(Riccardo Coppola) - Negli ultimi mesi, in tempi di crisi tout court, l’emigrazione italiana ha smesso di essere trattata come potenziale risorsa ed è entrata, anch’essa, a far parte di quei capitoli di spesa su cui tagliare drasticamente, tanto a livello nazionale, quanto regionale. Chi si occupa con cognizione di causa dell’emigrazione, conosce bene l’importanza che tale fenomeno, ha storicamente avuto, e continua ad avere;

 importanza che è tanto più rilevante in una regione come la Sicilia che ha, all’estero, tanti emigrati quanti sono i propri residenti sull’isola. Le associazioni seriamente interessate alla vita delle comunità siciliane all’estero, si trovano oggi davanti ad un problema comune a tutte le associazioni legate all’emigrazione; un problema generazionale che ha a che vedere con il coinvolgimento nella vita dell’associazione tanto dei giovani discendenti di terza e quarta generazione, quanto dei nuovi migranti, quei giovani cioè, che per le circostanze della vita, oggi lasciano l’isola per costruirsi un futuro, senza per questo voler rescindere i vincoli con la propria terra d’origine. L’USEF (Unione Siciliana Emigrati e Famiglie), consapevole del potenziale sociale, economico e di risorse umane che le giovani comunità di siciliani all’estero rappresentano, ha deciso di affrontare di petto la questione generazionale. Lo ha fatto con un grande sforzo, sia organizzativo che economico, che ha permesso a ragazzi e ragazze, siciliani di nascita e di discendenza, provenienti dalle oltre venti sedi USEF nel mondo di incontrarsi e partecipare per la prima volta, gli scorsi 26 e 27 di marzo, al convegno realizzatosi a Palermo: “I Giovani, il futuro dell’associazionismo”. Accomunati dalle stesse origini, quelle siciliane, ma anche da problematiche simili, quelle della vita di ogni giorno, sono stati proprio i giovani i protagonisti indiscussi del convegno introdotto dalla relazione del presidente dell’USEF On. Angelo Lauricella. Critici, ricchi di spunti, emotivi, originali e propositivi. Gli interventi dei giovani partecipanti hanno così rappresentato la prima possibilità di confronto fra le distinte realtà USEF nel mondo. Realtà che, con tutte le difficoltà del caso, stanno gradualmente cercando di aprirsi alla partecipazione delle comunità di giovani siciliani attraverso l’utilizzo di nuovi strumenti istituzionali, educativi ed informatici. Come segnalato nelle conclusioni del segretario generale Salvatore Augello, l’USEF ha cercato, con questo convegno, di fare un primo passo verso il futuro, garantendo alle nuove generazioni ampi spazi di discussione ed autorganizzazione. I giovani, dal canto loro, dovranno assumersi le proprie responsabilità di migranti di nuova generazione. ed impegnarsi attivamente nell’organizzazione dell’associazione, tanto a livello locale come a livello generale, attraverso un lavoro di costruzione in rete. In questo senso, il potenziale è enorme e la voglia di lavorare sembra non mancare. Proprio per far seguire alle parole i fatti, al margine del convegno, c’è stato fra i giovani partecipanti uno scambio di contatti che ha permesso di creare fin da subito uno spazio di discussione online consultabile sul sito http://groups.google.it/group/usefgiovani?hl=it. Si tratta di uno spazio virtuale in cui per i giovani dell’Argentina come del Belgio, della Germania, del Canada, del Cile e degli Stati Uniti, sarà possibile scambiarsi facilmente idee e documenti, per iniziare a confrontarsi fin da subito per lavorare a future attività ed iniziative.