FOLTO GRUPPO DI CONSOLI IN VISITA A CALTAGIRONE INCONTRO IN MUNICIPIO CON IL SINDACO IOPPOLO

CALTAGIRONE (Catania) – Il Comune di Caltagirone informa con una nota che un folto gruppo di consoli, fra i quali il coordinatore del Corpo consolare di Sicilia, Franco Ruggeri, e il console onorario d’Italia a Liverpool,

Marco Boldini, è stato accolto ieri pomeriggio in municipio dal sindaco Gino Ioppolo con la Giunta municipale e dal presidente del Consiglio comunale, Massimo Alparone. Sono intervenuti all’incontro, svoltosi – prosegue la nota - in un clima di cordialità, l’avvocato Ruggeri, l’avvocato Boldini, il sindaco Ioppolo e il presidente Alparone. Con loro anche i consulenti a titolo gratuito Mario Bevacqua e Giacomo Pace Gravina. Sottolineata l’importanza di relazioni idonee sempre di più a proiettare Caltagirone oltre i confini municipali e territoriali e la capacità della città di suscitare interesse e attenzione. I consoli sono stati poi accompagnati in visita al centro storico, seguendo la processione del simulacro e della reliquia di San Giacomo a apprezzando anche la Scala illuminata e altri monumenti ed edifici. Stamani, nell’ufficio del primo cittadino, si è svolto – informa ancora la nota - un fitto colloquio fra quest’ultimo e il console Boldini, che ha manifestato “vivo apprezzamento” per Caltagirone e, nel quadro delle attività da lui avviate per creare relazioni di segno culturale ed economico con alcune città italiane, ha detto di lavorare concretamente per instaurare con la città calatina rapporti di collaborazione costanti e duraturi. “Cogliamo con grande soddisfazione e interesse – ha affermato Ioppolo – il gradimento del console per le peculiarità, specialmente culturali e turistiche, di Caltagirone, e il suo impegno per un’eventuale intesa con la città di Liverpool, che potrebbe costituire per la comunità calatina una significativa opportunità”. (Inform)

AGRIGENTO: DA TEATRO ALL’APERTO A DISCARICA

L’inciviltà non ha limiti. Essa arriva anche nei luoghi simbolo della cultura agrigentina, che si irradia in tutto il mondo. Stiamo parlando del piazzale del “CAOS” antistante la casa museo del premio nobile per la letteratura Luigi Pirandello. Per molti anni, su quel piazzale nel periodo estivo venivano realizzate ed allestite rassegne teatrali ad opera di compagnie della provincia di Agrigento e di altre province, che si cimentavano nelle commedie del Maestro. Estati in cui il piazzale si animava, durante le quali parecchi visitatori ed appassionati pirandelliani, si davano appuntamento per gustare le commedie. Ancora oggi, su quel piazzale si affollano visitatori e turisti che visitano la casa museo di Pirandello, arrivando fino alla tomba del grande agrigentino, che in morte volle tornare nella sua terra, nei suoi luoghi dove aveva trascorso parte della sua vita ed ai quali rimase sempre legato. Oggi, su quel piazzale dove da anni non risuonano le battute delle commedie teatrali, da due anni, si ammonticchiano immondizie di ogni genere. Resti di pizza, rimasugli di picnic improvvisati, sacchetti lasciati da visitatori incivili, bottiglie di plastica ed altre schifezze di ogni tipo. Segni di una inciviltà che avanza, di una mancanza di rispetto non solo per l’ambiente ma anche per luoghi storici che il mondo ci invidia e che noi trattiamo con indifferenza senza nessun rispetto. Finalmente, bisogna dare notizia, che superando scuse e limiti di competenza, l’Ente Parco dei Templi, ha ripulito il piazzale rendendolo ad una fruizione gradevole ed affindandolo al senso di responsabilità dei visitatori. (SA)

