VIADOTTO RITIRO, PROSEGUE LA CONTESA GIUDIZIARIA. IL 27 MAGGIO SI DISCUTE IL RICORSO AL CGA
Un primo ricorso era stato rigettato dal Tar lo scorso 27 marzo. Ma la Sicurbau, impresa seconda classificata, ha deciso di rivolgersi al Consiglio di giustizia amministrativa. Se il giudizio sarà confermato, subito dopo si procederà alla firma del contratto. Viceversa i tempi si allungherebbero Alla fine, il cronoprogramma potrebbe anche essere rispettato. Tutto dipenderà dall’esito della richiesta di sospensiva che verrà discussa dal Consiglio di giustizia amministrativa il prossimo 27 maggio. Dopo il rigetto da parte del Tar, lo scorso 27 marzo, la Sicurbau ha deciso di proporre appello contro l’aggiudicazione dei lavori di adeguamento sismico del viadotto Ritiro alla Toto Costruzioni Generali. Fortunatamente la decisione arriverà a stretto giro, perché è stata riconosciuta l’importanza di un’opera considerata strategica per la mobilità siciliana. Se il Cga dovesse dare ragione alla Sicurbau, l’iter sarebbe rallentato. Se invece l’organo di giustizia amministrativa dovesse confermare il giudizio del Tar, allora la strada verso l’avvio dei lavori sarebbe spianata. L’ordine di servizio finalizzato all’avvio della progettazione esecutiva è stato firmato lo scorso 28 aprile. La Toto Costruzioni Generali dovrà produrre il piano entro trenta giorni, poi il Consorzio Autostrade avrà dieci giorni di tempo per la verifica e la validazione. La firma del contratto è stata rinviata ai primi di giugno, in attesa dell’esito del ricorso. In quel momento, potrebbero dunque consumarsi, quasi in contemporanea, gli ultimi due passaggi prima dell’avvio dei lavori: appunto, la firma del contratto e l’approvazione del progetto esecutivo. I lavori dovranno concludersi entro 850 giorni, vale a dire 2 anni e 4 mesi, e inizieranno con il completamento della terza delle quattro rampe dello svincolo di Giostra, quella per chi proviene dalla direzione Catania e quindi anche da Tremestieri, San Filippo, Gazzi, Centro e Boccetta. Una prima fase che dovrebbe avere una durata di 6 o 7 mesi, con la realizzazione di due nuovi piloni e tre nuove campate in modo tale da anticipare l’innesto fino alla collinetta antecedente al viadotto e restare indipendente dallo stesso. (fonte: tempostretto - Marco Ipsale)
 
PRECARIATO ENTI LOCALI. RISPONDE LA PROVINCIA
 
MESSINA| Il commissario straordinario della Provincia, Filippo Romano, risponde alla manifestazione organizzata stamattina dai precari siciliani degli enti locali per chiedere la definitiva stabilizzazione a fronte di una diffusa situazione di precariato. Protagonisti della protesta in particolare i lavoratori di Messina, Catania, Ragusa e Siracusa, che si sono concentrati nel capoluogo peloritano. All’appuntamento, fissato a Piazza Antonello, erano presenti anche i dipendenti precari di Palazzo dei Leoni. Il commissario, si legge nella nota emanata, "ha assicurato che la Provincia Regionale di Messina si sta prodigando per salvaguardare i diritti dei contrattisti e per favorire, nell’immediato, almeno una proroga semestrale dei contratti quinquennali, in scadenza il 30 giugno 2015, in modo da consentire il completamento dell’anno in corso e, conseguentemente, porre le basi per un’equa soluzione nell’anno 2016, una volta chiarito il futuro delle Province con la legge che dovrà riordinare gli enti intermedi". (fonte: messina oggi)
 
ALLUVIONE GIAMPILIERI. RITARDI INCREDIBILI
 
MESSINA | Gravi ritardi dell'amministrazione comunale, che non consentono alle ventotto famiglie che hanno perso l'abitazione nell'alluvione di Giampilieri, di poter acquistare un'altra casa. Questa è quanto risulta ai Dr che hanno già presentato un'interrogazione firmata dal vicepresidente del consiglio comunale Nino Interdonato e dal consigliere Carlo Abbate. Per queste famiglie sono già state stanziate delle somme da parte della protezione civile, ma non ne possono usufruire per via della mancata acquisizione delle case inagibili da parte del Comune. Un balletto insensato, che non consente a ci ha perso l'abitazione in quel tragico 1 ottobre 2009 di poter ricominciare: “l Comune sostiene infatti che acquisendo gli immobili diverrebbe responsabile degli stessi e dovrebbe provvedere (economicamente) alla messa in sicurezza e tale circostanza produrrebbe effetti diretti e indiretti sul bilancio. Siamo dunque arrivati alla beffa finale – ha precisato in capogruppo del Pdr all'Ars Giuseppe Picciolo – perché il Comune dichiara di non poter acquisire dei beni che non potrebbe ristrutturare e di conseguenza anche i cittadini danneggiati devono pagare il fio restando senza le somme utili ad acquistare una nuova casa. Con il collega on Marcello Greco interverremo per vigilare sul buon esito della vicenda che ha assunto toni farseschi. "(fonte: messina oggi)