Un taglio da 1341,5 milioni in 4 anni basta da solo a dare un senso alla protesta che in questi giorni coinvolge il mondo della scuola e delle università in Italia.

 Protesta che vede al fianco di studenti e lavoratori il Pd, che non vuole “strumentalizzare” politicamente la piazza, ma che al tempo stesso si mostra sulla stessa linea di chi dice no al cosiddetto “Decreto Gelmini”. La posizione del partito l’hanno spiegata i Giovani Democratici di Messina in una conferenza stampa tenutasi stamani nella nuova sede del Pd, alla presenza del segretario provinciale Pippo Rao. Gli esponenti del giovani del Pd Simona Contestabile, consigliere comunale, Marco Mancini, Alba Marino e Santi Interdonato ricordano che «per sopperire all’improvviso ammanco dei finanziamenti pubblici, lo Stato consente alle università di trasformarsi in fondazioni di diritto privato. Questo passo consente alle fondazioni universitarie di decidere l’entità delle tasse per gli studenti e va a ledere il fondamentale diritto allo studio universitario, tutelato dalla Costituzione Italiana attraverso l’articolo 33, che recita: “L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.” Attualmente la legge sancisce che nell’anno solare, il gettito delle tasse degli studenti non deve superare il 20% dell’importo del finanziamento ordinario dello Stato (FFO), con il passaggio a Fondazione, l’Università potrà (e vista la mancanza di fondi, dovrà) chiedere qualunque cifra agli studenti, senza dover rispondere a nessun tetto prefissato»……(fonte tempo stretto)