MILAZZO: TURBATIVA DI UNA GARA D’APPALTO. UN ANNO E DUE MESI ALL’EX SINDACO ITALIANO. CON L’INTERDIZIONE DAI PUBBLICI UFFICI PER CINQUE ANNI, PENA SOSPESA

I giudici del Tribunale di Barcellona, presidente Maria Celi, componenti Francesco Catanese e Simona Finocchiaro, hanno condannato ad 1 anno e 2 mesi di reclusione e all’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni, pena sospesa, l’ex sindaco di Milazzo Lorenzo Italiano, 53 anni,

perché riconosciuto colpevole dei reati di turbativa di gara d’appalto di un pubblico incanto e di induzione indebita a dare o promettere utilità, reato questo riqualificato dal Tribunale rispetto all’originaria e più grave imputazione di tentata concussione. Il tribunale che ha riconosciuto la continuazione tra i reati e concesso le attenuanti generiche, ha inoltre condannato l’ex sindaco a risarcire in separata sede i danni alla dirigente del settore della polizia municipale di Milazzo, Giuseppa Puleo, che nel processo si è costituita parte civile con il patrocinio dell’avv. Guglielmo D’Anna. Italiano è stato inoltre condannato a risarcire le spese legali. Maggiore era stata la richiesta avanzata dal pm Fabio Sozio che aveva chiesto per l’imputato una condanna a 3 anni di reclusione e ciò sulla base dell’originario reato di tentata concussione che il Tribunale ha invece qualificato in una ipotesi meno grave. l’«induzione indebita a dare o promettere utilità» che ha comportato una sensibile riduzione nel computo della pena finale. Il difensore di Italiano, l’avv. Nino Favazzo,che ha preannunciato il ricorso in Appello, aveva invece chiesto l’assoluzione. Il procedimento nei confronti dell’ex sindaco di Milazzo ha avuto origine in conseguenza delle indagini giudiziarie svolte dalla Guardia di finanza della Compagnia di Milazzo, coordinate dal comandante del tempo, cap. Danilo Persano. La vicenda emersa con le contestate imputazioni inziali di tentata concussione e turbativa di pubblico incanto, era scaturita a seguito dell’esposto presentato dalla comandante del corpo di polizia municipale, Giuseppa Puleo, che all’epoca fu pure sospesa temporaneamente dall’incarico, che avrebbe subito tentativi di pressioni con minacce allo scopo di invitare e quindi favorire la ditta “Creativa” di Natale Tricamo di Milazzo, per la partecipazione alla gara bandita da Palazzo dell’Aquila per la stampa e la fornitura all’ente dei bollettari relativi alle contestazioni delle infrazioni al Codice della strada utilizzate dagli agenti della polizia municipale. Gli episodi contestati si sarebbero verificati nell’ottobre del 2007 in tre diversi giorni. Nel caso del contestato tentativo di concussione, reato – ripetiamo – riqualificato dalla sentenza in “Induzione indebita a dare o promettere utilità”, il sindaco il 12 ottobre del 2007 – secondo la denuncia – avrebbe esercitato pressioni sulla Puleo, dirigente del IV Dipartimento, minacciando di esercitare il potere di revoca dell’incarico se la stessa non avesse affidato alla ditta “Creativa”, l’incarico per la fornitura dei bollettari delle contravvenzioni. Lo stesso sindaco – secondo quanto emerge dalle imputazioni contestate – qualche giorno dopo, il 17 ottobre del 2006, avrebbe reiterato analoghe pressioni, attraverso un ufficiale di polizia municipale dello stesso corpo, affermando che se la comandante non avesse affidato l’incarico alla ditta prescelta poteva prepararsi i bagagli e lasciare l’incarico di dirigente della polizia municipale. La dott. Puleo fu poi sollevata dall’incarico il 18 ottobre del 2007 ufficialmente perché‚ aveva subito un rinvio a giudizio. Successivamente la stessa fu reintegrata e tornò in servizio dopo l’elezione del nuovo sindaco.

