rispetto dell’accordo con l’ Autorità Portuale, in cui si prevedeva una diminuzione della cementificazione e una maggiore fruizione pubblica del territorio. Il coordinamento della CUB, a fronte delle notizie di un possibile ritiro del ricorso giudiziario sulle aree FAL 3 del P.R.P da parte del Comune, inivta il sindaco a tornare sulla sua decisione e a rilanciare l’azione giudiziaria onde evitare di passare alla storia cittadina come colui che ha privato i messinesi del proprio affaccio a mare. “Simile disgraziata scelta condizionerebbe il futuro dei messinesi, residenti in un territorio da millenni a forte vocazione marinara, costretti a cedere a Gioia Tauro, il diritto alla pianificazione e allo sviluppo del lavoro nella cantieristica ed a poter usufruire del diritto inalienabile al proprio mare”.(da tempostretto.it)