I PALERMITANI SI ATTREZZANO PER IL REDDITO DI CITTADINANZA

La tanto decantata guerra ai furbetti promessa dal governo sul reddito di cittadinanza, evidentemente non scoraggia i palermitani, ma forse anche altri, che si stanno riposizionando all’anagrafe, per mettersi in condizioni

di usufruire al massimo della norma. L’allarme viene dal “il Giornale”. La notizia arriva a pochi giorni dall’approvazione del reddito di cittadinanza e dalla emanazione delle regole per ottenerlo. Per aumentare il volume del contributo e diminuire l’ISEE, sono numerosi i cambi di residenza che si stanno registrando a Palermo, tanto numerosi da preoccupare gli amministratori palermitano che cominciano a porsi degli interrogativi davanti all’evidenza. Nei primi di febbraio, infatti, gli uffici dell’anagrafe sono stati sommersi da numerosissime richieste di cambio di residenza da parte di componenti di diverse famiglie, che pur di spalmare su più componenti il reddito di cittadinanza, si smembrano cambiando residenza all’interno della stessa città di Palermo. Un movimento che non può non saltare agli occhi, considerato che secondo lo Svimez , a Palermo 100.800 famiglie sono nelle condizioni di avere diritto al reddito di cittadinanza. In previsione, quindi, che dal 6 di marzo si aprono i termini per presentare le domande, che ricordiamo è possibile farle on line o attraverso i CAF e le Poste Italiane, il riposizionamento di tanti cittadini che cambiano residenza, non può non suscitare dubbi e preoccupazione negli amministratori, che vedono affollarsi gli uffici da parte di cittadini con la richiesta di cambio di residenza. Vittorio Feltre, attendo osservatore di tali movimenti, attraverso il suo giornale ha già lanciato l’allarmo, evidenziando qual è lo stratagemma che molti cominciano a mettere in campo. Sta a chi di dovere, infine, verificare cosa sta succedendo e bloccare sul nascere eventuali speculazioni.(SA)

CALTANISSETTA: MOSTRA DI ABITI DELLE CONFRATERNITE RELIGIOSE

In diversi comuni e nella città di Caltanissetta, come tra altro avviene in tantissime località della Sicilia ed della stessa Italia, le confraternite hanno avuto ed in alcune realtà ancora hanno un ruolo importante nel corso di processioni religiose o nel corso delle manifestazioni legate alla settimana santa. Si documenta, che nel territorio della diocesi nissena, siano ben 44 le confraternite esistenti. La mostra espone 16 di questi antichi abiti, che ricordano un passato dalle origini anche molto lontane. Per rispolverare tali usanze, che indubbiamente fanno parto della cultura delle nostre popolazioni, è stata inaugurata sabato scorso una mostra degli antichi abiti che indossavano gli aderenti alle varie confraternite. Sono abiti semplici ed espressivi, che generalmente si compongono di una lunga tunica bianca o di altro colore, di una corta mantellina, di un cappuccio che ora è proibito mettere sulla testa, di un medaglione che si richiama al santo cui la confraternita si ispira. Una interessante iniziativa, che è cominciata un momento di riflessione sull’argomento e che poi è andata avanti con la visita della mostra che è stata esposta nei locali del museo diocesano, dove ad intramezzare i vari interventi ci ha pensato la banda musicale “Giuseppe Verdi”, mentre il Vescono Mons. Russotto ha proceduto all’inaugurazione della mostra. (SA)

CATANIA: IL VOLONTARIOATO CERCA NUOVE ADESIONI

Se c’è una certezza in Italia, questa è il volontariato che spesso si sostituisce alle Istituzioni quando le stesse dono inadeguate o addirittura completamente assenti. E’ per opera del volontariato, che molti anziani possono usufruire di un poco di compagnia ad esempio, oltre a servizi alla persona che in maniera diversa non potrebbero avere. Il volontariato, che rappresenta un grossa realtà dove giovani, adulti, famiglie intere, usando la rete, si rendono disponibile verso le numerose associazioni di volontariato sparse sul territorio cittadino ed anche oltre, mettendosi al servizio delle fasce più deboli della popolazione, quali ad esempio gli anziani, appunto, i bambini, gli invalidi, fornendo loro servizi utili oltre al servizio maggiore che spesso è rappresentato dalla solitudine in cui il mondo degli anziani è relegato. La campagna di informazione del coordinamento del volontariato ha il duplice scopo di coinvolgere nuovo personale disponibile al fine di rafforzare la presenza sul territorio, dove spesso rappresentano l’unico punto di riferimento sul territorio, che progressivamente a causa degli tagli ai trasferimenti operati sia da Roma che da Palermo, diminuisce a vista d’occhio la possibilità dei comuni di fornire servizi che prima riuscivano a fornire. (SA)

