No alle frodi alimentari sul mercato. Questo il senso dell’Operazione “Pesce Trasparente”, complessa attività condotta dalla Polizia Marittima di Catania conclusa il 4 gennaio

 e che ha coinvolto anche i territori della provincia messinese. Controlli mirati a bloccare l’importazione e la commercializzazione di prodotti ittici del mediterraneo sprovvisti delle necessarie certificazioni di qualità. Sotto il coordinamento del Centro Controllo Area Pesca della Direzione Marittima di Catania, i nuclei ispettivi della Guardia Costiera presenti su tutto il territorio, da Milazzo a Pozzallo, hanno verificato il rispetto delle normative nazionali ed europee in materia di cattura, produzione, commercializzazione e consumo dei prodotti della pesca. Le operazioni condotte hanno visto la preziosa collaborazione del personale medico veterinario delle competenti Ausl che ha consentito di estendere i controlli anche sotto il profilo igienico-sanitario che, rappresentando una delle più comuni fonti di violazioni perpetrate, costituisce uno degli elementi principe che il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, attraverso l’azione del proprio personale di concerto con il personale sanitario, intende perseguire a tutela del consumatore. Con l’operazione “Pesce trasparente” è stata controllata l’intera filiera della pesca: pescherecci, punti di sbarco, grossisti, mercati ittici ed aeroporto, punti vendita nei supermercati, pescherie e ristoranti. Nei giorni scorsi in cui, 410 tra Ufficiali, Sottufficiali e marinai sono stati impegnati nell’operazione, i controlli effettuati sono stati 805. Particolare attenzione è stata posta verso i siti di commercializzazione con 620 controlli tra mercati ittici, grossisti e supermercati a cui vanno aggiunti 75 ristoranti . In totale sono stati 35 i verbali elevati con sanzioni per circa 40.000 euro . Sequestrate oltre 3 quintali di pescato di cui oltre il 60% venduto con inganno come prodotto più pregiato o senza documentazione di provenienza (fonte tempostretto E.D.P.)