EX PROVINCIA ENNA: SI È INSEDIATO IL COMMISSARIO AD ACTA Ex Provincia Enna: si è insediato il commissario ad acta, Francesco Riela. Il tempo dovrebbe essere limitato al massimo a due mesi. Francesco Riela, fa parte dei nove commissari ad acta che avranno il compito di gestire l’emergenze delle nove ex Province siciliane, fino a quando le nomine dei commissari straordinari saranno nuovamente operative. Ieri pomeriggio, difatti, l’Ars ha votato i termini di proroga della legge che istituisce la figura dei commissari, fissati al 31 marzo prossimo. La linea politica sembrerebbe quella di nominare nuovi nove commissari mentre da parte del Pd è forte la richiesta di ripescarne alcuni, motivo questo per cui si potranno presentare eventuali emendamenti entro venerdì prossimo per poi votare emendamento con eventuali aggiustamenti il prossimo martedì, giornata in cui è fissata la seduta dell’Assemblea regionale. Il commissario Riela potrà adottare solo provvedimenti urgenti, previa autorizzazione da parte dell’assessorato agli Enti locali. Si profila un periodo di transizione riguardo alla gestione dell’ Ente di cui Riela si occuperà prioritariamente dell’ approvazione del bilancio di previsione 2014. Il commissario ad acta questa mattina ha incontrato il direttore generale dell’Ente, Graziella Morreale e i dirigenti con i quali si è confrontato sui provvedimenti di ordinaria amministrazione che dovrà adottare. Da parte dei dirigenti e di tutto il personale la massima disponibilità a collaborare per consentire alla macchina organizzativa dell’ente di continuare ad operare in attesa della nomina del commissario straordinario. (fonte: vivienna)
 
RIFIUTI ENNA. SRR PIOVE SU BAGNATO
 
Enna. Potremmo esordire esclamando che piove sul bagnato, visto che ad una situazione geneticamente complessa come quella della gestione del servizio integrato dei rifiuti si aggiunge il pressapochismo di una Istituzione regionale che sembra fare di tutto per inceppare gli ordinari meccanismi della macchina pubblica. Infatti l’odierna questione del cambio del Commissario del Consorzio di Comuni ennese, già Provincia regionale, rappresenta l’ennesimo pasticcio operato dal Governo regionale nel contesto di una riforma tanto ingarbugliata quanto incompleta. Avendo letto la nota del Commissario straordinario del Consorzio posso dire che: a) se il Dott. Caccamo è stato eletto Presidente del c.d.a. della nuova SRR nella qualità di persona giuridica, alla cessazione del suo incarico di Commissario straordinario al 31 ottobre segue la cessazione delle altre cariche istituzionali compresa quella rivestita in seno alla nuova società d’ambito; viceversa se lo stesso è stato eletto Presidente del c.d.a della SRR come persona fisica potrà mantenere tranquillamente la carica; b) in attesa che si insedi il nuovo Commissario nominato dalla Regione, l’uscente potrà tranquillamente operare in prorogatio all’interno dell’organo di governo della SRR assicurando gli atti di ordinaria amministrazione atteso altresì che le vicende (certamente atipiche) che riguardano gli atti di investitura nei pubblici uffici non hanno rilievo sulla legittimità degli atti emanati nell’esercizio delle funzioni. La cura per l’essenzialità, l’indifferibilità e la continuità della funzione pubblica assume rilievo preminente: la stabilità dell’azione amministrativa è interesse pubblico primario e a fronte di essa non c’è, d’ordinario, utilità riconoscibile come meritevole per mettere in discussione la legittimità dell’investitura, soprattutto se, come nel caso in specie, il Dott. Caccamo si limiterebbe ad assumere atti di ordinaria amministrazione. c) nel nostro ordinamento vige una disciplina generale che proroga di 45 giorni gli organi amministrativi non ricostituiti. In detto periodo, tali organi possano adottare esclusivamente gli “atti di ordinaria amministrazione nonché gli atti urgenti ed indifferibili”, con indicazione dei motivi di urgenza ed indifferibilità e prescrive, altresì, la decadenza degli organi non ricostituiti entro il termine massimo di proroga, con conseguente nullità degli atti adottati dagli organi decaduti. Questa disciplina non si applica agli enti territoriali di governo ma, com’è già noto, il Libero Consorzio di comuni, a differenza della soppressa Provincia regionale, non è un ente territoriale di governo ma un ente pubblico strumentale dei Comuni dotato di autonomia amministrativa e finanziaria e sprovvisto di autonomia politica. (fonte: vivienna - Massimo Greco)
 
CONSORZIO ENNA: SLITTA REFERENDUM S.STEFANO CAMASTRA. FALLITO PROGETTO SINDACO GAROFALO
 
Dopo quello di Mistretta, slitta anche il referendum del Comune di Santo Stefano di Camastra per l’adesione al Consorzio di Enna. Si sarebbe dovuto tenere nella giornata di ieri, ma in extremis è stato rinviato a data da destinarsi. Lo ha deliberato il Consiglio comunale e poi il sindaco ha emanato il provvedimento. “Pur ribadendo e confermando le ragioni della scelta di adesione al libero Consorzio di Enna – si legge nell’annuncio pubblico rivolto alla cittadinanza – e auspicando che possa intervenire, da parte del competente legislatore l’adozione di provvedimenti di legge che consentano la certa e puntuale facoltà di espressione in tal senso, si delibera la sospensione delle attività intraprese dal Consiglio”. Sospesa dunque la consultazione referendaria, con nota a firma del sindaco Francesco Re. Il Consiglio aveva optato per l’adesione al Consorzio di Enna, previo ricorso alle urne per avere la conferma da parte dei cittadini, come previsto dalla normativa regionale, il 4 settembre scorso. Ma poi, come nel caso di Mistretta, sono sopraggiunti dei dubbi sull’effettiva attuazione della riforma siciliana, con riferimento anche a quella nazionale e al “vuoto” del governo di Palazzo d’Orleans in questi giorni. Non ultimo il problema finanziario, dover sostenere spese gravose, temendo di sprecare risorse. E così, prima Mistretta e ora Santo Stefano, fanno dietro front. Novità anche tra gli altri Comuni che avevano deciso di far parte del libero Consorzio “Enna-Tirreno”: Reitano, Capizzi, Pettineo e Castel di Lucio. A Reitano referendum previsto per il 9 novembre, ma non è escluso rinvio; a Capizzi si è già svolto ed è finito con un flop, con oltre l’86% di voti contrari all’adesione a Enna. Nel paese delle ceramiche, con poco meno di cinquemila abitanti, il Comune sognava di uscire dall’isolamento e offrire a Enna l’unico sbocco al mare, come spiega il sindaco, Francesco Re. “Una scelta a lungo meditata. L’idea è di garantire a Enna l’affaccio sulla costa, com’era anticamente, possibile anche grazie al collegamento infrastrutturale Gela-Santo Stefano, in corso di realizzazione. Per Santo Stefano, la prospettiva di un ruolo più centrale, per il turismo e anche per l’artigianato, con le sue 64 aziende”. (fonte: vivienna)