ENNA: CONCESSIONE MOBILITÀ IN DEROGA PER 336 LAVORATORI

 Enna. Concessione della “mobilità in deroga” per sei mesi nei confronti di 336 lavoratori di 16 aziende dalla provincia di Enna che hanno chiuso la loro attività da tempo. E’ stato questo il risultato di una riunione che si è svolta presso i locali del Centro per l’impiego di via Libero Grassi ad Enna bassa dove è stato istituito un tavolo istituzionale proprio per discutere la situazione dei lavoratori delle aziende che hanno cessato la loro attività in provincia di Enna nell’anno 2009. Presenti Paolo Trovato e Samuele Messineo dell’Ufficio regionale al Lavoro, Angela Ferrante e Giuseppe Restivo per il centro dell’Impiego di Enna, presenti i rappresentanti dei comuni di Enna, Assoro, Gagliano, Regalbuto e Valguarnera, i rappresentanti sindacali Michele Pagliaro e Pietro Arena della Cgil, Franco Petracalvina, Epifanio Riccobene e Tommaso Guarino per la Cisl, Vincenzo Mudaro e Filippo Manuella per l’Uil, Francesco Albano per Ugl, mentre Davide Messina era presente in rappresentanza dei Italia Lavoro. Le ditta che hanno chiuso i battenti nel corso di quest’anno o degli anni passati sono il tubificio Sipem di Assoro, la Dalcos di Valguarnera, la Tecno Racket di Regalbuto, la Nuova Intesa di Gagliano, l’Isca di Valguarnera, la Tecnologica di Assoro, l’Habitus di Valguarnera, la Francis Sub di Regalbuto, il pastificio Cerere della zona industriale, la Deritalia, la Fidia, la Sicilsind, l’OMG, l’Ipra ,tutte ditte che avevano operato nella zona industriale di Dittaino, la Francesco Aleo di Caltagirone e i Magazzini Basili. I 336 lavoratori di questi ditte non potevano più usufruire degli ammortizzatori sociali ordinari, avendo già esaurito i periodi di tutela ordinariamente indennizzati. Già in una riunione, avvenuta a febbraio presso l’Ufficio provinciale del lavoro, le parti intervenute avevano concordato sulla necessità di richiedere la “concessione in deroga” degli ammortizzatori sociali previsti dalle legge vigenti. Dei 336 lavoratori, 280 godono di proroghe, mentre 56 sono di nuova concessione. A chiusura della riunione è stato sottoscritto un concordato nel quale le parti condividono le motivazioni di approvare l’istanza di concessione in deroga della mobilità per tutti e 336 i lavoratori sino al 30 giugno di quest’anno e hanno riconfermato “l’impegno ad attivare tutti i percorsi che possano garantire la più ampia ricollocazione del personale e quindi la possibilità di un recupero occupazionale. E’ stata prevista, inoltre, una verifica semestrale della sussistenza dei requisiti per accedere agli ammortizzatori sociali. La verifica sul numero dei lavoratori e sulle precondizioni soggettive ed oggettive per la concessione in deroga della mobilità sarà effettuata dall’ufficio provinciale dell’Inps, così come il monitoraggio della spesa ed ogni altro adempimento previsto dalla vigente normativa e dalla convenzione stipulata con la Regione Siciliana. Ad Italia Lavoro spetta il compito di provvedere al monitoraggio sia del piano degli esuberi che della corrispondente spesa e si impegna a prestare l’assistenza tecnica nei confronti dei soggetti interessati nell’ambito delle politiche attive del lavoro. Italia Lavoro si avvarrà delle comunicazioni mensili dei referenti aziendali, individuati in Pietro Arena (Cgil), Franco Pietracalvina(Cisl) e Filippo Manuella (Uil). (fonte: vivienna)

