NUOVA INCHIESTA SUI SERVIZI SOCIALI, NEL MIRINO GLI ASILI NIDO COMUNALI Acquisiti
a Palazzo Zanca gli atti relativi alla gestione dei tre asili nido comunali. L'Uiflpl e i lavoratori dell'asilo La Gardenia avevano denunciato irregolarità e l'assessore Mantineo aveva pensato di sospendere i termini del bando, poi espletato e assegnato alla Cas, unica partecipante. Non c'è pace per i servizi sociali gestiti dal Comune di Messina. La Procura è tornata a indagare sul settore, e stavolta sugli anni più recenti, quelli relativi alla gestione dell'assessore Nino Mantineo. Si tratta di un fascicolo del tutto esplorativo ed alle primissime battute che si è però già concentrato su un aspetto in particolare. E cioè i bandi per l'assegnazione della gestione dei tre asili nido comunali L'Angolo del Cucciolo, San Licandro e Camaro. Nei giorni scorsi la polizia giudiziaria ha chiesto al dirigente del settore Giovanni Bruno (nella foto in basso) la consegna dei bandi, recentemente finiti nel mirino dei sindacati e dei lavoratori di una delle coop. In particolare la Uilfpl, che si è rivolta all'Anac, al Ministero ed alla Regione invocando l'ispezione, ha lamentato irregolarità per quel che riguarda il costo orario dei lavoratori, in particolare la violazione della tavella ministeriale. Gli operatori, secondo la sigla sindacale, verrebbero pagati anche meno del 2011. Le lavoratrici degli asili nido, invece, a più riprese si sono opposte al nuovo bando, denunciando l'nsostenibilità delle condizioni per chi si aggiudicherà la gara d’appalto, che peggiorerà la qualità dei servizi e probabilmente mieterà qualche licenziamento, tanto da indurre la coop La Garderie, titolare del servizio negli ultimi due anni, a non partecipare alla nuova gara. Lo scorso mese di giugno l’assessore Mantineo aveva chiesto al Dirigente dei Servizi Sociali Giovanni Bruno di sospendere il bando per controllare gli estremi della gara. Il Dipartimento però lo ha rassicurato, il bando è andato avanti ed è stato assetgnato alla Cas che nell’ultimo anno ha gestito i Cag di Villa Lina, Bordonaro e Villaggio Aldisio. La coop è stata la sola a partecipare alla gara. Anche dopo l'assegnazione le perplessità non si erano spente, e anche i comitati di gestione delle tre strutture per l'infanzia hanno chiesto la verifica e l'eventuale revoca del bando. (fonte: tempostretto - Alessandra Serio - Francesca Stornante)
 
GETTONI DI PRESENZA AI CONSIGLIERI DI PALAZZO ZANCA, SCATTA L'INCHIESTA GIUDIZIARIA
 
E' scattato nella tarda mattinata a Palazzo Zanca il blitz della Digos sull'oneroso capitolo dei gettoni di presenza. In Procura infatti il pool di magistrati che si occupa di pubblica amministrazione vuole capire se ci sono state irregolarità nelle elargizioni, nel periodo che va dal 2013 ad oggi, cioè nell'era Accorinti. Sotto la lente d'ingrandimento finiscono i gettoni di presenza, elargiti ai quaranta consiglieri comunali per la partecipazione alle commissioni consiliari ed alle sedute di consiglio comunale. Nel 2014 il Comune ha speso oltre 900 mila euro. Nelle ultime settimane Tempostretto ha acceso i riflettori sul presunto caso gettonopoli di Messina, spiegando come funziona il meccanismo a palazzo Zanca e svelando alcune"anomalie". Una volta dimezzato il gettone di presenza, infatti, sono quasi raddoppiate le sedute per raggiungere il tetto massimo dell'indennità di funzione, pari a 2.184,42 euro lordi, vale a dire 1/3 dell’indennità di funzione del sindaco, che è quanto prevede la legge. . Adesso saranno gli investigatori a chiarire ogni aspetto della vicenda e soprattutto a verificare che ci siano o meno responsabilità di natura penale. Al setaccio i verbali delle sedute di commissione. L'inchiesta é ancora ai primi passi e sostanzialmente é cominciata oggi con l'acquisizione degli atti da parte degli agenti nelle stanze di Palazzo Zanca, dove hanno prelevato atti anche nell'ufficio del segretario generale Le Donne. (Al.Ser.)
 
