“IL MAGO DEL CONTINENTE” DI NUCIO FISICHELLA AL SIPARIO BLU Catania – E’ stata una serata all’insegna del divertimento la proposta teatrale della Compagnia “Laboratorio d’Arte” diretta da Nuccio Fisichella (foto accanto), che ha messo in scena al Sipario Blu “Il mago del Continente”, due atti di Giuseppe Litrico.

La creduloneria di una famiglia della vecchia Catania nel quartiere la Civita offre all’Autore una serie di spunti per stigmatizzarne i comportamenti irrazionali, a cui si oppone solamente Don Saro, in una continua ed esilarante battaglia verbale contro i propri congiunti: la moglie Tana (Francesca Litrico), la figlia Mara (Adelaide Caserta), Nina, la figlia più piccola(Martina Marino), Ninfa, la sorella di Donna Tana (Eleonora Re). La scena si arricchisce della presenza di Nino Fisichella, un mago improvvisato, di Angela Coppola, Donna Vincenza, una fattucchiera invadente che entra in campo più volte coi suoi inutili sortilegi, Pietro Brondi, il giovane fidanzato di Mara che alla fine, a causa delle sue titubanze, viene piantato. I dialoghi sono ricchi di battute, frutto di una sapiente comicità che non rinuncia alla funzione moralizzatrice della commedia ( castigat ridendo mores). Il registro linguistico adoperato da Litrico, che ha al suo attivo altre commedie già messe in scena, recupera la cultura di un mondo scomparso che sapeva stemperare i drammi della quotidianità con intelligente ironia. Questo lavoro, con la regìa di Nuccio Fisichella, dimostra ancora una volta che il teatro dialettale catanese vive una stagione di eterna giovinezza, lontano dalle cervellotiche elucubrazioni di alcuni autori contemporanei.

PRESENTATO IL NUOVO LIBRO DI SANDRO MARIA DISTEFANO

Catania - “Il manovratore occulto” di Sandro Maria Distefano, edizioni Albatros,è stato presentato nel salone della Biblioteca Ursino-Recupero, alla presenza di un folto pubblico e di personalità della cultura e della magistratura. Assieme all’Autore, hanno parlato del libro il giudice Mario Amato, il sen. Salvo Fleres, il direttore della rivista “I Vespri”, Nunzia Scalzo e Gioacchino Genchi, un esperto informatico molto noto alle cronache per avere lavorato coi giudici in diversi processi. Un libro molto interessante che, nella veste di un romanzo, attraverso la vita di tre ragazzi, racconta la mafia siciliana negli ultimi decenni del secolo scorso, la sua mutazione genetica che man mano l’ha adattata ai tempi: si è passati dagli interessi nelle campagne a quelli legati alla città, alla speculazione edilizia, alla droga e al riciclaggio del denaro sporco tramite attività imprenditoriali. Ma il libro vuole dare anche un messaggio di speranza perché, come diceva Falcone, la mafia è un fatto umano e come tale ha un inizio e una fine. Lo scrittore che nella vita quotidiana fa il medico e dirige l’Unità di Terapia intensiva dell’Ospedale Cannizzaro della nostra città, ha al suo attivo due altre pubblicazioni: “Il Sud negato” e “In Italia è mezzanotte”. L’impegno nel sociale ha portato l’Autore a conoscere personalità molto forti nel panorama siciliano, come il gesuita Padre Ennio Pintacuda, di cui è stato allievo. Dal 2006 è presidente della Libera Università della Politica di Catania.