ISCRITTI E MILITANTI DEL PDCI SICILIANO ALLA COMMISSIONE DI GARANZIA: REVOCARE L’ESPULSIONE DI MARCO RIZZO.

I sottoscritti iscritti e militanti del Pdci Siciliano esprimono solidarietà al compagno Marco Rizzo, che è stato uno dei fondatori del PdCI, per il provvedimento con cui il comitato di garanzia vorrebbe che il partito si privasse del suo prezioso contributo di idee, di attività e di esperienza. Un intervento così draconiano non si era quasi mai adottato nella sia pur breve storia del PdCI. Sorprende dunque che sia stato deciso senza valutare l’opportunità di sanzioni intermedie che consentissero i necessari approfondimenti di una vicenda estremamente complessa e delicata, e con una rapidità che lascia sgomenti tutti i militanti comunisti in una fase in cui si sta avviando il processo unitario degli stessi. Nella consapevolezza che lo scontro che lo vede contrapposto al segretario nazionale merita attenzione e prudenza di valutazione da parte di tutti, non si può tacere il timore che interventi del genere appaiano come sintomi di una grave debolezza nella conduzione del partito, e che siano rivolti a soffocare critiche e discussione al suo interno. Si rivolge dunque un vivo appello al comitato di garanzia affinchè voglia revocare un provvedimento frettoloso ed eccessivo, adottando tutte le iniziative necessarie per un giudizio sereno e senza pregiudizi, in vista di una discussione franca e di qualità per le valutazioni strategiche che tutti dobbiamo assumere per giungere ad una solida unità dei comunisti e non per l’unificazione “a freddo” di vari apparati di partito. Seguono firme

MAFIA, EX DONNA BOSS: "PER PONTE MESSINA CONTATTI CON 'NDRANGHETA"

(Adnkronos) - A rivelarlo a Radio 24 è Giusy Vitale, prima donna capo del mandamento mafioso di Partinico e ora collaboratrice di giustizia, dopo essere passata anche attraverso il carcere duro Intervistata per la rubrica "Storiacce" di Raffaella Calandra, in onda domani alle 19.30, Vitale parla dei suoi passati contatti con Matteo Messina Denaro, il super boss di Castelvetrano (Trapani) ancora latitante, dei nuovi equilibri ai vertici della Cupola dopo gli arresti eccellenti e dei dissidi tra l'ala di Toto' Riina e quella di Provenzano. "Denaro puo' rimanere solo nel suo lato di Sicilia, non gestirla tutta", dice la collaboratrice di giustizia ai microfoni di Radio 24, citando Mimmo Racuglia come altro influente boss di Cosa Nostra. Nell'intervista, Vitale parla della divisione degli appalti, del riciclaggio del denaro da parte del suo clan e anche degli "affari sui rifiuti", oggetto di indagine.

LETTERA DEL COMITATO RAGAZZE MADRI AL PREFETTO

"Siamo un gruppo di ragazze madri di Messina. Abbiamo deciso, con coraggio e con orgoglio, di portare avanti una gravidanza da sole. Abbiamo deciso, con coraggio e con orgoglio, di dare alla luce una nuova vita e non di ucciderla; Abbiamo deciso, con coraggio e con orgoglio, di crescere un figlio senza l’aiuto del padre che non ha voluto riconoscerlo. Molte di noi sono studentesse senza reddito, altre hanno un lavoro saltuario, alcune dipendono dalla famiglia; tutte siamo state abbandonate dalla persona che si pensava di amare e oggi anche dalle Istituzioni. Da oltre un anno non riceviamo più il contributo previsto dalle leggi regionali. L’amministrazione Comunale di questa città, unica in tutta Italia ad avere dismesso l’Istituzione per i Servizi Sociali, non riesce a garantire quella modesta somma di appena 129,00 euro al mese che per molte di noi rappresenta l’unico sostentamento per sopravvivere ma che certamente, per tutte, è il segnale della presenza delle Istituzioni che ti sono vicine: uno stimolo ad andare avanti. In assoluta controtendenza con le politiche sociali nazionali e regionali tendenti alla tutela delle famiglie in difficoltà e alla salvaguardia dell’infanzia, a Messina si vuole cancellare, definendolo un costo, quello che in altre parti viene definito un investimento per il futuro. Noi non vogliamo la carità: ci siamo assunte sin dall’inizio le nostre responsabilità. Chiediamo solo un aiuto e vogliamo far sentire la nostra voce per far capire i nostri problemi. Ed è allo scopo di sensibilizzare alle necessità di una condizione sociale dai più sconosciuta che abbiamo pensato di costituire un comitato e chiedere a Lei Sig. Prefetto, la possibilità di dedicarci qualche minuto del suo tempo per rappresentarLe il grande disagio sociale che stiamo vivendo e la disattenzione di una classe politica che, in questa nostra città, ha raggiunto ormai livelli intollerabili".(fonte: normanno)