FUTURO DELL’UE: LA COMMISSIONE RIUNISCE I LEADER RELIGIOSI Bruxelles - Il 7 novembre il primo vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans, alla presenza del vicepresidente del Parlamento europeo Mairead McGuinness, ha ospitato una riunione di alto livello con i leader religiosi provenienti da tutta Europa. Questa 13 ° riunione annuale di alto livello si è svolta nel contesto del dibattito in corso sul futuro dell'Europa, lanciato dal Presidente Juncker con il Libro bianco della Commissione il 1 ° marzo. Timmermans ha affermato: "Il futuro dell'Europa è nelle mani dei suoi cittadini, modellando questo futuro è la nostra responsabilità collettiva, i nostri valori condivisi, la nostra bussola, il dialogo regolare con le organizzazioni confessionali come quello con le organizzazioni non confessionali , ci permette di affrontare la questione del nostro futuro comune da diverse prospettive: attraverso il dialogo inclusivo possiamo illustrare il percorso migliore per il nostro futuro comune". L'incontro di alto livello parte del dialogo regolare con le chiese, le comunità religiose, le organizzazioni filosofiche e non confessionali previste dall'articolo 17 del trattato di Lisbona, ha permesso di approfondire discussioni su questioni che affrontano questioni di valori e di governance. L'attuale discussione sul futuro dell'Europa è di rendere l'Europa più unita, più forte e più democratica. I partecipanti hanno inoltre esaminato la dimensione umana dell'Europa, in particolare le sue dimensioni sociali ed ambientali e come l'Europa può essere costruita sui principi di solidarietà, giustizia sociale e sostenibilità. I dirigenti presenti sono stati invitati a collaborare con la Commissione per tutto il processo di riflessione sul futuro dell'Europa. È stato concordato che il dialogo sulle questioni discusse dovrebbe continuare. Riunioni e discussioni ad alto livello si svolgono regolarmente tra la Commissione europea e le chiese e le associazioni e le comunità religiose, nonché le organizzazioni filosofiche e non confessionali. L'incontro di alto livello di con i leader religiosi è il 13 ° incontro annuale di alto livello organizzato dalla Commissione. Dal 2009 il dialogo con le chiese, le comunità religiose, le organizzazioni filosofiche e non confessionali è sancito nel Trattato di Lisbona (articolo 17 TFUE). Il dialogo è sotto la responsabilità del primo vicepresidente Timmermans. La Commissione ha tenuto la sua riunione annuale con le organizzazioni non confessionali il 19 giugno 2017 sullo stesso tema del futuro dell'Europa. A marzo la Commissione ha presentato il Libro bianco che ha lanciato un processo di riflessione sul futuro dell'Europa. La Commissione si è quindi impegnata a svolgere dialoghi tra le città e le regioni europee con diversi gruppi per incoraggiare il dibattito sulle prospettive per l'Europa nel 2025. Nel suo indirizzo del 207 Stato dell'Unione, il presidente Juncker ha ulteriormente dettagliato la sua visione del futuro dell'Europa, sottolineando che l'Europa è innanzitutto un'Unione di valori. Il presidente Juncker ha inoltre presentato una tabella di marcia per un'unione più unita, più forte e più democratica. (NoveColonneATG)
 
CGIE, AMENDOLA: APERTI ALL’AMPLIAMENTO DEI FONDI
 
Roma – “E’evidente che il Governo è aperto al contributo fattivo del Parlamento per un ampliamento dei fondi per il Consiglio Generale degli italiani all'estero”. Lo ha dichiarato il 7 novembre il sottosegretario agli Esteri Vincenzo Amendola intervenendo in replica nella Commissione Esteri del Senato nel corso del dibattito sulla legge di bilancio. La manovra stanzia infatti per il Cgie poco più di 600mila euro l’anno per i prossimi tre anni, confermando così le risorse previste per il 2017. Un contributo definito “non congruo, né in linea con quanto previsto dalla legge istitutiva” dal presidente del Comitato per gli italiani all’estero di palazzo Madama, Claudio Micheloni (Pd), che ha comunque giudicato positivi “gli impegni assunti a sostegno degli organismi organizzativi della comunità italiana all'estero”. L’altra questione sollevata da Micheloni è quella del personale di ambasciate e consolati: il senatore dem ha chiesto al Governo “uno sforzo addizionale per assicurare nuove assunzioni di personale di ruolo che garantiscano a quegli uffici della rete consolare di poter soddisfare almeno parzialmente le esigenze delle comunità italiane all'estero”. Richiesta recepita sotto forma di condizione (e dunque più vincolante per la Commissione Bilancio che esamina la manovra) dal parere approvato dalla Commissione, che chiede appunto di indire concorsi “per l’assunzione a tempo indeterminato di personale di ruolo nei profili professionali delle aree funzionali, tenuto conto della significativa riduzione di questa categoria di personale nell'ultimo decennio, che rischia di determinare gravi ripercussioni sulla funzionalità dei servizi alle collettività dei connazionali all’estero e alle imprese”. Una procedura che andrebbe ad aggiungersi a quella già prevista dalla manovra, ossia l’aumento di 100 unità del contingente di dipendenti a contratto a legge locale, che andranno a rafforzare gli organici di Sedi esposte a situazioni di emergenza (Venezuela, Regno Unito), impegnate in aree di interesse strategico per la sicurezza e la crescita o di nuova apertura (Niamey, Conakry, Santo Domingo). Amendola ha tra l’altro evidenziato che “la situazione può migliorare con una revisione mirata della legge sulla cittadinanza”: dello stesso avviso Micheloni, che ha preannunciato modifiche nel senso di rendere obbligatoria una verifica della conoscenza linguistica dei richiedenti e di tutelare gli italiani che in passato hanno dovuto rinunciare alla cittadinanza originaria a causa della legislazione dei Paesi ospitanti e che oggi vedono preclusa la possibilità di un loro ritorno in Italia. (NoveColonneATG)
 
