Sembrava fosse tornata la calma e ci si avviasse verso la normalità all’ATO ME1, che raggruppa 33 comuni dei Nebrodi, per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti solidi urbani,

 ma non è stato così, o meglio, l’illusione non è durata molto. I 180 dipendente della Nebrodi Ambiente, sono di nuovo scesi in agitazione, dopo che da due mesi non ricevono stipendio a fronte delle loro prestazioni di lavoro, oltre alla tredicesima ed all’adeguamento contrattuale. Una cifra ragguardevole, in un momento di crisi, in cui le famiglie anche a percepire lo stipendio non riescono a fare fronte alle esigenze delle proprie famiglie. I lavoratori, intanto, si sono riuniti in assemblea permanente a Santagata Militello, da dove minacciano una serie articolata di proteste. Intanto, la situazione dell’ATO ME1, si è ulteriormente aggravata dopo le dimissioni del consiglio di amministrazione, che non potendo risolvere la grave crisi economica che travaglia l’ente, ha scelto la via delle dimissioni, dopo una richiesta di pignoramento arrivata dal comune di Raccuja. A questo punto, legittimamente, i lavoratori si chiedono per quale motivo debbono continuare ad alzarsi alla quattro del mattino per un lavoro che non si sa da chi e quando debba essere retribuito. I sindacati, intanto, schierati a fianco dei lavoratori, chiedono alla Regione ed agli altri enti preposti, di pigliare in mano la situazione e di cercare una via d’uscita a questa situazione che si incancrenisce sempre più e che mette in discussione la retribuzione di 180 lavoratori e la sicurezza igienico sanitaria da parecchie diecine di migliaia di cittadini, che pure pagano le tasse. (S.A.)