Una conta estenuante all’ultimo voto ha caratterizzato lo spoglio e la conta dei voti, per capire se sarebbe scattato o meno il premio di maggioranza alla coalizione che sostiene Orlando. Alla fine, dopo una conta durata trenta ore che incorona Orlando con il 46 per cento dei voti,

sul filo di lana il centrosinistra ce la fa e con un risicatissimo 40,29 per cento dei voti delle liste che hanno superato lo sbarramento, la coalizione oltrepassa la soglia per il premio (40 per cento) e incassa 24 scranni su 40 a Sala delle Lapidi. Gli altri 16 vanno all’opposizione: uno spetta di diritto al candidato sindaco arrivato secondo, Fabrizio Ferrandelli, sei seggi vanno al Movimento 5 stelle, quattro a Forza Italia, 4 alla lista della Caronia e 2 a quella dei Coraggiosi.

Gli eletti a Sala delle Lapidi
Nella maggioranza scattano cinque scranni a testa alle liste Movimento 139, Democratici e popolari, Uniti per Palermo e Palermo 2022. Quattro invece gli eletti per Sinistra Comune. Per il Movimento139 vanno a Sala delle Lapidi Fabrizio Ferrara, consigliere uscente che ottiene un ottimo risultato con oltre 1.300 preferenze, l’ex forzista Sandro Terrani con circa 1.200 voti, il consigliere uscente Paolo Caracausi e il presidente del Consiglio Salvatore Orlando, entrambi appaiati intorno quota mille voti. La quinta eletta è Valentina Chinnici. L’altra lista di Orlando, Palermo 2020, elegge Giulio Cusumano, consigliere uscente, con quasi 2 mila preferenze, seguito dall’ex consigliere di circoscrizione Massimo Giaconia e dai consiglieri uscenti Tony Sala, Francesco Bertolino e Mimmo Russo. La lista del Pd e di Alternativa popolare elegge Francesco Scarpinato con quasi tre mila voti, sostenuto dagli alfaniani, Dario Chinnici, braccio destro di Davide Faraone, Carlo di Pisa sostenuto dall’area Lupo e Rosario Arcoleo appoggiato da Antonello Cracolici. A sorpresa, eletto anche Giovanni Lo Cascio. La lista di Sicilia futura dell’ex ministro Salvatore Cardinale elegge con una valanga di voti Gianluca Inzerillo e Ottavio Zacco, appoggiati dal deputato Edy Tamajo, Caterina Meli, Valentina Caputo e Giovanni Di Fazio. Sinistra italiana porta in Consiglio comunale l’assessore uscente Giusto Catania con oltre 1.300 voti e la sua collega Barbara Evola, Katia Orlando e Marcello Susinno. Sul fronte dell’opposizione, in casa Forza Italia si conferma il più votato il capogruppo uscente Giulio Tantillo con oltre tremila voti, seguito da Sabrina Figuccia (sorella del deputato regionale Vincenzo e figlia del consigliere comunale uscente Angelo), Roberta Cancilla, cognata del patron della Ksm Rosario Basile, e Pino Federico, fedelissimo di Gianfranco Miccichè. La lista “Per Palermo con Fabrizio”, elegge con oltre 3.300 voti la donna più votata in assoluto, Marianna Caronia, ex deputata regionale figlia del segretario nazionale della Uil trasporti, e anche l’ex forzista Elio Ficarra e Alessandro Anello, braccio destro dell’alfaniano ribelle Francesco Cascio. Nella lista dei Coraggiosi di Ferrandelli vengono eletti l’avvocato Claudio Volante, arrivato agli onori della cronaca per le polemiche sul censimento nel suo studio degli aspiranti Pip, e l’ex consigliere comunale Cesare Mattaliano. Il Movimento 5 stelle incassa sei scranni: oltre al più votato in assoluto in queste elezioni, Ugo Forello con oltre 4 mila preferenze, vengono eletti il poliziotto Igor Gelarda, l’architetto Giulia Argiroffi, Concetta Amella, Antonino Randazzo e Rosalia Lo Monaco.

Gli esclusi eccellenti
Non vengono eletti alcuni consiglieri uscenti, come Pier Paolo La Commare, Luisa La Colla e Alberto Mangano, ma anche volti noti della politica cittadina, come Ninni Terminelli. Non eletti tanti figli d’arte, dalla figlia dell’ex deputato Alberto Campagna al figlio dell’ex consigliere Nunzio Moschetti e al figlio di Pino Apprendi. Non ce la fa Maurizio Castagnetta, noto per i suoi video su internet a sostegno di Ferrandelli e contro Orlando. Non ce la fa nemmeno il consigliere uscente Andrea Mineo, figlio dell’ex deputato Franco, uno delle fu calamite del voto all’Arenella: aveva fatto una accordo con la cognata di Basile per il voto di genere, ma ha più dato che ricevuto voti. Tra i forzisti, poco più di 200 voti ottiene l’ex amministratore della Gesip, Giacomo Terranova, a 600 voti si ferma anche l’ex dirigente dell’Ars Antonio Purpura. Fuori da Sala d’Ercole anche i pupilli dell’ex governatore Salvatore Cuffaro, Nino Sirchia e Vito Raso: la lista Cantiere popolare non ha superato lo sbarramento. Male anche gli attori prestati alla politica: Francesco Benigno e Totò Borgese si fermano a 100 voti. Pochini.
Lo spoglio lumaca: polemiche
Si sono conclude soltanto all'alba di oggi le ultime operazioni di scrutinio nelle ultime due sezioni elettorali di Palermo. Si tratta delle sezioni di via Paratore e di via Sampolo, dove le operazioni sono state lentissime. E non sono mancate le polemiche. C'è chi è svenuto per la stanchezza e chi non ripeterà l'esperienza di scrutatore. In alcune sezioni si sono dovute ripetere per due volte le operazioni di scrutinio. Ieri il movimento dei Coraggiosi di Fabrizio Ferrandelli, candidato sconfitto da Leoluca Orlando, ha anche inviato una lettera al Prefetto Antonella De Miro denunciando un "procedimento disumano".