AREA PEDONALE CAIROLI, UN COMITATO DI CONTRARI NON OTTIENE ACCESSO AGLI ATTI E SI RIVOLGE ALLA PROCURA
Dieci mesi di polemiche, dal gennaio al novembre dello scorso anno, tanto quant’è durata l’isola pedonale Cairoli nella sua forma più ampia, quella comprendente soprattutto via dei Mille. E’ la via dove si riscontra il maggior numero di favorevoli ma dove si è anche formato un comitato spontaneo che invece è contrario all’isola pedonale in quella strada e lo ha fatto presente in tutte le sedi, anzitutto attraverso una denuncia depositata il 23 giugno 2014, poi integrata il 18 luglio e il 10 ottobre. Nonostante oggi la via dei Mille sia una strada aperta al traffico, il comitato dei contrari continua la propria battaglia. Hanno inviato una nota alla presidente del Consiglio comunale, Emilia Barrile, al vice Nino Interdonato, ai capigruppo consiliari ed ai presidenti delle Commissioni Viabilità e Commercio, in cui informano di aver appena depositato in Procura una denuncia querela, tramite l’avv. Carlo Autru Ryolo. “Nel mese di novembre – scrivono – è stata formulata alla presidente della II commissione consiliare richiesta di accesso ai documenti riguardanti le sedute della commissione comunale sull’area pedonale Cairoli. Purtroppo, alla data odierna, tale richiesta non è stata soddisfatta”. La presidente di commissione, Simona Contestabile, aveva risposto l’11 dicembre 2014, con un fax indirizzato sia all’avv. Autru Ryolo sia al segretario generale Antonino Le Donne, manifestando la propria incompetenza ad autorizzare la richiesta di accesso ai documenti. Il potere spetterebbe proprio a Le Donne, si legge nella denuncia, “in quanto soggetto apicale all’interno del dipartimento Affari di giunta, Consiglio e circoscrizioni. Ad oggi non è stata ricevuta alcuna comunicazione da parte di Le Donne”. Un reato, quello di omissione di atti di ufficio – secondo i querelanti –, perché lede il diritto di accesso ai documenti amministrativi da parte di chi vi abbia interesse. Un fulmine a ciel sereno. E figurarsi quando l’amministrazione comunale, così com’è nelle sue intenzioni, riproporrà l’ampliamento dell’isola pedonale Cairoli. Per il momento, almeno nel più breve periodo, ci si concentrerà però sull’ampliamento di quella intorno al Duomo, che sembra ottenere maggiore condivisione. (fonte: tempo stretto - Marco Ipsale)
 
COMPRARE UN FIGLIO? ANCHE A MESSINA SI PUÒ, PER POCHE MIGLIAIA DI EURO
 
Emergono particolari sempre più inquietanti dall'inchiesta sul bimbo comprato in Romania, destinato ad una coppia di Castell'Umberto. Perché di là dei reati e dello spessore dei personaggi coinvolti nelle trattative, quel che si rivela, e sconcerta, e la facilità con la quale, anche in Italia, la vita di un bambino può essere barattata per denaro. Nel decreto di fermo a carico dei coniugi umbertini e i 4 intermediari, e poi nell'ordinanza custodiale siglata dal GIP Maria Militello per questi ultimi, spunta un precedente relativo al novembre scorso, un tentativo effettuato dalla coppia di reperire un bambino in Italia, a Messina. E' qui che i tortoriciani contattano tre persone, Maurizio Lucà, Sebastiano Russo e Nadia Capillo. Questi ultimi convincono una donna di Tremestieri a recarsi sui Nebrodi insieme al figlio. Nel frattempo, scoprono i carabinieri del Nucleo Operativo, l'umbertino aveva ottenuto un falso documento di identità per il bambino. Così, in cambio di trentamila euro suddiviso tra la madre e i tre messinesi, il piccolo e la donna si recano a Castell'Umberto, salvo poi rientrare a Messina. A quel punto i tre tortoriciani si spostano i Romania. "Siamo stati truffati, ci hanno già spillato circa 150 mila euro", hanno affermato ieri i coniugi umbertini all'interrogatorio, che si sono difesi - assistiti dall'avvocato Sandro Pruiti - sostenendo che avevano pensato ad un percorso più "regolare" per crescere un bambino non loro, tanto da accogliere anche la madre naturale. Una versione che non convince del tutto gli investigatori, soprattutto alla luce dei falsi documenti di identità e alla falsa "nascita" dichiarata al comune di Castell'Umberto otto anni fa. Anche gli arresti di Lorella e Calogero sono stati convalidati. A lei sono stati concessi i domiciliari, lui resta in carcere. (fonte: tempo stretto)
 
VERSO EXPO 2015. CINQUE MESSINESI AL CONVEGNO DELL'ANCI SICILIA GIOVANI
 
“Aspettando… Expo 2015”. E' il titolo del convegno organizzato dall’Anci Sicilia giovani, che si è svolto a Palermo, nella sala Gialla della Assemblea regionale siciliana. Alla giornata di studio hanno preso parte il sindaco di Palermo e presidentre dell’Anci Sicilia, Leoluca Orlando, che ha introdotto i lavori seguito dal prorettore dell’Università di Palermo, Vito Ferro. L’incontro è stato moderato dal presidente dell’Anci Sicilia giovani, Maurizio Galbo che ha coordinato gli interventi di Paolo Amenta, Vincenzo Geloso, Vincenzo Ferrantelli, Salvatore Martorana e Totò Cordaro. In rappresentanza del territorio peloritano è intervenuto Nino Interdonato (vicepresidente del Consiglio comunale di Messina e neocomponente del direttivo regionale dell’Anci Sicilia giovani) parlando delle aziende siciliane e delle difficoltà ad operare che vivono quotidianamente visti i tanti ostacoli in materia di trasporti e collegamenti internazionali. Hanno inoltre presenziato Vittorio Alfieri (assessore di Caronia), Gianfranco Gentile (consigliere comunale di Pettineo), Antonio Giannetto (consigliere IV circoscrizione, Messina) e Franco Laimo (vicepresidente V circoscrizione, Messina). (fonte: tempo stretto)