Cerami. Il Consiglio comunale, attraverso un ordine del giorno, proposto dal gruppo civico di minoranza ("Passione, cultura e sviluppo"), ha espresso netto dissenso verso

 la temuta chiusura della postazione locale del "118" di Cerami. «Il serio rischio di perdere un tanto importante servizio sanitario - ha sottolineato senza mezzi termini la consigliera, dott.ssa Antonella Di Stefano - viene a penalizzare profondamente, in misura sempre maggiore, gli interessi della collettività ceramese. L'eventuale soppressione del "118" sarebbe, infatti, di nocumento per il nostro paese, quanto mai distante e mal collegato con le strutture sanitarie di soccorso e dove ormai sono prevalenti in gran numero gli anziani». Senza distinzione di appartenenza politica, unanime la protesta e il reclamo dei consiglieri comunali. «Noi siamo chiamati a difendere - ha aggiunto il capogruppo di maggioranza, Giovanni Cocomero - i nostri presìdi di sanità pubblica, sia il "118" come il servizio di "guardia medica", comparti sanitari che, se tolti, aggraverebbero il disagio sociale, di per sé già drammatico, dei nostri cittadini». L'impegno, adottato e assunto ad ordine del giorno da parte di tutto il Consiglio, del sindaco e dell'intera Giunta, preannunzia i segni di altre azioni di protesta, affinché i vertici istituzionali competenti e i rappresentanti politici riconoscano e sostengano i bisogni basilari della gente ceramese, in questo caso scongiurando il timore della chiusura della locale postazione «118». L'ordine del giorno inviato al presidente della Regione, all'assessore regionale alla Sanità, agli organi istituzionali, ai deputati parlamentari eletti nel comprensorio termina dicendo che «la comunità di Cerami non chiede favori, ma pretende che vengano assicurati i diritti inderogabili, propri di un normale contesto civile». (fonte vivienna CL)