Il Partito dei Comunisti Italiani, che per primo chiese le dimissioni del Rettore dell’Università di Messina, Franco Tomasello, allorquando la tempesta giudiziaria iniziò

 ad investire la sua persona per atti compiuti nell’esercizio del suo ruolo istituzionale, di fronte alla sospensione dalle funzioni, disposta ora dalla magistratura messinese, in seguito all’emergere di nuovi, presunti reati, chiede al ministro dell’Istruzione Gelmini la rimozione del Rettore, visto ch’egli, a quanto pare, non ha alcuna intenzione di dimettersi, anzi ha assunto un atteggiamento di resistenza ad oltranza, che nuoce all’ateneo, il quale rischia di essere sottoposto per mesi ad un tiro al bersaglio non solo mass-mediatico. Dal nuovo filone d’indagine, che ha portato i magistrati a disporre la misura interdittiva nei confronti del Rettore, sembra emergere, stando alle prime notizie riportate dalla stampa, un quadro allarmante, che investe tutta la città e, in particolare, i legami tra mondo accademico e mondo politico, dopo che i filoni precedenti avrebbero fatto emergere legami pericolosi tra lo stesso mondo accademico ed esponenti del mondo giudiziario. Il PdCI si oppone, dunque, ad operazioni di semplice cosmesi, quali quelle promosse da gruppi di “peones” (si pensi ai cento professori universitari che, con notevole ritardo, hanno chiesto le dimissioni del Rettore), che costituiscono anch’essi un ostacolo a quell’opera di rinnovamento radicale che la gravità della situazione impone. (Antonio Bertuccelli)