L’audizione del Direttore Generale dell’INPS Mauro Nori, in sede di Comitato per gli italiani nel mondo della Commissione Affari esteri della Camera, ci consente di fare il punto sulla situazione complessiva della tutela dei connazionali nel mondo. Ad una positiva ma ancora timida ripresa delle ratifiche di Convenzioni bilaterali di sicurezza sociale, tra cui spiccano quelle con Israele,

anche se ancora parziale, Nuova Zelanda e Canada, non hanno ancora fatto passi in avanti le ratifiche con i Paesi di immigrazione verso l’Italia. Un segnale questo di scarsa attenzione al tema dei diritti dei lavoratori e dei migranti. Da un lato si continua a penalizzare i cittadini con norme come la ritenuta sui bonifici dall’estero verso l’Italia, dall’altro, si è ancora in forte ritardo sia con le convenzioni contro le doppie imposizioni fiscali, alcune in attesa di modifiche e chiarimenti, che nello scambio di informazioni, unico vero strumento per migliorare i servizi e la lotta all’evasione. In questa partita, l’INPS deve continuare ad essere un Istituto che pone lo scambio di informazioni al primo posto impegnandosi a raggiungere accordi con tutti i Paesi con i quali sono in vigore Convenzioni internazionali. Credo che molto occorra fare per quanto concerne il miglioramento dei servizi. Il pagamento delle pensioni, ad esempio, ancora oggi soffre a causa della carenza di informazioni quali il cambio adottato, gli importi esatti in euro e in valuta locale, il cognome anche da coniugata sia sui bonifici che sugli assegni, la rapida cancellazione e la nuova emissione di bonifici o assegni non incassati. Accanto a questi problemi tecnici di facile soluzione, che però attengono alla sfera della piena trasparenza, vi è ancora la questione della informazione sugli indebiti. Pensionati e patronati chiedono prontezza e precisione nella verifica dei redditi, informazioni chiare e precise con data d’inizio recupero, importo complessivo da recuperare e mensile da porre in recupero, oltre alla data di ripristino del rateo di pensione ordinario. Un prospetto di questo tipo eviterebbe molti ricorsi e tanto lavoro. I miglioramenti sulla verifica dell’esistenza in vita hanno risolto molte problematiche, ma davvero occorre lavorare per rendere sempre più efficace e meno coercitivo il regime di verifica. Il tema delle pensioni INPDAP si pone oggi con nuova attenzione. Recentemente ho interrogato il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali per capire se davvero siano ancora oggi legittime le distinzioni tra pubblico e privato in regimi di fatto equiparati, sia in relazione alle Convenzioni di sicurezza sociale che fiscali, intervenendo anche nella eventuale modifica del modello OCSE. Importante, infine, segnalare come il ruolo dei Patronati debba essere ulteriormente valorizzato attraverso un riconoscimento dei nuovi carichi di lavoro, anche all'estero, come la stampa del CUD o la richiesta di comunicazione dei redditi. Credo sia utile e necessario continuare l'approfondimento tematico con l'INPS e con tutte le amministrazioni competenti”. On. Marco Fedi