ENNA. PRESIDENTE CONSIGLIO PROVINCIALE: CREARE UNA FONDAZIONE PER RIENTRO VENERE DI MORGANTINA

 Enna. Riceviamo dal Presidente del Consiglio Provinciale, Massimo Greco, la seguente nota essendo prevista per domani di una conferenza di servizi indetta dall’assessore regionale al Turismo, Nino Strano, per il coordinamento delle attività relative al rientro della Venere di Morgantina in Sicilia, presso l’Università Kore: “Per la provincia di Enna l’annunciato evento del rientro della Venere di Morgantina può rappresentare un’occasione per misurare il livello qualitativo della nostra classe dirigente. Fare sistema attorno a questo evento è cosa buona e giusta per la difesa del nostro territorio, mettendo decisamente da parte colori e gelosie politiche. Il coinvolgimento di tutti gli attori pubblici e privati, potenzialmente, ed a vario titolo, interessati è fondamentale, ma occorre una regia in grado di orientare gli interventi e individuare prontamente gli strumenti più idonei per finalizzare le azioni. Enti locali e Regione Siciliana rappresentano le Istituzioni sulle quali graverà la responsabilità di tramutare le idee in progetti. Associazioni di categoria, parti sociali, imprese e soggetti del terzo settore devono poter dare il loro contributo nel contesto di un ragionamento condiviso dal basso. Per creare tali presupposti è quindi necessario individuare uno strumento innovativo in grado di catalizzare idee, progetti, e risorse finanziarie. Ad oggi lo strumento che più di ogni altro sembra adattarsi a tali esigenze è quello della fondazione di partecipazione ovvero associativa. Si tratta di un modello di fondazione non più istituita ad opera di un singolo soggetto, sia esso persona fisica ovvero impresa, ma costituita da una pluralità di soggetti (privati e/o pubblici), che condividono una medesima finalità. La particolare composizione mista, pubblico-privato, la disponibilità di un patrimonio vincolato ad uno scopo di pubblico interesse, l’agilità gestionale, nonché una governance interna semplice e facilmente identificabile, rendono la fondazione di partecipazione uno strumento giuridico-organizzativo in grado di trovare applicazione in diversi settori di intervento e di azione, tra i quali spicca quello culturale. La possibilità giuridica di questo tipo di fondazione è data dal fatto che accanto ad associazioni e fondazioni, il codice civile del 1942 abbia previsto le “altre istituzioni di carattere privato” (art. 12 c.c. abr.). Anche il DPR 10/02/2000, n. 361, abrogativo dell’art. 12 c.c., ha mantenuto intatta la dizione di “altre istituzioni di carattere privato” (art. 1). Peraltro, questo modello non risentirebbe dei vincoli stringenti che le ultime normative statali riservano ai consorzi di enti locali”. (fonte: vivienna)

PIETRAPERZIA. BONUS PER ANZIANI

Pietraperzia. Intervento economico in favore di anziani ultra sessantacinquenni soli e in condizioni di indigenza, giusto il decreto dell’assessore regionale della famiglia e Politiche Sociali. La somma complessiva stanziata dall’assessorato nell’intera Sicilia ammonta a 10 milioni di euro. Le domande vanno presentate all’ufficio Protocollo del Comune entro il prossimo sei ottobre. Lo comunica il sindaco Caterina Bevilacqua. Questi i requisiti per fruire dell’intervento economico: residenza da almeno un anno in Sicilia, percettore di assegno sociale o pensione sociale come unico reddito. Il reddito conseguito nel 2008 non dovrà essere superiore ad euro cinquemila 310,63 escludendo qualsiasi altro reddito tranne quello della prima casa di abitazione. Tra gli altri requisiti, non avere proprietà immobiliari, ad esclusione della prima casa di abitazione; essere solo nello stato di famiglia alla data del 30 giugno 2008, “fatto salvo – si legge nel comunicato del sindaco Bevilacqua – il caso in cui il requisito di solitudine sia maturato dopo tale data a causa di eventi naturali”. Il contributo mensile erogabile è di euro 91,49 per dodici mensilità, come integrazione al reddito, a titolo sperimentale e straordinario per il solo 2009. Possono presentare domanda di accesso al beneficio anche coppie di coniugi, di cui almeno uno titolare di assegno sociale o pensione sociale, e senza figli conviventi, se il reddito complessivo per il 2008 non superi euro diecimila 621,26. Se le richieste degli anziani soli che hanno assoluta priorità non dovessero esaurire le risorse disponibili, il beneficio sarà concesso anche alle altre coppie, in proporzione alle risorse disponibili. Il modello di domanda si può ritirare presso l’ufficio servizi sociali del Comune – alla delegazione Madunnuzza – o nei Patronati. (fonte: vivienna GM)