ONU, AMENDOLA AL CONSIGLIO DI SICUREZZA
 
Roma – Il Sottosegretario agli Esteri Vincenzo Amendola ha presieduto la prima riunione pubblica del CdS del mese di Presidenza italiana. All’ordine del giorno un briefing dell’Alto Commissario ONU per i Rifugiati (UNHCR), Filippo Grandi. La riunione assume particolare rilievo non solo per la tematica in discussione, di estrema attualità, ma anche per via del fatto che l’ultimo intervento in CdS di un Alto Commissario risale al 2009 (quando l’attuale Segretario Generale ONU, Antònio Guterres, ricopriva tale incarico). L’Alto Commissario ha ringraziato la Presidenza Italiana per l’opportunità concessa di rivolgersi al Consiglio, sottolineando come sia nelle possibilità dei suoi 15 membri prevenire le crisi che causano i movimenti di popolazione, e porre loro fine ponendo in essere soluzioni politiche. Nel suo intervento pronunciato, in nome dell’Italia, il Sottosegretario Amendola ha sottolineato la necessità di passare da un approccio basato solo sull’emergenza ad uno di lungo periodo. “Dobbiamo migliorare la nostra capacità di affrontare le cause profonde di queste crisi e dare speranza e dignità alle categorie più vulnerabili della popolazione civile, specialmente i giovani”, ha detto il Sottosegretario. L’Italia crede nel principio della “responsabilità condivisa” tra paesi d’origine, transito e destinazione. Con particolare riferimento alla Libia, Amendola ha chiesto di migliorare l’accesso e la protezione dei richiedenti asilo, rifugiati e sfollati. A tal fine è cruciale di aumentare la presenza dell’Alto Commissariato ONU per la protezione dei diritti umani nei campi profughi. In conclusione, Amendola ha quindi richiamato il Consiglio di Sicurezza alle sue responsabilità primarie di mantenimento della pace e della sicurezza internazionali, secondo le aspettative di quei milioni di persone che contano sull’ONU per recuperare e costruire la pace. (NoveColonneATG)
 
LE CITTA' DEL FUTURO - LUNEDÌ 600 SINDACI NELL'AULA DI MONTECITORIO ALLE 11 DIRETTA RAI, WEBTV E CANALE SATELLITARE CAMERA - APRE BOLDRINI
 
4977 I sindaci d'Italia nell'Aula della Camera: per la terza volta in questa legislatura, lunedì 13 novembre una delegazione di 600 primi cittadini guidata dal presidente dell'Anci, Antonio Decaro, siederà sugli scranni di Montecitorio, ospite della presidente Laura Boldrini. Dopo il primo appuntamento del 6 ottobre 2014 - evento che non aveva avuto precedenti a Montecitorio - dedicato alle "Idee per il futuro del Paese" e quello del 7 novembre dello scorso anno, che ha visto la presenza di molti sindaci delle zone di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo colpite dal sisma, lunedì l'incontro che ha per tema "Le città del futuro". L'appuntamento, che si svolge proprio a ridosso della discussione sulla legge di Bilancio, mira a sottolineare lo sforzo quotidiano di sindaci e amministratori locali per raccogliere le sfide dell'innovazione e della sostenibilità ambientale, sociale, finanziaria. Nel corso dell'evento - introdotto dalla presidente Boldrini e moderato dalla giornalista Simona Sala - che sarà trasmesso a partire dalle 11 in diretta Rai, sulla webtv e il canale satellitare della Camera, e su www.anci.it, gli interventi della delegazione di primi cittadini si concentreranno proprio sulle migliori pratiche messe in atto nei Comuni italiani per trovare soluzioni alle sfide del futuro, per una più efficiente amministrazione e per la salute ed il benessere dei cittadini. Oltre ai sindaci, interverranno, tra gli altri, il presidente della Commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia, e, per conto del governo, il ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti. (Ufficio Stampa) Programma
 
