Il consiglio comunale ha votato le prime cinque delibere di debiti fuori bilancio, prima che cadesse il numero legale. Questo è il dato, ma la notizia è un’altra:

 quello che fino al pomeriggio era poco più di un sospetto, intorno alle 19 diventa certezza: si apre ufficialmente una crisi politica all’interno della coalizione che amministra Palazzo Zanca, con la corrente facente capo a Gianpiero D’Alia in evidente rottura con il resto della maggioranza. Alla cruciale seduta dedicata ai debiti fuori bilancio, infatti, manca in blocco tutto il gruppo “Il Centro con D’Alia”, palesando lo scontro già in corso tra il senatore Udc e il sindaco Buzzanca. Uno scontro che diventa anche interno all’Udc stesso. «Mi sento in imbarazzo» afferma un furioso Tanino Caliò, capogruppo della compagine che fa riferimento a Pippo Naro. Adesso la crisi potrebbe trasferirsi in giunta, dove è lecito attendersi di tutto, anche clamorosi avvicendamenti. Rimane anche un altro tipo di problema per il centrodestra: senza la presenza in aula di un gruppo di consiglieri del centrosinistra, il numero legale sarebbe caduto. Diverse le assenze sia nell’Mpa che nell’Udc che nel Pdl, tanto che Giuseppe Melazzo, presidente della I commissione, osserva: «Tra i pochi presenti ci siamo io e il consigliere Pergolizzi, più volte additati come elementi d’opposizione». Secondo Roberto Sparso «è inaccettabile l’assenza di interi gruppi della maggioranza o anche di parte di essi», mentre il giudizio di Felice Calabrò è lapidario: «Questa amministrazione fa ridere». In apertura di seduta ci sono da registrare gli interventi di Pergolizzi e Melazzo sulla pagina acquistata dalla famiglia Franza su Gazzetta del Sud. «Chiedo una presa di posizione dell’ufficio di presidenza su alcune affermazioni gravi» dichiara Pergolizzi. Melazzo sottolinea «la falsità (fonte tempo stretto S.C.)