NOTO, LA STORIA DELLA TONNARA DI VENDICARI RIVIVE A CASALE MODICA INAUGURATO IL MUSEO STORICO VOLUTO DALLA FAMIGLIA MODICA DI SAN GIOVANNI: "UN TRIBUTO ALLA STORIA DEL TERRITORIO E A CHI SI È SPESO PER RENDERLA MEMORABILE”

(DA SIRACUSANEWS) - Un tassello importante della storia del territorio ha preso casa a Casale Modica: sabato 7 aprile è stato ufficialmente inaugurato il Museo Storico della Tonnara di Vendicari, grazie al lungo e appassionato lavoro di Michele Modica, discendente della famiglia Modica di San Giovanni che fin dal 1914 e per mezzo secolo ha gestito la tonnara. Un’intera ala del Casale, dimora storica della famiglia, è stata dedicata alla raccolta di documenti e manufatti storici della prima metà del Novecento che ricostruisce l’affascinante storia della Tonnara di Vendicari, nell’ultimo scorcio della sua attività. Dai libri contabili alle controversie legali, dagli utensili utilizzati per la pesca e la lavorazione del tonno alle lettere che tratteggiano la vita dei proprietari della Tonnara e della folta comunità che vi gravitava attorno per almeno 6 mesi all’anno, fino agli abiti d’epoca e alle foto storiche: il Museo Storico della Tonnara di Vendicari apre scenari inediti anche per ricercatori e studiosi che vorranno approfondire e ampliare la storia del territorio con dettagli poco conosciuti di quell’epoca. Accanto alle testimonianze sulla Tonnara, Michele Modica ha deciso di rendere pubbliche alcuni documenti storici legati alla famiglia. Dalle suppellettili di famiglia, alle foto di cene di gala, per giungere ai menu della celebre nave da crociera “Andrea Doria”, mezzo secolo di storia è stato riassunto da documenti e oggetti che s’intersecano con le vicende del territorio. La cerimonia di inaugurazione si è svolta alla presenza delle autorità e delle istituzioni del territorio, oltre a un folto gruppo di studiosi di storia, guide turistiche e amici della famiglia. “La storia della nostra famiglia rappresenta anche un pezzo di storia del territorio – ha sottolineato Michele Modica accanto alla moglie Teresa e al figlio, Antonino Modica – e dunque abbiamo deciso di avviare questa grande opera di catalogazione e organizzazione di documenti e oggetti per restituire quella parte che è rimasta offuscata. Riteniamo che questo sia il doveroso omaggio in memoria di Antonino Munafò di San Giovanni, mio bisnonno, che ha sostenuto impegni e fatiche ingenti nella convinzione che la pesca del tonno fosse una risorsa importante per il territorio. Rileggere i documenti, sfogliare le foto, osservare utensili e attrezzi dell’epoca ha per me un valore personale importante; condividere questi documenti e oggetti in uno spazio aperto al pubblico è un atto di valore storico e civico, ma significa anche aprire le porte della mia casa attraverso cui sono passate tante pagine di storia, e ridare loro legittimità”. Un po’ di storia. Antonino Modica Munafò, bisnonno di Michele Modica, attuale proprietario del Casale Modica, ottenne la concessione della tonnara di Vendicari nel 1914. Dopo un paio di anni di diatriba con i Nicolaci, che avevano perso la concessione della tonnara per la mancata attivazione per alcuni anni di seguito, valorizzò il luogo con nuove costruzioni e rilanciò le attività legate alla pesca e alla conservazione del tonno. Vendicari diventa il centro di una piccola comunità che per sei mesi all’anno vive attorno alla tonnara. L’attività gode del suo massimo splendore tra gli anni ’20 e gli anni ’30: alcune lettere esposte nel Museo raccontano le vicissitudini della comunità, che vantava anche una scuola per i bambini. Fino al 1930 le attività fervide sono testimoniate dagli elenchi quotidiani del pescato, poi il flusso diminuisce e si interrompe a cavallo con i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, che danneggiano la tonnara. Il colpo definitivo sarà dato dall’alluvione del 1950, che distrugge anche le saline. Il luogo rimane in concessione alla famiglia fino agli anni ’80, fino a quando l’espropriazione da parte della Regione determinerà l’autonomia di Vendicari e il suo statuto di riserva naturale. Il museo. La famiglia Modica ha custodito negli anni l’ingente quantità di documentazione che attraversa più di cinquant’anni di storia, tessendone i collegamenti e studiando le vicende fino alla decisione di condividerle con la comunità attraverso l’allestimento del museo. “Il Museo Storico della Tonnara di Vendicari – spiega Michele Modica – nasce dalla volontà di rendere noto alla comunità un pezzo importante di storia della nostra isola e di dare valore all’impegno del mio bisnonno, Antonino Modica Munafò, e della nostra famiglia, che ha sempre valorizzato Vendicari come luogo strategico per l’economia del territorio”.

