Bei tempi, quelli dello “scambio di poltrone” tra Turi Leonardi e Peppino Buzzanca, che nel 2003 si sostituirono a vicenda sugli scranni più alti di Comune e Provincia.

 Tempi andati, che appartengono al passato. Perché oggi le cose sono cambiate, Leonardi non è più in politica e Buzzanca è sì ancora a Palazzo Zanca, ma solo dopo tortuosi percorsi che non stiamo qui a ricordare. Il perché di questa lunga premessa è presto detto: il caso beffardo vuole che oggi il sindaco Buzzanca, insieme alla sua giunta, sia stato costretto dalla Procura della Corte dei Conti a fare un dispiacere non da poco al suo collega: ha dato incarico all’avvocato Fortunata Grasso di avviare le pratiche per il recupero di una sommetta non da poco che Leonardi stesso deve al Comune, ben 129.093,66 euro. E’ l’epilogo di una vicenda che affonda le sue radici nel lontano febbraio del 1999, quando Leonardi, allora sindaco, avviava un procedimento selettivo per il conferimento di un incarico. C’era da realizzare uno studio di “ipotesi e predisposizione di un’iniziativa per la costituzione di un organismo di partecipazione democratica dei giovani all’elaborazione della programmazione della politica giovanile nel Comune di Messina”. Non uno scioglilingua, ma poco ci manca. L’incarico veniva conferito a novembre a Francesco Gallo, attuale presidente della Polisportiva Messina, che nel 2005 sarebbe diventato assessore allo Sport della giunta Genovese. Un incarico che la Procura della Corte dei Conti, però, definiva “illegittimo” aggiungendo che era “inutile” la spesa sostenuta dal Comune. Un giudizio confermato in appello (la sentenza di primo grado aveva dato ragione a Leonardi), quando l’ex sindaco veniva condannato al pagamento dei 129mila euro di cui sopra, più interessi legali e spese processuali. Una spesa natalizia che il buon Turi si sarebbe (fonte tempostretto)