La Giunta ANM approva la missiva allegata da inviare al Relatore Speciale per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, Leandro Despouy, sulla situazione attuale della giustizia in Italia.

MISSIVA AL RELATORE SPECIALE PER I DIRITTI UMANI DELLE NAZIONI UNITE LA LETTERA DELL'ASSOCIAZIONE NAZIONALE MAGISTRATI ALLE NAZIONI UNITE. UN DOCUMENTO INEDITO.

 

Illustre signor Relatore, ancora una volta sentiamo il dovere di segnalare la difficile situazione della magistratura italiana. Già in varie occasioni l’ufficio del Relatore speciale per l’indipendenza della magistratura e dell’avvocatura ha avuto modo di prestare attenzione sulle vicende italiane e, in particolare, sui rischi di riduzione dell’indipendenza dei giudici ad opera del potere dell’esecutivo e della maggioranza di governo. n particolare ricordiamo che il precedente Rapporteur, Dato Param Cumanaraswamy, aveva svolto una approfondita missione in Italia nel 2002, al termine della quale aveva pubblicato una Relazione nella quale definiva fondati i timori per l'indipendenza della magistratura determinati dagli attacchi ai giudici e pubblici ministeri. Inoltre Lei, in qualità di Relatore speciale sull’indipendenza dei giudici e avvocati della Commissione sui Diritti Umani delle Nazioni Unite, in una lettera inviata all’allora Presidente Ciampi il 15 dicembre 2004, scrisse: “Le riforme rappresentano una preoccupante limitazione delle garanzie di indipendenza che, per più di una decade, sono state considerate la caratteristica principale del potere giudiziario italiano, che hanno conferito all’Italia un invidiabile prestigio internazionale ed autorità morale e sono servite da modello per altri paesi”. Il Suo intervento, con quella lettera e con le dichiarazioni rese nel suo successivo soggiorno in Italia, ebbe grande risonanza ed infine le parti più pericolose per l’indipendenza della magistratura di quella riforma furono modificate. In particolare Ella espresse apprezzamento per il modello italiano di garanzia della indipendenza della magistratura, incentrato sul Consiglio superiore della magistratura. Negli ultimi mesi in Italia si sono riproposti in diverse occasioni duri attacchi alle decisioni della magistratura da parte di esponenti politici e dello stesso Primo Ministro. Ed ancora una volta si discute di proposte dirette a modificare la composizione e le attribuzioni del Csm, in modo tale, a nostro avviso, da sminuirne il ruolo di garanzia dell’indipendenza della magistratura. Nello stesso tempo dobbiamo segnalare che il male principale della giustizia italiana, la lentezza delle procedure, si è ancora aggravato, come è testimoniato anche da numerose sentenze di condanna dell’Italia da parte della Corte Europea dei diritti dell’uomo. Il Ministro della Giustizia, che secondo la costituzione italiana (art. 110) è il responsabile per l’organizzazione della giustizia e per lo stanziamento di bilancio, mentre ha accettato riduzioni del bilancio destinato alla giustizia, non ha finora posto in essere misure dirette a migliorare la efficienza del sistema. L’Associazione Nazionale Magistrati, che rappresenta il 95% dei magistrati italiani, ha espresso la viva preoccupazione per gli attacchi alla indipendenza dei magistrati; ha anche avanzato al Ministro, finora senza alcun esito, proposte dirette al miglioramento della organizzazione giudiziaria e alla semplificazione delle procedure. L’ANM, organismo della rappresentanza professionale dei magistrati italiani) auspica vivamente una Sua nuova visita in Italia e confida di poterLa incontrare quanto prima per illustrarLe direttamente i motivi di grande allarme e preoccupazione per quanto sta accadendo nel nostro paese. Con i sensi della massima considerazione,

    Il Presidente                                                                                                                        Il Segretario Generale      

   Luca Palamara                                                                                                                          Giuseppe Cascini