“C’è un vittimismo, una fatalismo, un terribile masochismo che aleggiano sulla nostra città, che trovano le loro origini nel terribile terremoto che nel 1908 colpì

 e devastò Messina. Ebbene, dico ai nostri studenti, ai giovani messinesi, ai quali purtroppo non riusciamo a dare occasioni, opportunità per rimanere nel loro territorio, che non bisogna scoraggiarsi e che attraverso la memoria del passato, si può conoscere meglio il presente, e si può puntare lo sguardo verso l’avvenire, perché c’è bisogno del contributo di tutti per il rilancio del nostro territorio, dal punto di vista civile, morale ed economico”. Con questo parole, il Rettore dell’Università di Messina, prof. Francesco Tomasello, ha chiuso il suo intervento di apertura dei lavori delle giornate di studio (4 e 5 dicembre, Aula Magna dell’Ateneo) sul sisma calabro-siculo del 1908, intitolate “Il disastro è immenso e molto più grande di quanto si può immaginare” (organizzate dal Dipartimento di Scienze giuridiche, storiche e politiche della nostra Facoltà di Scienze Politiche) che vede impegnati gli storici dell’ Università di Messina (alla ricerca scientifica dei quali il prof. Tomasello ha voluto rivolgere un sentito ringraziamento ed un orgoglioso plauso) e di atri atenei italiani e stranieri, alle prese, dopo cento anni esatti dal sisma che distrusse le città di Messina e Reggio Calabria, con interrogativi ancora irrisolti ed ai quali si cercherà di fornire risposte convincenti nel corso del convegno. (fonte Ufficio Stampa)