AGRIGENTO: CONTINUA A FARE DISCUTERE IL VIADOTTO MORANDI AGRIGENTINO

E’ sempre una discussione aperta quella relativa al viadotto Morandi ed alla opportunità che esso continui ad esistere o venga demolito. L’Assessore ai Beni Culturali Sebastiano Tusa, è del parere che va abbattuto per ripristinare la bellezza della Valle dei templi, deturpata dalla presenza del ponte. Tale propensione si scontra inevitabilmente con altre due tendenze differenti l’una dall’altra. La prima, quella del sindaco della citta Firetto, possibilista, che non è del tutto contrario all’abbattimento dei due viadotti: “akragas I ed akragas II” entrambi moranti, però è necessario prima avere un’alternativa possibile che permetta di abbattere il ponte creando una nuova via di comunicazione che non deturpi la Valle certamente, ma che consente una mobilità agile e moderna nella zona. Di diverso parere invece è l’ANAS che gestisce il ponte e che ha già dato incarico alla società appaltatrice dei lavori, di iniziare prima possibile la manutenzione dei 2.200 metri di viadotti interessati. L’Assessore, giustamente dice che lui si occupa di ambiente e specificamente quello archeologico che va preservato evitando qualsiasi intervento che deturpi la bellezza dei luoghi. Di alternativa si debbono occupare i tecnici, che chi di dovere deve mettere subito al lavoro per studiare le alternative possibili per togliere di mezzi questo grosso ecomostro che deturpa la Valle. (SA) culturali, quindi faccio il mio lavoro cioè mi occupo del paesaggio e di quello archeologico in particolare. Quindi per me demolire sarebbe una grande conquista nell’ottica della possibilità di riappropriarsi del paesaggio originario della Valle dei Templi di Agrigento. Sulle alternative è ovvio debbano confrontarsi gli altri, io ascolterò con interesse e comunque, precisiamo, non è una decisione devo prendere io”.“

ENNA: LA PROTESTA DEL LATTE ARIVA ANCHE IN SICILIA E

’ il caso di dire che la protesta degli allevatori si allarga a macchia di latte. Dopo la Sardegna, anche in Sicilia i pecorai protestano perché vogliono aumentato il prezzo del latte, in modo da rendere produttivo il lavoro di tanti lavoratori che allevando le loro pecore non riescono a ricavarci un adeguato guadagno. Anche in provincia di Enna, quindi, arriva la protesta per solidarietà con i pastori sardi, certamente, ma anche per portare alla ribalta il problema che esiste anche in Sicilia. Per domani domenica, è prevista la manifestazione dei pastori della provincia di Enna, che si riuniranno davanti l’autlet Sicilia Villane il grande centro commerciale situato in Contrada Mandre Bianche in territorio di Agira in provincia di Enna. Nel corso della manifestazione, è previsto anche qui lo sversamento del latte in segno di protesta. Il malessere che si sta allargando nelle zone di produzione del latte, ripropone con forza il problema della commercializzazione della filiera dei latticini, che deve essere tirata fuori da qualsiasi tipo di speculazione e di concorrenza sleale, che tradendo l’origine controllata dei prodotti dell’ago alimentare locale, importa materia prima da altri paesi dove si produce a basso costo. (SA)

MESSINA: EX DIPENDENTI DELLA PROVINCIA ANCORA IN FERIE FORZATE

Nulla di nuovo per quanto attiene agli stipendi dei dipendenti dell’ex provincia, che da parte loro continuano l’occupazione del Salone degli Specchi, mentre una delegazione di loro si porterà a Palermo per incontrare il Presidente Musumeci ed i parlamentari eletti nella provincia di Messina. Quanto sta succedendo è anche colpa di una riforma arraffazzonata, che ha sciolto le province siciliane senza procedere né all’assegnazione di somme né a chiarire compiti e ruolo sul territorio. In cambio, mentre per le province del resto d’Italia lo Stato continua a trasferire risorse, per quelle della Sicilia opera un prelievo forzoso di 200 milioni l’anno, mandandole tutte in dissesto economico, ma anche senza alcun ruolo politico vero. Per sbloccare tale situazione, arriva la posizione di De Luca che proroga le ferie al personale e minaccia di continuare la battaglia fino a quando non vi saranno certezza espresse con i fatti rerali e con gli impegni scritti su carta nero su bianco. (SA)

