di Italia dei Valori Antonio Di Pietro. Nel corso del suo intervento il massimo esponente di Idv ha esordito sottolineando che in sala, purtroppo, diverse persone erano presenti più per ascoltare e poi ‘riferire’, piuttosto che per il vero fine dell’iniziativa. Di Pietro ha fatto dunque riferimento all’operato del ministro della giustizia Angelino Alfano, non solo in merito alla questione del Lodo, ma anche sull’attuale gestione del “sistema giudiziario†in Italia ed in particolare sull’operato di una parte della magistratura messinese. A detta dell’onorevole, è difficile che a Messina possano cambiare le cose fin quando non avverrà uno stravolgimento nelle pubbliche amministrazioni e nella classe giudiziaria. “Per modificare l’andazzo in questa città sono necessari degli ulteriori sforzi, possibili solo grazie all’apporto di avvocati del calibro di Fabio Repiciâ€. Di Pietro ribadisce l’assoluta necessità di aprire un processo sulle denunce lanciate da Parmaliana, anche a seguito di quanto emerso dall’informativa “Tsunami†dei Carabinieri di Barcellona P.g.. “A differenza di altri casi in cui ad essere stato svelato è il rapporto tra mafia e politica, a Messina la collusione è tra politica mafia e magistratura e questa situazione si protrae da 10-15 anni – continua l’ex magistrato. Ho piena fiducia nella procura di Reggio, sono certo che gestirà il caso nella maniera più pulita ed efficace possibile, e che soprattutto riuscirà a farlo in tempi brevi. Da parte mia garantisco che farò il possibile affinché quella ‘mancata’ giustizia che ha portato Parmaliana ad un gesto estremo, possa finalmente essere conquistataâ€â€¦â€¦. (fonte tempo stretto E.D.P. – E.R.)