50 ANNI DI USEF Di Lidia Augello -  Parlare dell’USEF, per me, è come parlare di un membro della mia famiglia, quasi una sorella maggiore. Sin da bambina, infatti, ho avuto la fortuna di conoscere persone di lingue e culture diverse grazie a quest’associazione. Ho partecipato con entusiasmo e curiosità alla prima esperienza di colonia estiva a Palermo,

entrando in contatto con altri bambini venuti dal Belgio, mentre dal secondo anno erano francesi, belgi e di altre nazionalità. È stato proprio durante quelle settimane che ho imparato le mie prime parole straniere, prima in francese e successivamente in inglese e ho iniziato a coltivare una vera e propria passione per le lingue straniere, passione che successivamente, nella mia vita da adulta, si sarebbe trasformata in carriera universitaria e lavorativa. Il dialetto siciliano parlato dai nostri emigrati in area francofona è stato l’argomento sul quale ho svolto la mia tesi di laurea, recandomi di persona in Belgio e in Francia. Le colonie sono per me come un grande baule dei ricordi pieno di cartoline, di lettere e di foto di momenti felici e spensierati, legati alla mia infanzia e adolescenza, in cui trovo lo stupore di centinaia e centinaia di bambini e ragazzini provenienti da tutto il mondo che, per la prima volta – alcuni anche per diversi anni consecutivi – vedono la terra e le tradizioni dei propri nonni e genitori e se ne innamorano. Ricordo perfettamente la mia cara amica Delphine, con i capelli biondi e lisci, occhi verdi e un sorriso contagioso sempre stampato sul viso. Ricordo il gruppo dei cugini Campanella, con i quali siamo cresciuti insieme anno dopo anno, ricordo il compleanno festeggiato insieme a tanti altri bambini nati nel mese di luglio, con tante torte, giochi, canzoncine in siciliano, Si maritau Rosa, Vitti ‘na crozza, Ciuri ciuri…commedie recitate in dialetto dai bambini stranieri che capivano più il siciliano, che l’italiano. Ricordo il timore che incuteva mio padre con le sue ramanzine per far comportare bene i ragazzi più irrequieti e le lacrime l’ultimo giorno in aeroporto, eravamo tutti disperati per la separazione, chi per amicizia, chi perché innamorato di una ragazza che abitava all’altro capo del mondo, ma avevamo tutti la speranza di rivederci l’estate successiva. Tuttavia, l’USEF per me non significa solo amicizie, scoperte e conoscenze estive. Grazie all’USEF ho avuto la possibilità e l’opportunità di viaggiare in qualità di interprete per andare nei Paesi esteri in cui si trovano le comunità di siciliani: Canada, Stati Uniti, Cile, Argentina, Australia, Francia, Belgio, Germania, Svizzera, Regno Unito sempre con grande stima e ammirazione per il lavoro instancabile svolto in prima persona da mio padre e dagli altri collaboratori dell’USEF nel mondo. L’USEF ha avuto l’onore di portare ai siciliani emigrati in tutto il mondo un pizzico di cultura, arte e musica della nostra Isola, commedie in siciliano, mostre fotografiche, prodotti locali e molto altro. Grazie all’instancabile impegno e all'incessante tenacia e determinazione dei suoi dirigenti, l’USEF ha sempre lottato affinché fossero riconosciuti i diritti degli emigrati italiani all’estero, come il diritto di voto. Si è battuta affinché i figli e i nipoti degli emigrati scoprissero le bellezze della Sicilia o semplicemente per portare un sorriso, suscitare una risata o un pensiero nostalgico con le note dei musicisti siciliani o con il teatro in siciliano in giro per il mondo. L’USEF è anche intervenuta a favore degli immigrati in Sicilia, aiutandoli con le pratiche burocratiche e con l’apprendimento dell’italiano, da sempre contro il razzismo e a favore dell’integrazione. L’USEF è parte integrante della vita della mia famiglia ed è riuscita a raggiungere questo importante traguardo di cinquant’anni di attività anche grazie al contributo apportato da tutti gli amici e i collaboratori sparsi per il mondo, che si sono sempre dimostrati disponibili e che ci hanno accolti ogni volta a braccia aperte nelle loro case, come si accoglie un parente caro venuto da lontano. Sono molto grata all’USEF per tutto quello che mi ha e ci ha dato, sia dal punto di vista umano e culturale, sia dal lato professionale, per tutte le belle persone che mi ha fatto conoscere, per le emozioni vissute, le esperienze condivise e i valori di interculturalità e inclusione trasmessimi. Sono sicura che molti di quei bambini, che adesso hanno più o meno la mia età, ripensando all’USEF e alle colonie ricordino non solo le sgridate del Signor Augello, ma soprattutto le amicizie, il mare, le chiese, le delizie, i paesaggi e l’accoglienza della Sicilia. Spero che un giorno io e gli altri "bambini" delle colonie potremo riabbracciarci e ricordare con un sorriso i bei tempi passati. Buon compleanno a tutti i sostenitori dell’USEF nel mondo! (Lidia Augello gennaio 2021)