(SA) - Avendo le recenti elezioni siciliane consegnato ai siciliani un nuovo presidente, riteniamo doveroso nella rubrica odierna parlare del nuovo inquilino di Palazzo Orleans, l’On Nello Musumeci, al quale da queste colonne formuliamo i migliori auguri per il suo nuovo incarico,

che sappiamo sarà irto di difficoltà. Riponiamo in lui le speranze di un settore: quello dell’emigrazione, che dfa troppo tempo viene trascurato dalla politica siciliana, tanto da rendere la Sicilia, che in passato fu punto di riferimento anche per la altre regioni, il fanalino di coda rispetto a tutte le altre regio ni che sono invece andati avanti ammodernando le loro leggi e prevedendo parecchie agevolazioni per le loro  comunità all’estero.

Di questo parleremo a breve in altro articolo, facendo anche tutti i passi necessari per ridare ai siciliani all’estero l’attenzione che meritano.

CHI E’ IL NEOPRESIDENGE DELLA REGIONE NELLO MUSUMECI?

Biografia

Nello Musumeci, ha svolto studi universitari in Scienze della comunicazione; ha lavorato come bancario nel Gruppo Unicredit ed è giornalista pubblicista. Ha avuto tre figli: Salvatore, Giuseppe (deceduto a trenta anni nel maggio 2013) e Giorgio.

Ha insegnato all'Istituto superiore di giornalismo di Acireale   ed è tra i fondatori dell'ISSPE (Istituto Siciliano di Studi Politici ed Economici) di Palermo. È autore di alcuni saggi storici sulla Sicilia del Novecento.

È uno dei fondatori della Fondazione Cardinale Dusmet per sostenere le famiglie vittime degli usurai.

Primi incarichi

La politica nel MSI

Entra in politica a 15 anni nelle file della Giovane, l'organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano. A vent'anni è stato eletto consigliere comunale nella sua città di origine, Militello Val di <Catania, e successivamente nei Comuni di Gravina di Catania (1980) e Castel di Iudica (1983), dove ha ricoperto anche la carica di vicesindaco in una coalizione di centro-destra.

A trentadue anni è stato eletto segretario provinciale del MSI a Catania. Ha poi rivestito il ruolo di Consigliere provinciale di Catania dal 1990 fino al 1993.

Presidente della provincia

Nel 1994 si candida alla presidenza della Provincia di Catania con la sola lista del Movimento Sociale Italiano: al primo turno raccoglie il 32,6% dei voti e, dopo una campagna elettorale conclusa in «un indecoroso scambio di insulti e accuse sfociato in querele e sfide plateali», al ballottaggio del 13 febbraio supera nettamente Stelio Mangiameli, con il 66,35% dei voti, in un turno elettorale contraddistinto da una scarsissima affluenza (appena 39%) e oltre il 16% di schede nulle o bianche.

Musumeci amministrerà la provincia con una maggioranza consiliare di centrosinistra e nel 1998 verrà poi riconfermato presidente al primo turno, con più di 310 000 preferenze, sostenuto da una coalizione di centrodestra. Assieme al sindaco di centro-sinistra Enzo Bianco, è considerato uno dei protagonisti della cosiddetta "Primavera di Catania". Rimane in carica fino alla scadenza del secondo mandato, nel maggio 2003.

In qualità di presidente dell'ente provinciale completa la restaurazione ed apre al pubblico le Ciminiere luogo simbolo della città, potenzia la proposta culturale creando il Museo Storico della Sbarco di Sicilia e il Museo del Cinema, riqualifica la rete stradale e l’edilizia scolastica migliorando così strutture e infrastrutture.

Nel 1995 confluisce in Alleanza Nazionale, diventando coordinatore regionale per la Sicilia dal 2002 al 2004. In seguito a reiterate minacce mafiose, ha vissuto sotto scorta della polizia per diversi anni.

Parlamentare europeo

Alle elezioni europee del 1994 viene eletto europarlamenetare, nella circoscrizione italia meriudionale, tra le fila di Alleanza Nazionale con circa 43000 preferenze.

Viene rieletto poi alle successive elezioni del 1999 (con 78000 preferenze) e del 20014 (con 116000 preferenze), in quest'ultima tornata risulta peraltro l'eurodeputato di AN più votato dopo Fini, Alemanno e Gasparri, nonché il primo in Sicilia. Al parlamento Europeo ha fatto parte delle commissioni Pesca e Agricoltura e della Commissione per l'ingresso della Turchia nell'Unione Europea. Termina il suo mandato di eurodeputato nel 2009.

In contemporanea a questi incarichi, durante e dopo la preoccupante eruzione dell’Etna del 2001 è nominato  Commissario straordinario del governo per l’emergenza e la ricostruzione sul vulcano.

Anni successivi

Alleanza Siciliana

Nel settembre 2005 - in polemica con Gianfranco Fini - abbandona Alleanza Nazionale e fonda "Alleanza Siciliana", movimento autonomista di destra a carattere regionale.

La candidatura alla Presidenza della Regione del 2006

Alle elezioni del 2006, Musumeci rinuncia a entrare in coalizione a sostegno del presidente Totò Cuffaro e si candida a presidente della Regione Siciliana, a capo del movimento "Alleanza Siciliana". Ottiene il 5,3%, contro il 53,1% dell'esponente del centro-destra Cuffaro e il 41,6% della candidata per il centro-sinistra Rita Borsellino.