CALTANISSETTA: IN RICORDO DI ANDREA CAMILLERI

L’ingegno multiforme dello scrittore scomparso, nei suoi romanzi riesce a coinvolgere tutta la Sicilia, non solo nella descrizione dei luoghi e delle abitudini, ma anche attraverso il coinvolgimento di attori di varie località. In questa ottica, gli attori di Caltanissetta sono stati coinvolti in più episodi. Lo Stabile Nisseno, per esempio, ha contribuito con diversi suoi attori: Lorenzo Roccaro che ha preso parte a “le note del violino”; Giovanni Speciale coinvolto nell’episodio “tocco d’artista”; Giulia Iannì coinvolta in tre episodi: “la gita a Tintari”, “le ali della sfinge” e “la piramide di fango”; Salvatore Cannistracci impegnato ne “gli arancini di Montalbano”; Liborio Natali in “una faccende delicata” ed infine Franco Capizzi in “la scomparsa di patò”, “la mossa del cavallo” e “ofelia”. Questo coinvolgimento e la presenza di tanti attori, ma anche di diverse compagnie che animano la vita culturale di quasi tutti i comuni della provincia, sta a dimostrare una cosa importante: la provincia nissena attraverso la cultura, diffusa, l’impegno nel teatro ma anche in altri settori, cerca di contrastare e sconfiggere l’isolamento nel quale da anni è relegata. (SA)

TROINA (ENNA): ALLA SCOPERTA DELLE RADICI

Si sperimenta a Troina quello che va sotto il nome di “Archeologia Pubblica”. Un nuovo metodo per coinvolgere nei luoghi di scavo e ricerca archeologica anche la popolazione residente. Sono tre anni ormai, che ogni mese di luglio giovani archeologi torinesi guidati fdalla Professoressa Caterina Ingoglia dell’Università di Messina, conducono campagne di scavi alla scoperta dell’impianto urbanistico di Troina, risalente tra il V ed il III secolo a.C.. Le scoperte che coinvolgo circa 700 metri quadri di scavi, sono stati oggetto della visita dei cittadini guidati dai giovani ricercatori che andavano spiegando loro i resti affiorati nelle campagne di scavi. La visita, già interessante di per se, si conclude in una sala dell’ex scuola “Corso”, pressoché adiacente alla zona interessata dalle ricerche, dove su un grande tavolo fanno bella mostra di se i reperti rinvenuti, facenti parte di epoche diverse sia precedenti che successive al periodo ellenistico – romano. L’obiettivo che si vuole raggiungere, come spiega la Professoressa, è quello di coinvolgere le popolazioni locali nella riscoperta delle proprie origini, ricollegano in questo modo e rafforzandolo sia la lunga storia di un popolo, che da epoche remote arriva ai nostri giorni sia il legame e l’attaccamento alla propria terra ed alla propria storia che spesso rimane sconosciuta. (SA)