IL FERRIBOTTENONSITOCCA ALL'ASSESSORE REGIONALE PIZZO: "SEMBRA UNA TROTTOLA IMPAZZITA"
 
"Una tempesta in un bicchiere d'acqua", così l'assessore regionale ai trasporti Pizzo si era espresso in merito alla vicenda dei tagli ai treni. Immediata la replica del movimento #ilferribottenonsitocca: "Gli atti ufficiali ci sono eccome. Piuttosto è l'assessore che ci sembra una trottola impazzita" “L'assessore Pizzo dichiara tutto ed il contrario di tutto e si dimostra fermo come una "trottola impazzita". Non si fa attendere la replica del movimento #ilferribottenonsitocca alle dichiarazioni dell’assessore regionale ai trasporti che a proposito dei tagli ai treni ha commentato “non c’è alcun atto ufficiale, è una tempesta in un bicchiere d’acqua” (vedi articolo allegato). Secondo il movimento, che ha già iniziato il percorso di assemblee e incontri sul territorio che porteranno alla manifestazione del 25 marzo, le affermazioni dell’esponente della giunta Crocetta palesano un’impreparazione sulle tematiche dei trasporti che non lascia ben sperare sul futuro del diritto alla mobilità. “L'Assessore mente quando dichiara che non esiste alcun atto ufficiale- si legge nella nota del movimento- da parte dei vertici Fs. Il piano di smantellamento del servizio universale da e per la Sicilia è stato presentato a Roma ai sindacati il 2 febbraio da FS, rappresentata Stefano Savino, direttore centrale delle Risorse Umane e Organizzazione, che non è l’ultimo dei ferrovieri, come vorrebbe far credere il nostro assessore, ma il numero due a capo della Holding Ferrovie dello Stato. Nessun presagio astrale quindi, sono stati i vertici di FS in una riunione ufficiale a presentare l’atto che Pizzo prova a sminuire quando potrebbe inviare al Ministro Lupi il dissenso ufficiale della Regione, unico atto utile a fermare il progetto di “rottura carico” e tutto ciò che ne consegue. Non è necessario essere “astrologi” per comprendere il motivo per cui Pizzo non ha preso carta e penna per ufficializzare a Lupi che la Sicilia dice no al Piano di Ferrovie, è evidente che l’assessore il 23 dicembre, nella riunione con FSI e Ministero ha dato il suo passivo assenso al progetto di “ri-funzionalizzazione” che nei fatti si riduce all’eliminazione del traghettamento per far risparmiare al ministero la cinquantennale sovvenzione. La smetta Pizzo di criminalizzare il servizio essenziale per sponsorizzare fantasiose promesse alternative, tapirulan e mezzi veloci servono e li pretendiamo per i milioni di pendolari dell’area integrata dello stretto, mentre i treni a lunga percorrenza sono la garanzia di un servizio universale”. Per il movimento #ilferribottenonsitocca non è possibile derubricare la battaglia come a una scelta di “conservazione” e ribadisce come la proposta alternativa presentata comporti ammodernamento del servizio a costi irrisori “ma l’assenza di autorevolezza della politica regionale fa si che nell’isola non arrivino neanche i rimasugli delle sovvenzioni che il Governo elargisce al nord, ai 140 miliardi di euro spesi per l’alta velocità da Roma in su, sono corrisposti solo 4 miliardi per il sud. Non siamo certo alieni scesi da Marte, eviti di proporci l’alternativa dei mezzi veloci al traghettamento dei treni, sono servizi diversi per una diversa tipologia di utenza, entrambi indispensabili”. Per il movimento vanno garantiti entrambi i servizi e non può un servizio escludere l’altro. Quanto al fatto che nel viaggio da Palermo a Roma,come racconta Pizzo,sia stato venduto un solo arancino,è la prova di una strategia perseguita negli anni trascorsi e che punta,secondo #ilferribottenonsitocca a far mancare l’offerta per non far esistere la domanda in modo da rendere inutilizzabile il servizio stesso. “Archiviato l’alibi del ponte per evitare gli investimenti- conclude il comunicato- la nuova proposta è il tapirulan del futuro. Non ci intimidiscono le illazioni dell'assessore volte a criminalizzare il movimento.Pizzo deve rendersi conto che la continuità territoriale è un diritto costituzionale e il territorio ha deciso di difenderlo con ogni strumento, non lo si può eliminare nel silenzio come una semplice casa di cura…”. Insomma è ormai scontro aperto tra l’assessore regionale Pizzo e #ilferribottenonsitocca e siamo solo alle prime puntate di una battaglia che durerà nei prossimi mesi. (fonte: tempostretto - Rosaria Brancato)