Sembra che tutto debba sempre cominciare e finire da quest’isola; meravigliosa, incantevole, raggiante, gran bastione dell’armonioso Stivale del Mediterraneo. Talmente straordinaria che è stata vittima, suo malgrado, di invasione e attacchi da più eserciti e in diversi periodi, come se fosse la porta d’ingresso per il paradiso. Terra araba, poi normanna, feudataria, monarchica e nel secolo scorso, scelta come punto di partenza per la grande e magnifica liberazione dalla tirannia Nazista. Lo è persino adesso, martoriata per l’ennesima volta, con il fenomeno drammatico dell’immigrazione nord africana; libica, siriana e mediorientale. Che forza d’animo questa gente che la popola…e che tanto ha subito. Costretta sempre a rialzarsi, in silenzio, tra le sue stesse macerie provocate da altri che se la contendono morbosamente. Spiagge d’orate, aranceti infiniti, monumenti da sogno; è una “fanciulla” talmente accattivante che D. Eisenhower e il suo stato maggiore la predilige per l’imponente quanto inevitabile assalto liberatorio al vecchio continente. Ancora Lei, anche nel cuore degli “Americani”. Si opta dunque per l’operazione Husky ovvero Sbarco in Sicilia per dare l’avvio a quella che sarà denominata come la campagna d’Italia. Prima ancora del D-DAY di Normandia, prima ancora di Cassino, prima ancora dello sfondamento ad oriente delle armate “rosse”, prima ancora di tutto. E’ da questo assolato ed amabile lembo nel mezzo dei mari che si decide di iniziare la cacciata del regime fascista, il capovolgersi degli eventi e lo si fa alla conferenza di Casablanca nel gennaio del 1943. Il provvedimento è ormai preso e il 9 luglio dello stesso anno gli alleati dalle parole passano ai fatti. Ci sono “soggetti” seri che guidano questa prima avanzata sul suolo italico, tosti, di grande esperienza sul campo; militari del calibro di Patton, il Generale d’acciaio, al comando della 7° armata USA e del leggendario Bernard Montgomery dell’8° britannica, appoggiati da un piccolo gruppo di Canadesi agguerriti. Quasi mezzo milione di uomini e venti mila tra veicoli, carri, cannoni e mezzi navali, il doppio numericamente rispetto alle forze dell’Asse Roma-Berlino. Il mondo è unito e vuole assolutamente ridare sovranità e indipendenza a questa nazione e lo fa, partendo proprio dalla regione più bella di tutte. Dopo Pantelleria e Lampedusa già riprese nel mese di giugno, il vero grande sbarco va in atto sulle spiagge di Mollarella e Poliscia a Licata, poi in progressione è il turno di Agrigento, Palermo e Trapani, fino all’ultima conquista che ridona l’Italia agli Italiani; Messina! 39 giorni e la Sicilia torna ai Siciliani, provvisoriamente sotto il governatorato del colonnello Charles Poletti. L’avanzata alleata prosegue per il resto della penisola e per quanto poi è stata dura la resistenza delle divisioni del Terzo Reich nelle linee Gustav e Gotica non c’è ombra di dubbio che, storicamente la caduta del fascismo, del suo capo storico Mussolini e dell’intera tirannia del folle cancelliere austriaco naturalizzato tedesco, ha avuto inizio proprio qui, con l’operazione Husky, nell’isola che il saggista Bonaventura Tecchi la definì “appassionata”. Si, questo è non solo un dato di fatto, certo ed inequivocabile, ma la realtà, che oggi più che mai non deve essere dimenticata. Nessuno può togliere l’onore alla Sicilia e ai Siciliani che hanno combattuto a fianco delle truppe angloamericane in quei tragici frangenti, e di essere stata, in assoluto, il primo ponte verso la libertà, che ha poi portato all’armistizio di Cassibile, alla resa, alla successiva e definitiva capitolazione della Germania e alla riconquista dell’Europa. E per chi ha poca memoria che si vada a visitare i cimiteri di guerra di Siracusa, di Catania o di Agira, là dove sono sepolti uomini che hanno perduto la vita per noi e che ora riposano in una pace eterna sotto quei pochi centimetri di polvere, nella deliziosa Sicilia, loro ultimo viaggio. Un caldo abbraccio dunque da parte di tutti noi a voi Siciliani dalla cui terra è partita la nostra libertà. W l’Italia, W la Sicilia! - (Mirko Crocoli - foto in alto)