MESSINA: TORNAO I “NO PONTE” SULLO STRETTO DI MESSINA

Su questa opera diventata da troppo tempo la promessa che torna puntuale ad ogni appuntamento elettorale, continuano a scontarsi due filosofie: una che sostiene la necessità di realizzare l’opera per collegare la Sicilia al continente, l’altra che rivendica prima del ponte la realizzazione di opere più necessarie per dare al territorio quei servizi di cui manca da sempre. E’ con questo obiettivo, che la rete “NO PONTE” è tornata a scendere in piazza a Torre Faro, per dire NO al ponte e SI ai servizi come l’acqua nei rubinetti, la viabilità interna, la pulizia negli abitati ed altri servizi ancora. L’idea non è certamente da condannare, considerato anche che viene da una popolazione stanca di avere a che fare con l’interruzione dell’erogazione idrica perché manca l’acqua o perché spesso e volentieri la tubazione viene interrotta dalle frequenti frane. Noi che pure non siamo convinti dei benefici che porterebbe un ponte non legato alle necessità del territorio, non siamo contro il ponte, ma lo vediamo non come un’opera di partenza per potenziare lo sviluppo economico, ma come un’opera di arrivo, dopo avere fornito alla Sicilia quelle infrastrutture di cui necessita. Ad esempio, che fine fa lo sviluppo della ferrovia che contrasta con l’alta velocità realizzata altrove, mentre da noi ancora per percorre la Catania Agrigento, per esempio occorrono anche più di 5 ore? Quando si completerà la strana nazionale 640 in costruzione da diversi anni ed attualmente sospesa? Con quali strade o ferrovie verrebbe raggiunto il poste, che in mancanza di ciò sarebbe una specie di cattedrale nel deserto? Che fine fanno le tante opere iniziate e mai finite di cui la nostra terra è piena? Quando cominceremo a soddisfare questi quesiti, allora sarà il caso di tornare a parlare del ponte, che in tutti questi anni ha solo macinato parecchi miliardi senza che niente, dico niente, si sia visto in cambio. SI vuole realizzare il ponte? Bene lo si faccia, ma dopo avere fornire la Sicilia di quel minimo indispensabile per risollevare il livello di civiltà cui anche i siciliani hanno diritto. (SA)

Dal Pontile Romagnolo alla Torre Pozzillo: caccia ai privati per valorizzare beni sul demanio marittimo

DA PALERMO TODAY - „Dalla Torre Pozzillo di Cinisi all’ex Agrumaria Corleone di via Messina Marine. E ancora: il Pontile Romagnolo, l’ex Arena Grasso in largo Caduti del mare a Termini Imerese, l’ex lido Olivella a Santa Flavia. Tra Palermo e provincia sono cinque i beni che situati sul demanio marittimo, che la Regione ha messo a bando per assegnarli in concessione a privati. In tutta la Sicilia si contano 27 edifici, sparsi in 6 province (oltre Palermo, anche Agrigento, Caltanissetta, Catania, Messima e Trapani) nel secondo bando emanato dall’assessorato al Territorio e Ambiente. “ „L’iniziativa avviata dal governo Musumeci prevede la concessione delle strutture - a titolo oneroso con procedura di evidenza pubblica - per un periodo che varia da 6 a 50 anni. Prevista la possibilità di nuove destinazioni d’uso finalizzate allo svolgimento di attività economiche compatibili con gli utilizzi del demanio marittimo. Si tratta di strutture quali ex depositi, caserme, magazzini, torri antiche e vecchi fabbricati ormai abbandonati, posti in siti di particolare interesse paesaggistico che - attraverso l’esecuzione di interventi di manutenzione straordinaria, consolidamento, ristrutturazione, recupero o, comunque, di riqualificazione - possono essere restituiti alla pubblica fruizione e contemporaneamente messi a reddito.“ (continua a leggere: https://www.palermotoday.it/cronaca/bando-regione-siciliana-concessione-beni-demanio-marittimo.html)

RAGUSA: BANDIERA “SPIGHE VERDI” PER LA CITTA’ IBLEA

Che l’agricoltura della provincia ragusana fosse tra le migliori e le più innovative era cosa conosciuta, quello che si sapeva meno era il fatto che Ragusa era già stata premiata con la bandiera “spighe verdi”, riconoscimento che è stato confermato anche quest’anno da parte di confagroltura in collaborazione con Fee Italia. Ragusa, che entra nel novero dei 42 comuni italiani premiati, è l’unica città siciliana presente in graduatoria. L’avere ottenuto per la seconda volta il prestigioso riconoscimento, conferisce a Ragusa, che intende anche farsene carico, il compito di stimolare altri comuni a candidarsi per essere inclusi nell’elenco di una agricoltura innovativa, che spesso e con legittima soddisfazione premia gli agricoltori che hanno la buona abitudine di scommettersi, di sperimentare, di affermare metodi di coltivazione innovativi che migliora la qualità del prodotto, rendendolo appetibile ai mercati congestionati da prodotti e da imitazioni che poco hanno a che vedere con l’eccellenza siciliana di prodotti agricoli affermatisi in tutto il mondo. Speriamo che la politica si accorga dello sforzo fatto da questi agricoltori e offra loro adeguato supporti per uno sviluppo sempre maggiore che aiuta tanto l’economia siciliana e la bilancia dei pagamenti italiana. (SA)