ARRIVANO I SOLDI PER LA LEGGE SU IBLA: RIFINANZIATA LA RISERVA DI UN MILIONE PER IL 2019 E ANCHE PER IL 2020

DA CORRIERE DI RAGUSA -“E’ stato approvato nella tarda serata di giovedì dall’Assemblea Regionale Siciliana l’art. 9 della legge Finanziaria con il quale si prorogano di 2 anni, quindi per il 2019 e il 2020, le riserve previste dallo strumento di bilancio dello scorso anno e, tra queste, anche un milione di euro per la legge speciale 61/81, la cosiddetta legge su Ibla”. A darne notizia l’on Nello Dipasquale, segretario alla Presidenza dell’Ars. “Come molti ricorderanno – dichiara il parlamentare ibleo – nel 2018, in fase di discussione della Finanziaria in Commissione Bilancio, ho presentato un emendamento, poi approvato, con il quale veniva istituita la riserva per la Legge 61/81 e ora, con l’approvazione dell’art. 9 della Finanziaria, quella riserva viene rifinanziata e automaticamente prorogata per il 2020”. “Sono soddisfatto per questo risultato – commenta ancora Dipasquale – perché pur trattandosi di risorse inferiori agli anni passati, Ragusa continua a ricevere un finanziamento importante a vantaggio del nostro borgo barocco e del centro storico di Ragusa superiore. Non bisogna dimenticare, comunque, che oltre alla nostra città, solo Agrigento e Ortigia beneficiano di fondi ad hoc. E’ doveroso che venga costantemente tutelata la meraviglia architettonica e paesaggistica di Ragusa Ibla che come centro storico nella sua interezza è riconosciuto patrimonio dell’umanità Unesco insieme agli altri 18 monumenti che la nostra città può vantare singolarmente nella stessa lista”. https://corrierediragusa.it/politica/2019/02/15/arrivano-i-soldi-per-la-legge-su-ibla-rifinanziata-la-riserva-di-un-milione-per-il-2019-e-anche-per-il-2020

SIRACUSA UNICA TAPPA IN SICILIA DEL PROGETTO “PORTI” DI CONFCOOPERATIVE

DA SIRACUSA OGGI.IT - A Siracusa oggi l’unica tappa siciliana del progetto di Confcooperative Lavoro e Servizi che coinvolge sei aree portuali in Italia. Un progetto che punta a creare un network di imprese cooperative che operano nell’ambito della portualità, per lo sviluppo del settore. All’Urban Center, analizzate al tavolo di confronto le buone prassi da cui partire per avanzare agli enti locali e alla politica proposte concrete, da portare avanti a livello regionale e nazionale. Erano presenti anche il deputato regionale Giovanni Cafeo e, per Anci Sicilia, il vicepresidente Paolo Amenta. A guidare i lavori, il presidente nazionale di Confcooperative Lavoro e servizi, Massimo Stronati, e il presidente di Confcooperative Sicilia, Gaetano Mancini. “L’evento di Siracusa – spiega il presidente Confcooperative Siracusa, Enzo Rindinella – segue il progetto nazionale di Federazione e permetterebbe all’amministrazione regionale, ma soprattutto agli enti locali dei comuni in cui insistono le aree portuali e retro portuali, aereoportuali, e retro aeroportuali, di condividere idee, progetti, da consegnare alla politica, sia regionale che nazionale, attraverso un’analisi puntuale sullo sviluppo dei territori”. https://www.siracusaoggi.it/siracusa-unica-tappa-in-sicilia-del-progetto-porti-di-confcooperative

PROTESTA DEI PASTORI SICILIANI A POGGIOREALE, “SIAMO RIDOTTI ALLA FAME”

Si sono dati appuntamento a Poggioreale, nel trapanese, circa 300 pastori e produttori di formaggi che sono arrivati da Agrigento, Trapani, Palermo ed Enna. “Non possiamo andare più avanti. Ormai nonostante il nostro sudore e il nostro lavoro dobbiamo andare a chiedere l’elemosina. Ormai siamo alla fame. Il nostro lavoro non viene valorizzato – ha detto uno dei pastori – e viene pagato poco più di 60 centesimi. Andiamo a casa senza un euro. Così non possiamo andare avanti”. I pastori hanno versato a terra più di 3mila litri di latte munto in mattinata. La prossima protesta si terrà a Contessa Entellina nel palermitano. Gli allevatori chiedono che anche in Sicilia siano rivisti i costi del latte. “Il guadagno è molto poco. Siamo minacciati dal latte che viene da altre nazioni spesso non controllato – aggiunge un altro pastore – Chiediamo al governo che non entrino nel circuito le farine di latte o latte in polvere da altre nazioni nel ciclo produttivo che diventano una reale concorrenza con il nostro latte. E poi che ci venga corrisposto il giusto prezzo per il latte. La nostra protesta come in Sardegna andrà avanti”. https://www.intopic.it/rdr.php?go_njs=15801132