TIRRENIA: MATTEOLI INCONTRA SINDACATI. 21/5 TAVOLO CONGIUNTO CON REGIONI

(ASCA) - Il Ministro Altero Matteoli, ha incontrato i sindacati del settore trasporto per iniziare il confronto sulla privatizzazione di Tirrenia. Lo ha annunciato in una nota il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Nel suo intervento e, poi rispondendo anche alle domande dei rappresentanti sindacali, il Ministro ha ribadito che non e' stata assunta alcuna decisione in ordine alla razionalizzazione dei collegamenti marittimi effettuati da Tirrenia e dalle Societa' ad essa collegate, ne' ovviamente che sia stato inoltrato all'UE alcun decreto in tal senso. Matteoli ha garantito inoltre che ogni decisione su Tirrenia sara' assunta dopo un approfondito confronto con i sindacati e le Regioni interessate. Nel pomeriggio il Ministro Matteoli incontrera' i Presidenti delle Regioni Campania, Lazio, Liguria, Sardegna, Sicilia e Toscana e per giovedi' 21 maggio, alle ore 16, convochera' un tavolo congiunto, cui parteciperanno tutti i soggetti a vario titolo interessati alla privatizzazione di Tirrenia.

RACKET: COMMERCIANTE DENUNCIA. ARRESTATO ESTORTORE NEL MESSINESE

(ASCA-NORMANNO) -  La denuncia di un commerciante ha permeso alla Polizia di Taormina, nel messinese, di arrestatare un estortore del racket del 'pizzo'. Cosi' Giuseppe Ruggeri e' finito in manette con l'accusa di tentata estorsione aggravata dai metodi mafiosi. Ruggeri, difatti, avrebbe cercato di imporre il pizzo al gestore di un locale di Letojanni che pero' non si e' piegato alle richieste estortive. Cosi' la vittima era finita nel vortice delle pressioni che usa il racket delle estorsioni: la richiesta di denaro (mille euro) con le indicazioni per il pagamento, le minacce, e poi la bottiglia incendiaria nel locale. Ma il commerciante anziche' pagare ha denunciato ed e' stato messo sotto sorveglianza dagli agenti. La Polizia ha cosi' assistito a due successive richieste minacciose, compreso un biglietto che indicava che all'interno dell'esercizio commerciale era stata collocata una bottiglia incendiaria, rinvenuta dagli agenti. La grafia dei bigliettini e il mezzo che doveva servire per la consegna del denaro hanno pero' permesso agli investigatori di risalire a Ruggeri, un volto noto alle forze dell'ordine.

MAFIA: SEQUESTRATI 1 MLN IN CONTANTI E RAFFINERIA DROGA (ASCA-NORMANNO)

 Dopo il sequestro di beni per 20 milioni di euro avvenuto ieri, la Polizia di Messina ha scovato in due appartamenti del centralissimo viale San Martino dei fratelli Antonino, Alfredo, Giovanni, Salvatore e Franco Trovato un vero e proprio laboratorio di droga e circa un milione di euro in banconote. Durante l'ispezione, gli uomini della Squadra mobile hanno trovato in un appartamento 2 chili e mezzo di cocaina pura, 157 grammi di eroina e l'attrezzatura di una vera e propria raffineria: una pressa per il confezionamento delle dosi, ben 8 chili di sostanze da taglio, altro materiale sofisticato. Poi un letto sfatto, il frigo pieno, la tv accesa. Nell'altro appartamento dello stesso stabile, invece, gli agenti hanno rinvenuto 10 pacchi, ricolmi di banconote di vario taglio, per un totale di oltre un milione di euro, nascosti in un vano ricavato sotto un mobile fioriera. I fratelli Trovato sono considerati i maggiori trafficanti di droga del rione Mangialupi di Messina, e gia' nel 2007 Antonino Trovato era stato sorpreso ad avere in un appartamento in via Calabria un laboratorio simile a quello scoperto in centro citta'. Per gli inquirenti quello gestito dalla famiglia di Mangialupi e' un narco traffico di tutto rispetto. Sono loro infatti che tengono i contatti con i trafficanti calabresi, in particolare con quelli della Locride e di Rosarno, dove si approvigionano di droghe pesanti, provenienti soprattutto dal sud America, per rivenderle agli spacciatori del messinese. In questo quadro, secondo gli investigatori, la collocazione degli immobili acquisiti dai Trovato non sarebbe casuale ma servirebbe come base per il loro traffico di stupefacenti. Non e' escluso anche che abbiano ospitato elementi di spicco calabresi nel periodo della loro latitanza.