(Salvatore Augello) - E’ tutto pronto ormai per dare il via ai lavori dell’importante appuntamento programmato dall’USEF per i giorni 26 e 27 marzo, il 25 sarà dedicato alla registrazione degli invitati che arrivano dall’estero. L’appuntamento è importante, intanto, per la novità dell’argomento che si vuole trattare. Esso abbraccia o si prefigge di abbracciare ed analizzare le problematiche giovanili, correlate alla vita stessa delle associazioni sparse per il mondo.

Al convegno saranno presenti una trentina di giovani in rappresentanza dei ragazzi di tutto il mondo, che assieme al Consiglio Generale dell’USEF e ad autorità politiche, sindaci, dirigenti di varie associazioni, cercheranno di approfondire la conoscenza delle problematiche che oggi coinvolgono i giovani nelle loro varie realtà socio economiche, che spesso presentano differenze enormi, sia dal punto di vista politico che dal punto di vista economico – sociale. Il grande imput fornito dalla prima conferenza mondiale dei giovani italiani nel mondo tenutasi a Roma nel dicembre scorso, ha messo in noto un meccanismo ed un insieme di stimoli positivi, che ancora anima i ragazzi che da quella esperienza sono usciti pieni di entusiasmo e di volontà di fare. L’USEF, aveva già in programma da mesi il convegno che si appresta a svolgere nei prossimi giorni, puntando appunto sui giovani, convegno che raccoglie anche quando di positivo ha lasciato la conferenza mondiale. In diverse associazioni nel frattempo, si sono organizzati gruppi di giovani che lasciano ben sperare per il futuro. Mi riferisco al gruppo nato a Mendosa ed a Rosario in Argentina ed a quello che si sta costituendo a Buenos Aires e che si sta rafforzando a Bahia Blanca. Mi riferisco al gruppo che si è formato a Santiago del Cile o a quello che opera a Meyseu in Francia, a Liegi in Belgio ed altri ancora. Sono primi importanti nuclei, che esprimo novità e nuovo entusiasmo, che permettono alla nostra associazione di guardare al futuro con speranza di continuità, oltre che la possibilità di programmare nuove attività che scaturiscano proprio dai giovani e dalla loro giovane esperienza. Sarebbe certamente sbagliato perdere questa occasione di rinnovamento, arroccandosi in un conservatorismo negativo, che fa parlare sempre di rinnovamento ma che non apre spazi ai giovani per paura di perdere “potere”. Una sorta di paternalismo di maniera, che invece di avvicinare, allontana i giovani. L’USEF, si è da tempo allontanata da questi schemi vecchi, che non hanno dato buoni risultati e che hanno, al contrario, allontanato i giovani, desiderosi di autonomia, desiderosi di fare nuove esperienza, di sperimentare nuovi metodi di lavoro, di ricerca. I primi frutti, si cominciano infatti a vedere, a prescindere dall’attuale convegno, frutti che si manifestano sotto forma di gruppi che non solo si organizzano all’interno dei vecchi circoli, ma sono pronti a raccogliere il testimone dalle mani degli anziani, per ridare nuova linfa e nuovo vigore all’associazionismo, per raggiungere obiettivi nuovi, per incamminarsi a gran parsi verso le loro radici, la loro cultura, che saranno i primi collanti del nuovo movimento che si accinge ad affacciarsi nel complicato mondo delle associazioni. A loro, a questi giovani, la nostra associazione volge la propria attenzione interessata. Di loro, vuole cercare di capire il più possibile, in modo da potere preparare, la progettualità di domani, i nuovi gruppi dirigenti, che dovranno assicurare la continuatà non solo dell’USEF, ma di tutti i valori positivi che si racchiudono in questa eterna vicenda umana che è giusto continuare a chiamare emigrazione, come è giusto rinnovarla nella memoria della politica e di quelli che spesso di emigrazione parlano senza sapere quali storie di sacrificio e di positivo orgoglio essa nasconde. Sereni per avere fatto il nostro dovere, ci aspettiamo che altri ora lo faccia, che altri valorizzino il nostro lavoro e la passione che ci ha guidato in tutti questi anni.