“NEL NOME DI CRAXI”

C’E’ TANTA SICILIA NEL NUOVO LIBRO DI MIRKO CROCOLI DEDICATO AL LEADER SOCIALISTA

“Si può dire che è un volume dedicato a Craxi, ma anche alla sua adorata Sicilia” commenta l’autore.

E ancora: “Padre (Vittorio Craxi) di Messina, suo genio visionario (Filippo Panseca) di Palermo, diversi congressi svoltisi nell’Isola e – soprattutto – questione Euromissili a Comiso e ultimo sussulto di sovranità nazionale a Sigonella. Tra Bettino Craxi e la regione più bella del mondo c’è più di una semplice coincidenza, ma l’AMORE. Nei governi di Craxi l’Italia viaggiava a vele spiegate, era tra le prime cinque potenze al mondo per prestigio internazionale. Alla stato attuale non mi stupisce se Bettino viene oggi rimpianto e ricercato, e se molte sue scelte e intuizioni dell’epoca sono da considerarsi a dir poco profetiche e illuminanti. Craxi farà ancora parlare molto di sé, perché come disse la figlia Stefania, potrà essere anche stato sconfitto nei suoi sogni, ma le sue idee appartengono a tutta la nazione e un giorno vedremo germogliare molti dei semi sparsi da lui, tanti, tanti anni fa”.

E’ disponibile in tutte le piattaforme online, Amazon in primis. Si tratta dell’ultimo lavoro letterario di Mirko Crocoli, dal titolo “NEL NOME DI CRAXI” e dedicato completamente proprio alla figura dell’ex Presidente del Consiglio e Segretario nazionale del PSI Bettino Craxi. Dalle notti di volantinaggio per il padre Vittorio (SICILIANO DOC, candidato in parlamento) alla prima tessera (non ancora maggiorenne) presso la sezione del PSI di Lambrate, dall’attivismo nei turbolenti anni universitari ai primi passi nelle amministrazioni lombarde. Referente territoriale del partito, membro della direzione nazionale, consigliere, assessore primo a Sesto San Giovanni poi a Milano e il grande passo, il seggio alla Camera dei Deputati. Correva l’anno 1968, Bettino Craxi giunge a Roma, in quel di Montecitorio, nelle file del Partito Socialista Italiana eletto nel collegio Milano-Pavia. Già con Ungheria ’56 i malumori all’interno del partito non si erano fatti attendere, ma è Praga ’68 ha decretare lo strappo di una parte dei socialisti italiani (Craxi in testa) con gli ex comunisti italiani. Intollerabile l’azione della forza perpetrata da i carri armati sovietici. La corrente minoritaria “nenniana” non lo accetta, ma De Martino continua a tessere la tela con Via delle Botteghe Oscure. 1976, l’anno della svolta. Bettino Craxi viene eletto Segretario Nazionale del Partito di Via del Corso, con l’appoggio della corrente “Alternativa” (anch’essa minoritaria) di Claudio Signorile. Inizia così il lungo comando che durerà la bellezza di 17 anni, fino al triste epilogo di Hammamet (1994). Dentro c’è praticamente di tutto: la battaglia per la liberazione del Presidente DC Aldo Moro, la consacrazione di Sandro Pertini al Quirinale, l’appoggio al primo governo Cossiga per gli Euromissili, il sostegno al governo Spadolini e la Presidenza del Consiglio dei Ministri datata 1983. 5 anni di esecutivo (il più longevo della Prima Repubblica), con la formula del Pentapartito, che hanno fatto la storia di questo Paese. Rimodernamento apparato pubblico, lotta al terrorismo, concordato Stato-Chiesa, rilancio del Made in Italy, esportazioni, boom edilizio, sviluppo economico, Mediorente, euromissili, Sigonella e…. l’Italia vola, al quinto posto nel mondo per prestigio internazionale. Sono gli anni Ottanta, i magnifici, gli irripetibili, gli anni di Craxi! Un socialista liberista e liberale, rinnovatore, avanguardista, con le idee già lanciate verso il nuovo millennio, un profeta che vide tutto 30 anni fa. Frasi, idee, pensieri e parole che a risentirle oggi fanno venire i brividi.

“Guardo la sfera di cristallo e vedo un gran buio. Una po¬litica in gran parte residuo del vecchio, avvolta in una babele di linguaggi soprattutto in materia di ciò che dovrebbe essere il nuovo. Da qui l’incertezza, la confusione, la difficoltà di fare previ¬sioni sul destino della politica, quella con la “P” maiuscola, e cioè dotata della volontà, della capacità e della forza necessarie per dirigere e tutelare le sorti di una comunità nazionale”. (Bettino Craxi)

Mirko Crocoli

Numerose le testimonianze di amici ed ex collaboratori presenti nell’opera. La lista è lunga e corposa. Da Claudio Signorile a Ugo Intini, da Gennaro Acquaviva al comandante della Base di Sigonella (Generale Ercolano Annicchiarico), dall’ex portavoce e capo segreteria di Forlani Enzo Carra al figlio di Giulio Andreotti, da Stefano Cagliari (figlio di Gabriele) al sindaco di Milano Paolo Pillitteri. E poi ancora, citazioni di Lelio Lagorio, Carlo Tognoli, Gianni Baget Bozzo, Tiziana Parenti (magistrato del pool “Mani pulite”) e commenti di giornalisti, storico e opinionisti. Non poteva certo mancare un approfondimento particolare e inteso sulla cosiddetta “Guerra di Milano”, quella tra poteri dello stesso Stato, definita da Crocoli “un e vero e proprio stillicidio, durato 27 mesi, che ha spazzato via gran parte dell’intero arco costituzionale della Prima Repubblica”. E sui quali Tiziana Parenti, magistrato del pool, rincara con: “La storia la scrivono da sempre i vincitori, anche se alla fine, nel nostro Paese, in quel periodo (Mani pulite), siamo stati tutti degli sconfitti!” Ed infine gli ultimi anni ad Hammamet, da esiliato, quelli che l’ex Ministro Claudio Signorie, nell’intervista a pag. 347 sintetizza così: “Attraverso lui sono stati scontati i peccati di un’intera classe politica. La cosa più grave e assolutamente inumana fu il fatto che non venne messo nelle condizioni nemmeno di curarsi dai comunisti italiani. Non solo, essi intervennero sui france¬si per far sì che non lo ospitassero in Francia per sottoporsi ai necessari interventi che, probabilmente, gli avrebbero permesso una degenza più dignitosa”. Alla premiére, in una sala gremita, tra gli altri, erano presenti anche la figlia Stefania e Andreotti Junior, oltre che giornalisti di settore. Dalle ricche premesse, da alcuni comunicati già usciti e dalla sinossi reperibile in varie siti non ci resta difficile ipotizzare che, questo recente volume incentrato su una dei personaggi politici più discussi ed emblematici del secolo scorso, farà sicuramente “rumore”. Ne consigliamo vivamente la lettura. Ad ognuno poi l’ardua sentenza. Potete trovarlo su Amazon, alla voce NEL NOME DI CRAXI. (Salvatore Augello)