Era messinese, per l’esattezza di S.Marco d’Alunzio, Vita Amico, la ragazza ventiseienne morta ieri sera in provincia di Palermo, insieme con il suo ragazzo di 27 anni, forse a causa del monossido di carbonio sprigionato da una stufa a gas. I due, fidanzati da tempo e prossimi al matrimonio, si erano appartati in un'abitazione in contrada Rocce Catalano, a Bolognetta, paese ad una trentina di chilometri dal capoluogo. Vita Amico ed Antonino Marrone avevano raggiunto la casa di proprietà della famiglia del ragazzo. Per riscaldarsi hanno acceso una stufa a gas, che potrebbe aver provocato la tragedia. Ma su questo punto la Procura Termini Imprese ed i Carabinieri sono ancora molto cauti. Il corpo di Vita Amico è stato trovato a letto, mentre quello di Antonino Marrone era riverso sul pavimento, vicino ad una finestra. Si potrebbe ipotizzare che il giovane abbia tentato di aprire le imposte prima di perdere completamente i sensi e morire. A dare l'allarme ai Carabinieri sono stati alcuni familiari e amici della coppia che avevano tentato di chiamarli al cellulare senza ricevere risposta. Sono stati proprio i Militari dell’Arma a scoprire i due corpi senza vita nella casa di campagna. Vita Amico studiava all’Università di Palermo e da tempo aveva allacciato la relazione affettiva con Antonino Marrone. Spesso rientrava a S.Marco d’Alunzio dove vivono i genitori, il padre pensionato e la madre casalinga. La famiglia Amico era tornata in paese da qualche tempo dopo aver trascorso diversi anni in Svizzera.(fonte tempo stretto)