COSI’ LEOLUCA DIMICELI SI RICORDA DELL’USEF

Viva l'USEF! Credo che l'intervento di Totò Augello per la celebrazione di questi 50 anni di vita dell'associazione non potesse concludersi con una frase migliore! Dopo circa 12 anni dal nostro ultimo incontro ufficiale con i componenti dell'USEF, non è facile raccogliere tutte le immagini e i ricordi vissuti insieme:

le parole, i volti e i gesti di tutti gli amici incontrati durante le nostre tourneè affiorano come un tornado, si accavallano, si incrociano e si confondono in un caleidoscopio di emozioni, colori e sapori. Si, perché è questo tutto ciò che il Quintetto Siciliano ha trovato in quegli ineguagliabili momenti in giro per il mondo, strumento a spalla e stupore negli occhi! Lo stupore di trovare Famiglie e Amici, Uomini e Donne che con la Sicilia avevano un legame indissolubile fatto di ricordi e affetti per alcuni, di immaginario e racconti di genitori e nonni per altri; di una lingua, il siciliano, o meglio “i vari Siciliani”, a volte pressoché persi nel nostro vivere una uniformità di linguaggio che ha lentamente perso la sua vitalità: sentirsi chiedere di non parlare italiano ma di parlare la nostra altra lingua, quella originale, quella sincera! Ciò rimane indelebile per chi ricorda come la performance musicale del Quintetto Siciliano “Terra di Focu e di Canti d'Amuri” fosse incentrata sulla stretta connessione tra la Parola e la Musica, testi di antichi Cunti, di Canzoni e melodie, tanto perse nella notte dei tempi, tanto vive nella nostra mente come materiale sonoro fondante di un'identità! Un'identità che abbiamo ritrovato non solo nei Siciliani, migranti-nativi-acquisiti, ma in tutte le persone incontrate, con quel sentimento di appartenenza e nostalgia che ha fatto di ogni nostro concerto un evento a sé. Credo che nessuno di noi, Quintetto Siciliano, Famiglia Augello, Angelo Lauricella e tutti i nostri compagni di viaggio (anche quella una nuova Famiglia allargata!!!), potrà dimenticare la gioia provata all'auditorium del Collegio a Santiago del Cile: una scolaresca che ci ha riempito di affetto, abbracci e regali, dopo aver assistito al nostro concerto, delle cui parole sarà stato inteso poco, ma che sicuramente ha fatto penetrare il messaggio che la Cultura di un popolo non è mai solo di un luogo recintato da un confine! La Cultura attraversa i Popoli, tutti! Ho spesso pensato a quei giorni, e quanto tutto ciò abbia influito sul mio modo di vedere il mondo: Stati Uniti, Australia, Canada e Cile,Uruguay e Argentina (ah!! l'Argentina che mi è rimasta nel cuore! E' vero Salvatore Finocchiaro?!). I luoghi e la gente, il cibo e le risate, l'accoglienza e il calore. Credo fermamente che queste siano le cose che porto ancora oggi nel mio bagaglio personale, ciò che mi rende fieramente Siciliano e contemporaneamente cittadino di questo mondo. E poi cantare col pugno chiuso “El pueblo unido jamàs serà vencido” davanti la statua di Allende insieme alla Signora Fina e al Prof. Marino... non ha prezzo! È d'obbligo un augurio di lunga vita all'USEF: possa continuare con l'impegno politico e sociale, la conservazione e la diffusione della cultura di un tempo e della contemporanea, unire vecchie e nuove generazioni per guardare insieme ad un futuro più giusto e consapevole, gettare dei ponti virtuali che collegano mondi lontani, concepire la Migrazione dei popoli come fenomeno trasversale nel passare degli anni, unico modo per affrontare gli eventi di oggi con capacità critica. Leoluca Di Miceli violista del Quintetto Siciliano Milano 22/02/2021