A MODICA IL "GIARDINO DELLE API" IN ORTO URBANO DI VIA MORO

Una iniziativa certamente lodevole e da ripetere quella dell’arnia per il «Giardino delle Api». L’iniziativa d’integrazione sociale presso l’Orto urbano dell’Unità di Psichiatria del «Maggiore» è stata promossa per incentivare e favorire forme di di agricoltura sociale con finalità riabilitative e di reinserimento lavorativo dei pazienti del reparto. Già in autunno erano state piantumate diverse specie arbustive e tappezzanti della macchia mediterranea di interesse apistico, come bordure nell’orto e nelle aiuole della piazzetta. In soli due anni lo spazio urbano vuoto di via Aldo Moro si è trasformato non solo in un orto rigoglioso per il benessere dei pazienti, ma anche in un luogo di incontri e condivisione di attività, idee ed azioni di utilità sociale per tutta la città. Il Giardino delle Api rappresenta Uu esempio efficace ed innovativo di connessioni fra Sanità e Territorio, grazie alla disponibilità dell’amministrazione comunale che ha attrezzato la piazza con un’area giochi, alla partecipazione di un gruppo di mamme e bambini che hanno adottato le aiuole, abbellendo lo spazio con il laboratorio di giardinaggio, alla presenza di alcuni giovani migranti, della Comunità «Raggio di sole» che affiancano i pazienti e l’associazione di familiari «Ci siamo anche noi» nei lavori orticoli, insieme alla collaborazione, della Comunità-alloggio «Beautiful days» e del Circolo di Legambiente «Melograno» per le iniziative didattiche e sociali organizzate, cosi come di alcune aziende private che hanno donato i loro prodotti. (da corrierediragusa - Duccio Gennaro)

PIAZZA ARMERINA: INCONTRO SUL CONTRASTO ALLA POVERTÀ

Piazza Armerina – Si è tenuto lo scorso lunedi, presso la Sala San Pietro a Piazza Armerina davanti ad un numeroso e attento pubblico, l’importante incontro promosso dalla Cisl Agrigento Caltanissetta Enna assieme alla federazione dei Pensionati, che ha avuto quale scopo quello di voler creare una sinergia tra le Istituzioni, le Parti Sociali, il Mondo Imprenditoriale e la Diocesi sul tema delle misure di contrasto alla poverta’ e di come attraverso esse è necessario ripartire per rilanciare le aree interne del centro Sicilia. Sotto la sapiente e attenta guida del giornalista Riccardo Caccamo, si sono succeduti gli interventi degli autorevoli relatori che hanno saputo individuare il contesto socio economico del territorio, analizzare dati e lanciare proposte chiare e fattive. Ha aperto i lavori il Segretario Territoriale Cisl, Carmela Petralia, ( nella foto) che ha illustrato i motivi che hanno portato all’ organizzazione della Tavola Rotonda quale momento dinamico di scambio di idee e di confronto attraverso un dialogo tra le parti e ha ricordato come i veri strumenti di contrasto alla povertà e all’emarginazione sociale sono la promozione del diritto al lavoro e la diffusione della cultura della digità sociale. Il Segretario Generale Cisl Agrigento Caltanissetta Enna, Emanuele Gallo ha evidenziato, poi, la precaria situazione economica in cui versa l’ area interna del centro Sicilia proponendo spunti per il dibattito. I Direttori dell’Inps e del CPI di Enna, rispettivamente Segreto Peppino e Camiolo Filippo hanno invece analizzato il primo i dati circa la poverrtà sul territorio e l’erogazione della misura di contrasto alla povertà (REI) mentre il secondo ha messo in risalto l’importanza del ruolo dei Centri dell’Impiego nelle politiche attive del lavoro in relazione soprattutto al REI. Dopo l’intervento tecnico sul Rei del formatore Fnp, Rosolino Ricotta, il Segretario Generalee FNP Cisl AgClEn, Montalbano Salvatore, ha invece incentrato il suo intervento sul ruolo della contrattazione sociale e sulle iniziative che il sindacato di categoria mette in campo a favore delle fascie piu’deboli della popolazione. Importante contributo è stato fornito dal Presidente Sicindustria Caltanissetta Enna, Rosario Amarù, che ha evidenziato le difficoltà che vivono le imprese in un processo di burocrazia che non permette la celerità dello sviluppo del territorio. I sindaci dei comuni di Enna, Piazza Armerina e Gela, Maurizio Di Pietro, Filippo Miroddi e Domenico Messinese, dopo aver elogiato l’iniziativa della Cisl per lo sforzo di aver messo in campo tale sinergia, hanno parlato delle difficoltà che vivono quali primi cittadini riguardo gli interventi da intraprenderr e a a favore dei piu’deboli, considerando che le casse comunali sono quasi vuote. Forte l’appello del Vescovo della Diocesi di Piazza Armerina, Mons. Gisana Rosario, che cercando di scuotere le coscienze si e’ rivolto alle Istituzioni, alla Politica e al Sindacato, affermando che non non basta fare assistenza piuttosto bisogna pensare a creare posti lavoro concentrandosi sui settori di cui vive il territorio della Diocesi, agricoltura, pesca e turismo, con una particolare attenzione ai giovani e alla loro speranza di restare dove sono nati e cresciuti. http://www.lagazzettaennese.it