SIRACUSA: PRIMA GLI ITALIANI? SI SE NON CI SONO ALTRI INTERESSI DA DIFENDERE

Questo governo a trazione legista, cominciò la legislatora al grido di “prima gli italiani”, scimmiottando Trump, precursore dei sovranisti imitato dai sovranisti di casa nostra. Sembra però che questa affermazione tanto sbandierata, sia stata leggermente disattesa dal ministro Salvini, che con una ordinanza, imponeva al Prefetto di Seracusa di impedire gli assembramenti nella zona industriale di Siracusa. Provvedimento grave, che richiama alla memoria altri tempi quando era proibito scioperare, che oggi impedisce ai lavoratori di manifestare in difesa dei propri diritti. La cosa più grave è che tale decisione arriva dopo alcune lettere che pare il ministro abbia ricevuto dall’ambasciatore russo in Italia, lettere trasmesse alla Prefettura di Siracusa. Altro che “prima gli italiani!” Non sembra che in questo caso si dia precedenza ai diritti dei lavoratori di scioperare esercitando un diritto sancito dalla Costituzione Italiana. Oggi, tornando indietro di oltre tre quarti di secolo, arriva una circolare che sembra obbedire ai desideri espressi da un paese straniero, che palesemente contrastano con gli interessi degli italiani. A protestare per questo inatteso quanto inopportuno provvedimento, il Senatore Faraone, il deputato nazionale Raciti, il deputato regionale Cafeo e lex sindaco di Siracusa Garozzo tutti del PD, che sono andati a protestare all’ingresso della portineria Sud di Isab – Lukoil. Faraone, intanto annuncia che presenterà una interrogazione al Senato, sperando che Salvini non si dia assente come ha fatto in occasione dei presunti fondi alla lega da parte russa. (SA)

TRAPANI: LA KERMESSE DEDCIATA ALA GAMBERO PUNTA ALL’INTERNAZIONALIZZONE

Tempo di sagre, di fiere, di kermesse per richiamare l’attenzione delle persone e dei turisti su aspetti della nostra cultura, su cibi tipici, sul folklore siciliano e su prodotti particolari. E’ il caso della manifestazione “I GIORNI DEL GAMBERO” che ha chiuso la sua quinta edizione potendo vantare un grande successo di pubblico e di risultati. Sponsorizzata dal comune di Ma zara del Vallo, dalla Regione e da parecchi produttori ed operatori economici, la manifestazione conclusasi con la premiazione ad opera di una giuria qualificata guidata dallo chef stellato Tony Lo Coco affiancato da Paolo Austero presidente dell’associazione provinciale cuochi di Trapani, dall chef Gioacchino Sensdale che rappresentava i cuochi ed i pasticcieri di Palermo. Il primo premio è stato assegnato alla giovane chef Consuelo Lombardo che si è prodotta con il piatto “il sole al fondale”, il secondo premio è stato assegnato a Davide Cavataio, il terzo premio alla chef Raffaella Nastro, seguono ex equo Giubilato e Greco. Una kermesse che pur rimanendo nel contest “Cook King”, già comincia a discutere della sesta edizione prevista per l’anno prossimo della quale, a detta del direttore artistico Roberto Marco Oddo, si prepara ad una proiezione internazionale, puntando a numerose novità sia nella strutturazione dell’evento, che nel coinvolgimento esterno che vuole abbraccia tutto il bacino del mediterraneo. E’ sempre un modo intelligente di rilanciare un territorio di storia ne ha in abbondanza ma anche di tradizioni che meritano di essere conosciute ed apprezzate sempre da nuove masse di partecipanti. (SA)

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