La Destra

Il movimento Alleanza Siciliana nel 2008 confluisce in La Destra e il 6 dicembre Musumeci viene eletto vicesegretario nazionale dal Comitato centrale del partito, carica alla quale rinuncia l'anno successivo.

Candidatura a sindaco di Catania

Alle elezioni amministrative del 2008 a Catania,  Musumeci si candida a sindaco, sostenuto dalla lista civica che porta il suo stesso nome. Ottiene oltre il 25% dei voti, superando in preferenze il candidato del centro-sinistra Giovanni Burtone, e arrivando a sfiorare il ballottaggio col candidato sindaco sostenuto dal centro-destra Raffaele Stancanelli che viene eletto al primo turno. Musumeci risulta essere comunque il consigliere ccomunale più votato della città, con oltre 4000 preferenze, seguito dal senatore Enzo Bianco dello schieramento di centro-sinistra.

Sottosegretario al Ministero del lavoro

Il 15 aprile 2011 il Consiglio dei Ministri nomina Musumeci nuovo sottosegretario di Stato al Ministero del Lavoro e  delle politiche sociali, in rappresentanza de La Destra. La cerimonia di giuramento si svolge il 19 aprile a Palazzo Chigi. Resta sottosegretario fino alle dimissioni del governo Berlusconi IV, avvenute nel novembre successivo.

La candidatura alla Presidenza della Regione del 2012

l 22 agosto 2012 Musumeci annuncia, su proposta del leader di Grande Sud Gianfranco Miccichè, la sua candidatura a Presidente della Regione Sicilia sostenuto anche dalla Lista Musumeci, I Popolari di Italia Domani, Fareitalia e Alleanza di Centro. Due giorni dopo riceverà anche il supporto de il Popolo della Loibertà, diventando il candidato ufficiale del centro-destra, il 30 agosto esce dalla coalizione e si candida a Presidente della Regione Siciliana.

Il 29 ottobre 2012, ottenendo il 25,7% dei consensi, viene sconfitto dal rappresentante del centro-sinistra Rosario Crocetta che prende il 30,5%. Risulta comunque eletto deputato all'Assemblea regionale siciliana in quanto candidato presidente non eletto che ha ottenuto più voti.

Presidente della Commissione regionale antimafia

Il 23 maggio 2013 viene eletto all'unanimità presidente della Commissione regionale antimafia dell'Assemblea Regionale Siciliana e aderisce al gruppo parlamentare Lista Musumeci. In questa veste propone la creazione di un osservatorio europeo sul fenomeno delle mafie e chiede l’istituzione dell’ora della legalità per educare all'onestà i giovanissimi facendo cultura della legalità nelle scuole. 

In concomitanza con la sua candidatura alle regionali si dimette dalla presidenza della commissione antimafia per non cumulare i due ruoli.

Diventerà bellissima

Lasciato il movimento di Storace, nel 2015 Musumeci è tra i fondatori del movimento civico siciliano "#Diventerà bellissima", così denominato per richiamare una frase di Paolo Borsellino rivolta alla Sicilia e di cui è il leader. Nel febbraio 2017 il suo movimento lo propone candidato alle primarie del centro-destra per la presidenza della Regione Siciliana, decise da tutte le forze politiche dello schieramento, poi annullate.

Presidente della Regione Siciliana

La candidatura alla Presidenza della Regione del 2017

Dopo che Forza Italia, per via del coordinatore regionale nell'isola Gianfranco Miccichè, rinuncia alle primarie della coalizione di centro-destra, si dimette nell'aprile 2017 da presidente dell'Antimafia regionale e ufficializza la candidatura alla presidenza della Regione Siciliana per le regionali del 5 novembre 2017, come candidato ufficiale del suo movimento: #Diventerà Bellissima.

Musumeci ottiene in luglio l'appoggio di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale e Noi con Salvini (che si presentano in un'unica lista comune); in seguito anche di Energie per l’Italia, Nuovo CDU e Movimento Nazionale per la Sovranità (che inseriscono propri candidati nella lista #Diventerà Bellissima), ad agosto di Unione di Centro e Forza Italia Movimento dei Siciliani Indignati e Rivoluzione Cristiana (questi ultimi due inseriscono propri esponenti nelle liste di Forza Italia). Infine a settembre di cantiere Popolare, MpA e Idea Sicilia (che si federano nella lista unica Popolari e Autonomisti), Partito Liberale Italiano e Scelta Civica (anche questi ultimi due non presentano proprie liste, ma ottengono l'inserimento di propri candidati nelle liste di Forza Italia). Ottiene inoltre l'appoggio di Vittorio Sgarbi che, candidatosi in precedenza a Presidente della regione siciliana, rinuncia alla competizione, schierandosi a sostegno di Musumeci.

Il 5 ottobre presenta ufficialmente le sua candidatura e il listino del presidente; viene complessivamente sostenuto da 5 liste: Forza Italia, #Diventerà Bellissima, Unione di Centro, Popolari e Autonomisti e Fratelli d’Italia – noi con Salvini.

Il 5 novembre Musumeci vince le elezioni con il 39,9% dei voti, diventando quindi Presidente della Regione Siciliana. (da Wikipedia)