MESSINA, 300 MILITARI AL LAVORO NELLE OPERAZIONI DI SOCCORSO

(ansa) - Oltre 300 militari con 13 velivoli e 42 mezzi di Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri, sono impegnati nelle operazioni di soccorso alla popolazione colpita dal nubifragio nel messinese. La partecipazione delle forze armate alle operazioni in soccorso, fa sapere lo Stato Maggiore della Difesa, è iniziata sin dalle prime ore dell'emergenza, con l'intervento del 5/o Reggimento Aosta e del 24/o Reggimento 'Peloritani', dislocati nelle immediate vicinanze della zona interessata. Nel prosieguo dell'emergenza si sono aggiunti assetti, squadre e mezzi specialistici per far fronte alle varie necessità. I militari sono impegnati in interventi di rimozione di materiali, ripristino viabilità, recupero di civili in zone isolate, ricognizione e trasporto aereo. Sono pronte per l'impiego anche due unità navali della Marina Militare. Il Comando Operativo di vertice Interforze (Coi) provvede al coordinamento delle attività del personale e dei mezzi militari impiegati, anche per il tramite di un Ufficiale Coordinatore presente presso la Prefettura di Messina.

MESSINA, SI SCAVA ANCORA. RECUPERATI 24 CADAVERI. FORSE SABATO I FUNERALI

(ansa) - I funerali delle vittime del nubifragio che si è abbattuto sulla costa jonica si svolgeranno con molta probabilità sabato prossimo: lo ha comunicato il sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca. Fino ad ora sono stati recuperati 24 cadaveri, ma altre 35 persone risultano ancora disperse. E intanto proseguono nel messinese le operazioni di soccorso nelle zone devastate dal violento nubifragio. I vigili del fuoco hanno continuato a scavare tutta la notte alla ricerca dei dispersi e il maltempo ha dato una tregua. Il miglioramento delle condizioni metereologiche ha favorito, quindi, il lavoro dei soccorritori. Venti delle 24 vittime recuperate finora nella zona del disastro, sono state identificate dai parenti. La protezione civile nel corso della giornata darà i nomi. L'ultima lista di cinque nomi era stata data due giorni fa. Il bilancio provvisorio delle vittime, secondo i dati diffusi dall'unità di crisi, resta pertanto ancora fermo a 24 morti e 35 dispersi. Intanto, dopo la prima notte senza pioggia, continuano le operazioni di ricerca e di ripristino di alcune strade nella zona del disastro. La ferrovia e la Statale 114 Messina-Catania restano bloccate, mentre sono aperte due corsie, una per ogni direzione del'autostrada A18. Nel pomeriggio a Messina è atteso il presidente del Senato Renato Schifani.

IL GOVERNO CONTINUA A INSISTERE: "IL PONTE SULLO STRETTO VA REALIZZATO"

"Il ponte di Messina va realizzato. Altra cosa e altrettanto importante, ma diverse sono le fonti di approvvigionamento finanziario, è la messa in sicurezza del territorio": lo ha detto il vice ministro allo Sviluppo economico Adolfo Urso. Intervenuto oggi ad un convegno nell'ambito del Salone Nautico, il vice ministro, rispondendo ai giornalisti, ha affermato che "il ponte di Messina è un'opera che potrà portare un grande beneficio soprattutto alla Sicilia e dare un segnale di sviluppo all'intero Paese". "La messa in sicurezza del territorio - ha aggiunto - va fatta con i tempi necessari e non soltanto per quanto riguarda l'emergenza. Va fatta soprattutto in maniera strutturale attraverso il recupero del territorio ed il rispetto assoluto dell'ambiente che devono avere gli amministratori locali". "Noi paghiamo oggi - ha detto ancora Urso - le colpe degli ultime trent'anni, in cui il territorio è stato violentato senza nessuna reale analisi dei rischi e con fenomeni di abusivismo molto evidenti non soltanto nel Mezzogiorno". "Classi dirigenti, e non solo quella politica, inadeguate, corrotte e ipocrite che si sono susseguite in Sicilia con ferrea continuità portano la responsabilità dei morti di Messina e dell'incolmabile divario con il resto del Paese. E ci sono pure spudorati sciagurati che vogliono spendere incredibili risorse per il Ponte sullo Stretto e andare avanti nello scempio idrogeologico di una zona rischiosissima". E' quanto afferma Orazio Licandro della segreteria nazionale del Pdci. "Arricchire pochissimi ed esporre a danni incalcolabili e alla morte la popolazione civile. Speriamo che la magistratura colpisca i responsabili duramente, ma bisognerebbe - conclude - fare pulizia radicale in tutti i modi possibili".(fonte: www.siciliainformazioni.it )