DA CATANIA FAVA LANCIA IL PROGETTO 100 PASSI: "SPAZIO POLITICO INCLUSIVO"

Una sala gremita di gente che ha scelto di confrontarsi e comprendere quali siano i passi da compiere per un cambiamento effettivo, concreto e necessario. "L'assemblea dei 100Passi è impegnata nella costruzione di uno spazio politico aperto, plurale e inclusivo che faccia del dialogo e del confronto con l'intera società siciliana la propria funzione politica e la ragione della propria identità" ha spiegato Claudio Fava durante l'incontro, "si propone di superare, nella organizzazione della propria attività, ogni residuo carattere pattizio e di proporsi come una comunità di donne e di uomini, ciascuna/o singolarmente impegnato nella costruzione del movimento". È necessario che i 100Passi affronti tutte le vertenze civili, sociali e istituzionali che avranno come obiettivo la difesa dei beni comunali morali e materiali, la tutela dei diritti individuali e collettivi, la lotta alle mafie, la trasparenza e la responsabilità dei processi politici e amministrativi, i processi di inclusione sociale, il superamento di ogni forma di disuguaglianza. Il movimento considera, inoltre, l'attuale impegno nell'Assemblea Regionale un punto di partenza al quale affiancare, dove sarà utile e possibile, la competizione elettorale e la presenza nelle altre assemblee elettive locali,ritenendo prioritario l'impegno e la ricerca di pratiche e linguaggi politici innovativi, responsabili, inclusivi e partecipati. Presente all'assemblea anche Laura Boldrini, "Ho accettato di partecipare perché sento l'esigenza di condividere delle riflessioni su quello che è stato e su quello che siamo chiamati a fare, non solo nelle sedi politiche, ma fuori dai palazzi per capire le esigenze dei territori: chi ha un ruolo politico nella sinistra, oggi deve sapere ascoltare quello emerge e intervenire. Che cos'è la politica senza la conoscenza? Esercizio di potere". Un'assemblea durante la quale i partecipanti hanno condiviso il loro spirito e il progetto politico dei 100Passi, che si propone come luogo di confronto. Si è inoltre costituito il Comitato Promotore al fine di produrre strumenti di analisi della realtà e di intervento concreto in ciascuno dei terreni di lavoro politico, sociale e culturale su cui il movimento 100Passi sarà impegnato. (da cataniatoday.it)

MESSINA - SAITTA: "PREVALE IL BUON SENSO. CON QUERO E RUSSO IL CENTROSINISTRA È UNITO"

Il centrosinistra è pronto a partire in modo compatto, dopo i ritardi accumulati nelle scorse settimane prima di concordare sul nome di Antonio Saitta. L’unità è l’arma in più, come evidenzia in una nota il candidato sindaco: “La riflessione degli amici Alessandro Russo e Francesco Palano Quero, insieme al loro gruppo politico, fa prevalere il buon senso tra uomini perbene che hanno a cuore appartenenza politica e responsabilità per il futuro di Messina. Il loro sostegno alla mia candidatura, insieme a Maria Flavia Timbro consolidano la forza del centrosinistra che trova la sua completa unità, ripartendo proprio dalla nostra città e dalle amministrative di giugno. E’ il vigore di quel “noi” che ieri ha ribadito Felice Calabrò nel corso di un’intervista a Tempostretto e che mi trova assolutamente d’accordo”. Saitta fa riferimento alle divisioni che si stanno riscontrando nel centro destra ed evidenzia il clima di unità che invece si respira nel fronte Dem e alleati e che sarà trasmesso ai cittadini in questa campagna elettorale “Dimostriamo di essere persone responsabili che scelgono di fare politica non da ‘separati in casa’ o per interessi personali – prosegue Saitta - come sta avvenendo da altre parti: un comportamento che i messinesi hanno compreso e valuteranno. Prima di tutto non dobbiamo dimenticare il rispetto verso i cittadini, rispetto che, chiunque scenda in campo, deve mettere al primo posto se poi vuole amministrare nell’interesse comune, tra la gente e in modo eticamente corretto”. (da tempostretto.it)