I precari del Comune chiedono la stabilizzazione, Capone: «C'è l'impegno dell'amministrazione» Stamani assemblea al salone delle Bandiere di Palazzo Zanca.

 Sono intervenuti due consiglieri comunali, Crifò e Carreri, e l'assessore al Lavoro, che assicura: «Andremo a Palermo per incardinare la stabilizzazione» Il treno della stabilizzazione è ancora in corsa, ma andando di questo passo si rischia di perderlo. E' questo l'allarme che lanciano i precari del Comune di Messina, che questa mattina si sono riuniti in assemblea al salone delle Bandiere di Palazzo Zanca per invitare l'ammininistrazione a fare qualcosa. «La Finanziaria prevede la possibilità di stabilizzare i lavoratori - spiega Roberto Laudini di Rdb-Cub - ma entro una scadenza precisa, quella del 31 dicembre. A questo vanno aggiunte altre due questioni: quella della pianta organica, che prevede 972 posti in più di quelli attuali, e quella delle ore settimanali, che per alcuni sono 24 mentre per altri sono ancora 18». Alcune risposte oggi sono arrivate, grazie anche al lavoro di mediazione offerto da due consiglieri comunali, Nino Carreri di Risorgimento messinese e Giovanna Crifò del Pdl. Il primo ha chiarito che il consiglio comunale, fin dalla sua prima seduta, ha tracciato un percorso preciso: risolvere o quantomeno affrontare in maniera decisa l'emergenza lavoro che affligge Messina. La seconda ha assicurato di voler seguire passo passo ogni azione che l'amministrazione svolgerà in tal senso, annunciando che accompagnerà l'assessore al Lavoro Melino Capone nella sua prossima trasferta palermitana alla Regione. E proprio Capone è poi intervenuto all'assemblea, "inviato speciale" del sindaco Giuseppe Buzzanca. L'assessore ha garantito che «la questione sta a cuore a questa amministrazione, e ne è la prova la delibera che metteva tutti i lavoratori del Comune sullo stesso piano, portando tutti a 24 ore settimanali». Delibera che però, qualche settimana dopo, è stata bloccata "per approfondimenti". Capone spiega perché: «La delibera è stata decisa dalla giunta ma elaborata da altri, in questo momento non è importante dire chi, e quando ci è stata consegnata era diversa da come l'avevamo predisposta, presentando alcuni intoppi tecnici, ecco perché è stata bloccata». L'assessore ha però chiarito che entro la metà della prossima settimana la delibera verrà rielaborata e ratificata, annunciando anzi che «stiamo studiando il modo per aumentare le ore settimanali da 24 a 36». Capone ha illustrato quali sono le intenzioni dell'amministrazione: «Si sta pensando di razionalizzare l'impiego dei dipendenti comunali, rendendolo più "utile" e facendo fronte così alle carenze che si manifestano in certi settori. Come annunciato ieri pensiamo di aiutare i vigili urbani con alcuni trasferimenti. So che su questo fronte in passato ci sono stati problemi perché le visite sanitarie necessarie (costo: 1.300 euro circa, ndr) erano a carico del lavoratore stesso. Ecco perché vorremmo che a pagare fosse il Comune». Il capitolo che più interessa e preoccupa i dipendenti, la stabilizzazione: «Abbiamo già previsto di andare a Palermo dall'assessore regionale al Lavoro Carmelo Incardona per trattare l'argomento, e lo stesso sindaco Buzzanca, approfittando del fatto di essere anche deputato regionale, sta lavorando per incardinare la stabilizzazione nella prossima finanziaria reginale. L'impegno e la disponibilità da parte nostra ci sono tutti, adesso ci vuole tempo». C'è da registrare, comunque, lo scetticismo che rimane forte tra i dipendenti, anche perché qualcuno di loro ha fatto notare, giustamente, che di parole simili ne hanno sentite parecchie, negli anni, col risultato che da circa vent'anni sono in una condizione, ormai inaccettabile, di precarietà. A questo si aggiunge la perplessità già manifestata dallo stesso assessore Incardona nelle settimane scorse, il quale aveva spiegato che la Regione Sicilia non ha recepito le Finanziarie statali, per cui, la stabilizzazione del personale precario titolare di un contratto a tempo determinato non è automatica come in altre parti di Italia. E' vero pure, però, che a Palermo e a Catania si è andati in questo senso. Il "pressing" dei precari continuerà di certo nelle prossime settimane, quando l'amministrazione Buzzanca sarà chiamata a passare dalle parole ai fatti.