LEONARDO ORLANDO – GDS – 15-03-13 MESSINA, IL CORTEO: IL PONTE NON C’È PIÙ, ADESSO PENSIAMO AL TERRITORIO

“Oggi abbiamo vinto -ha gridato Gino Struniolo, storico esponente dei Noponte, in una piazza Municipio magari non pienissima come in altre stagioni ma in cui c’è ancora parecchia gente “perché il ponte si è accartocciato su se stesso. E’ necessario però cambiare strategia. E’ difficile manifestare quando si dà per scontato che un’opera non c’è più”. E’ stata una scommessa vinta quella della Retenoponte di Messina, che ha chiamato a manifestare contro una megaopera di cui sono rimasti solo faldoni di carte in giro per uffici pubblici e richieste di penali miliardarie su cui c’è più di un dubbio. Più o meno 2 mila le persone che hanno sfilato per le vie di Messina. Sufficienti a ricordare a tutti che il ponte più lungo del mondo più che un manufatto è un processo capace di consumare ancora risorse pubbliche che potrebbero essere impiegate per risanamento del territorio e la sua messa in sicurezza. Ma anche per le piccole opere di prossimità, il rilancio dei trasporti regionali e locali a disposizione di tutti.La manifestazione messinese è stata la prima di una serie di appuntamenti che vedranno il popolo che si oppone alle grandi opere scendere in piazza contro il Tav in val di Susa e contro il Muos a Niscemi il 23 e il 30 marzo prossimi. Delegazioni NoTav e NoMuos hanno infatti partecipato al corteo in riva allo Stretto. “Un filo rosso unisce tutti quelli che si oppongono agli ecomostri” dice Fabio, del comitato NOMuos di Niscemi. Un’alleanza che va allargata e consolidata”. Accanto a loro c’erano i calabresi che si oppongono al progetto di un rigassificatore nel territorio di Rizziconi, i militanti messinesi che hanno dato vita all’esperienza del Teatro Pinelli Occupato e, naturalmente, i gruppi e le sigle che da quindici anni si battono contro i megacantieri. Dalle associazioni ambientaliste (WWF, Italia Nostra, Legambiente) ai partiti come SEL, Rifondazione Comunista e PCL. Presenti in ordine sparso anche i circoli del PD con il segretario Peppe Grioli, che ha ricordato la proposta di scioglimento della Stretto di Messina spa che il partito di Bersani ha depositato in Parlamento. L’impegno della Retenoponte, comunque, è di non smobilitare fino a quando non sarà definitivamente chiarito che il progetto è archiviato e che ad Impregilo non deve essere corrisposta alcuna penale. Si tratta, secondo Gino Sturniolo, di “trasformare questa lotta in una lotta per la democrazia per un nuovo uso delle risorse e per i beni comuni”.

TONINO CAFEO DA MESSINASICILIANS.IT BARCELLONA (ME), INTIMIDAZIONE A MARESCIALLO DEI CARABINIERI SCRITTO DA SABRINA DI FIORE

Una minaccia di stampo mafioso è stata subita, ieri sera, da un maresciallo dei Carabinieri di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina. Un atto intimidatorio nei confronti di un Carabiniere, riconosciuto da tutti come integerrimo e impegnato in prima linea nel contrasto alla criminalità organizzata, al quale è stato inviato, nella propria abitazione, un pacco contenente una testa di cavallo mozzata. La notizia oggi ha fatto il giro di Barcellona e la società civile ha deciso di rispondere a questo vile attacco all'Arma, con una manifestazione. Sfilerà per le vie del Longano un corteo silenzioso con in testa il sindaco Maria Teresa Collica. Intanto Sonia Alfano, presidente della Commissione antimafia Europea, ha espresso la propria solidarietà al maresciallo dei Carabinieri e a tutti i colleghi come lui impegnati su un territorio così difficile. “Voglio ribadire la mia piena solidarietà e il ringraziamento per le operazioni portate a termine contro una delle organizzazioni criminali più potenti quali la mafia barcellonese”, ha detto il presidente Alfano. “Episodi come questi – ha sottolineato – si erano già registrati a Barcellona, ma mai nei confronti di uomini delle forze dell'ordine. Un attacco ai Carabinieri è un attacco a tutta la cittadinanza onesta. E' un bene e un orgoglio – ha poi concluso – che i cittadini abbiano deciso di rispondere all'aggressione e alla prepotenza schierandosi a fianco delle istituzioni democratiche”. Al momento gli investigatori stanno indagando per cercare di fare piena luce sull’accaduto. Sotto protezione il militare che ha subito l’atto intimidatorio. - Sabrina Di Fiore hercules