presso la sede del Ministero dei Trasporti, tra i vertici di Rfi e i sindacati sul tema della navigazione sullo Stretto. Un summit che ha confermato, qualora ce ne fosse bisogno, che le ferrovie dello Stato stanno lentamente ma inesorabilmente dismettendo il proprio impegno nella città di Messina, marginalizzando la città e creando enormi disagi dal punto di vista trasportistico. All'incontro hanno partecipato i rappresentanti di Cisl, Cgil, Uil e OrSA, mentre per Rfi erano presenti i responsabili della navigazione Filippo Palazzo e delle relazioni industriali Pasquale Ventrella e Franco Pagnanini. Domani si terrà una nuova riunione dalla quale, però, non ci si aspetta granché di positivo. E' netto il giudizio di Enzo Testa, segretario provinciale della Fit Cisl: «Non possiamo che essere critici, non avendo trovato alcuna prospettiva di incremento del traghettamento nello Stretto, alcuna apertura per il collocamento dei precari né per il turno particolare. Ci aspettavamo qualcosa di concreto invece la risposta dei rappresentanti di Rfi è stata che non ritengono di dovere incrementare il servizio per l’attraversamento perché sufficiente rispetto alle richieste di Trenitalia. Ci hanno confermato che Rfi parteciperà al bando di gara per la metropolitana del mare in joint venture con Ustica Lines per potere arrivare ai 5 mezzi richiesti dal bando senza aumentare i mezzi». L'azienda ha confermato che c'è l'intenzione di chiudere la tratta marittima Civitavecchia – Golfo Aranci e dirottare a Messina la nave Lugodoro. Ma Testa sottolinea che «in questo non vediamo nessun ragionamento in prospettiva, non siamo in presenza di un piano di impresa che pure abbiamo chiesto. Le anticipazioni che ci giungono, però, non lasciano ben sperare. E l’Azienda non vuole nemmeno parlare dei precari e del turno particolare, rimandando tutto a fasi successive». Ancora più duro il commento di Tonino Genovese, segretario generale della Cisl Messina: «Manifestazioni, scioperi, sollecitazione a organi istituzionali e politici sembra non sortiscano alcun effetto, per le Ferrovie dello Stato la Navigazione nello stretto di Messina resta come sempre avvolta nella Fata Morgana, cioè invisibile. Rfi si presenta al tavolo delle trattative con il sindacato con zero investimenti, proposte risibili e chiaro intento di dismettere presto ogni attività dimostrando ancora una volta di irridere un territorio, i suoi cittadini, i loro bisogni e la classe politica cittadina, semmai sia intervenuta realmente e non formalmente nei confronti dei vertici di un’azienda statale. Altro – dice Genovese – che le richieste di dimissioni ai vertici aziendali richieste dal Sindaco Buzzanca e dal Presidente della Provincia Ricevuto. Qui ancora una volta si dimostra come si voglia marginalizzare lo stretto e la città di Messina (fonte tempo stretto