(ASCA-NORMANNO) - La squadra mobile di Messina ha arrestato per usura un infermiere professionale ed il custode di una palestra. Le indagini sono scaturite

dalla denuncia di un sessantenne costretto a saldare loro seimila euro a fronte di un debito di duemila contratto appena pochi mesi fa. ''Ci si puo' sottrarre al cappio dell'usura solo denunciando i fatti'': parola di poliziotto. Marco Giambra, dirigente della Squadra Mobile di Messina che, con Rosalba Stramandino, dirigente della Sezione reati contro il patrimonio, ha arrestato due persone in flagranza di reato non ha dubbi: le vittime di estorsione ed usura devono trovare il coraggio di rivelare l'incubo nel quale sono finiti. Cosi' lo ha fatto, lo scorso dicembre, il dipendente di un distributore di benzina. Sessant'anni, in attesa della liquidazione e dell'assegno di pensione di un lavoro appena cessato per limiti di eta', stava vivendo un momento di difficolta' economiche. A ottobre 2008, si era rivolto ad un conoscente, Nunzio Sollima, 54 anni, custode della palestra comunale nel quartiere di Gravitelli, e lui lo aveva messo in contatto con un amico disposto a finanziare quel periodo di crisi. Quell'amico si chiama Giuseppe Maiolino, 31 anni, infermiere professionale all'ospedale di Milazzo. Sara' lui a prestare 1000 euro al pensionato. L'accordo prevede la restituzione a 30 giorni, con un interesse del 20%. Ma non sara' cosi'. Il debito aumenta poco dopo di altre mille euro, e pure il tasso di interesse. Arrivano anche le minacce. ''O mi dai i soldi o ti taglio mani e piedi e ti riduco sulla sedia rotelle''. Queste parole - ha raccontato la vittima alla Polizia - gliele avrebbe dette Maiolino, al telefono. Ma, se soldi non ce ne sono, a nulla possono le minacce. Ed allora i due ''amici'', Sollima e Maiolino, devono trovare una soluzione. E quella arriva con l'erogazione di un prestito postale, intestato al pensionato debitore, di seimila euro. La somma e' stata riscossa ieri, e sempre ieri, con la nascosta presenza degli agenti della Squadra Mobile, avviene l'incontro tra la vittima e gli usurai per il saldo del debito. L'appuntamento e' fissato in una via di Messina. Li' Maiolino e Sollima intascano 5800 euro, e generosamente ne lasciano 200 al pensionato, a fronte di un debito di 2000 euro contratto solo pochi mesi fa. Ma con il denaro ancora in mano i due uomini vengono arrestati per concorso in usura. Poi nell'appartamento del Sollima, perquisito, la Polizia ha scoperto documentazione attualmente al vaglio degli inquirenti.