Il grido d'allarme lo lancia Giaimo dell'associazione "Progetto Messina": «Necessaria un'inversione di tendenza, l'amministrazione comunale si faccia carico di difendere il potere d'acquisto dei messinesi»

«Non si arriva più a fine mese» non è una frase fatta. E' l'amara realtà, la quotidianità difficile da accettare ma che presenta inesorabile il suo conto a sempre più famiglie messinesi. «L’aumento sconsiderato del costo della vita, che negli ultimi tempi ha falcidiato il potere d’acquisto di stipendi e pensioni, sta raggiungendo, in questa nostra città, livelli preoccupanti e sono sempre più le famiglie messinesi che, intrappolate nella spirale inarrestabile del caro vita, varcano la soglia della povertà». L'allarme lo lancia Carmelo Giaimo (nella foto), ex consigliere comunale, presidente dell'associazione socio-culturale Onlus "Progetto Messina", che parla di «una vera e propria emergenza sociale che sta soffocando pensionati, disoccupati, famiglie monoreddito che non riescono più a fronteggiare i continui rincari che dall’inizio dell’anno interessano in particolar modo i generi di prima necessità». «Il problema è grave, - aggiunge Giaimo - il livello dei prezzi non trova più giustificazione nell’andamento del mercato delle materie prime e andrebbero, pertanto, accertati e sanzionati eventuali interventi di natura speculativa. Scandalosa la situazione che riguarda gli aumenti di pane, pasta e latte, prodotti di largo consumo che sono alla base dell’alimentazione di ogni essere umano e che in questa nostra città, con un’inflazione tra le più alte d’Italia, stanno per diventare “roba da ricchi”. La situazione rischia di precipitare e richiede un immediato intervento da parte delle istituzioni. Questa Associazione, da sempre impegnata a rappresentare le esigenze delle fasce più deboli della nostra comunità cittadina, non può che registrare, come di questo problema sembra si siano accorte soltanto le famiglie alle prese con i prezzi in continuo aumento, lasciando nell’assoluta indifferenza il governo nazionale incapace di avviare politiche antinflazione e di controllo dei prezzi». «Aspettando, in verità con poca speranza, un intervento forte capace di porre un freno ad una situazione che sta portando al declino economico anche chi già aveva difficoltà ad affrontare la quarta settimana - prosegue la nota - riteniamo che debba essere l’Amministrazione Comunale a farsi carico di difendere il potere d’acquisto dei messinesi, mettendo in campo tutte le opportunità di cui dispone. Lo può fare istituendo un dipartimento che verifichi l’andamento periodico dei prezzi al dettaglio pubblicizzando adeguatamente i dati raccolti, ma anche promuovendo, in accordo con la Camera di Commercio, le Associazioni dei Commercianti e dei Consumatori e l’Ufficio Territoriale del Governo (che pure nel recente passato si è fatto promotore d’iniziativa in tal senso), una campagna di sensibilizzazione che coinvolga tutte le parti interessate nell’individuare un paniere di prodotti di largo consumo da tenere bloccato per un periodo di almeno sei mesi». Secondo Giaimo questo «non basta. E’ necessario, da subito, dare un segnale d’inversione di tendenza riconoscendo, almeno per quanto riguarda il pane, la pasta e il latte, in quanto alimenti di cui non si può fare a meno, il diritto di sazietà che potrebbe essere garantito rendendo disponibile il “pane comune” con prezzo unitario per tutto il territorio cittadino e ponendo in vendita pasta e latte al prezzo d’ingrosso. Iniziativa, quest’ultima, che potrebbe essere finanziata dalla grande e media distribuzione che, traendo beneficio dalla divulgazione dei dati del dipartimento, potrebbe destinare allo scopo parte delle ingenti spese pubblicitarie che tantissimi supermercati normalmente sostengono per attirare la clientela». (fonte tempostretto S.C.)