LA RIPRESA È DONNA - MARTEDÌ CONVEGNO A MONTECITORIO - INTERVIENE BOLDRINI -
 
ALLE 10,30 DIRETTA WEBTV 4976 "La ripresa è donna", è il titolo del convegno che sarà introdotto dalla presidente della Camera, Laura Boldrini, martedì 14 novembre alle 10,30 nella Sala della Lupa di Palazzo Montecitorio. All'appuntamento - trasmesso in diretta webtv - sono previsti gli interventi di sindacaliste, imprenditrici, deputate componenti l'Intergruppo parlamentare per le donne, i diritti e le pari opportunità insieme con rappresentanti del Parlamento e del Governo. Tra gli altri, parteciperanno Susanna Camusso, segretaria generale Cgil, Tiziano Treu, presidente Cnel, Francesco Boccia, presidente Commissione Bilancio della Camera, Pier Paolo Baretta, sottosegretario all'Economia. Il convegno si propone di porre al centro della discussione la questione del lavoro dell'imprenditoria femminile. I dati ci dicono che nel nostro Paese solo il 46,8% delle donne ha un'occupazione, contro una media del 60% degli Stati dell'Unione europea. (Ufficio Stampa) Programma
 
DEMOPOLIS: ANALISI SUL VOTO E SUI FLUSSI ELETTORALI IN SICILIA
 
Le ragioni del non voto Tweet 08 novembre 2017 L’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, ha analizzato i flussi elettorali e la composizione del consenso al nuovo Presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci: su 100 elettori che lo hanno scelto, 56 lo avevano già votato alle Regionali del 2012. 27 su 100 avevano optato per Miccichè: una piena conferma della ritrovata compattezza del Centro Destra in Sicilia. 10 elettori odierni su 100 di Musumeci avevano votato nel 2012 per il candidato di Centro Sinistra Rosario Crocetta; un segmento di 4 su 100 è stato recuperato infine da quanti 5 anni fa avevano preferito astenersi. Le ragioni del non voto L’astensione è stato il dato più caratterizzante nel voto per le Regionali in Sicilia: le analisi dell’Istituto Demopolis, negli ultimi 4 mesi, segnalavano che circa 2 milioni e mezzo di elettori si sarebbero astenuti. E non hanno cambiato idea: domenica scorsa, ha votato meno del 47% dei siciliani. Demopolis ha indagato sulle ragioni dell’astensione. “Emerge – afferma il direttore Pietro Vento – una chiara compromissione della fiducia dei cittadini. Il 53%, una larga maggioranza dei siciliani, appare convinta che la politica regionale, anche per cattiva gestione delle risorse, non sia più in grado, oggi, di incidere sulla vita reale delle famiglie nell’Isola”. L’incidenza del voto a candidati e partiti “Tra quanti si sono recati alle urne – sostiene il direttore di Demopolis Pietro Vento – si conferma una tendenza sempre più netta in Sicilia: soltanto una minoranza, il 19%, dichiara di aver votato in base alla propria appartenenza di partito. Ad influire è stata soprattutto la scelta del candidato alla Presidenza, dirimente per il 56% di chi si è recato alle urne; ha pesato anche, per un quarto degli elettori, il candidato in lista per l’ARS a livello provinciale: è un dato, quest’ultimo, rivelatosi determinante soprattutto per il Centro Destra e che ha contribuito a favorire, nell’ultima settimana, un’ulteriore crescita del consenso al nuovo Presidente della Regione Nello Musumeci”. Le Regionali siciliane sono state caratterizzate anche dall’incidenza del voto personale e disgiunto ai candidati alla Presidenza: un numero significativo di cittadini ha espresso solo il voto al Presidente, senza scegliere alcuna lista. Musumeci ha ottenuto 830 mila voti, 22 mila in più rispetto alla propria coalizione di Centro Destra; Cancelleri ha avuto 720 mila voti: 210 mila in più rispetto alla lista del M5S che lo sosteneva, attraendo un segmento significativo dell’elettorato di Centro Sinistra. Come ha votato chi aveva scelto Crocetta nel 2012: flussi elettorali “L’analisi dei flussi elettorali – spiega Pietro Vento – conferma gli spostamenti del consenso: dei 617mila elettori che alle Regionali del 2012 avevano votato Rosario Crocetta, appena 51 su 100 hanno confermato il voto al candidato del Centro Sinistra Fabrizio Micari. 3 su 10 hanno scelto Giancarlo Cancelleri, 14 su 100 Nello Musumeci, appena 2 il candidato della Sinistra Claudio Fava. L’eredità del Governo regionale uscente – conclude il direttore dell’Istituto Demopolis – ha pesato negativamente sul voto al Pd e al Centro Sinistra”. - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Demopolis-analisi-sul-voto-e-sui-flussi-elettorali-in-Sicilia-fb5a5516-0f66-4b53-9d61-354bb2dd52fc.html