ENNA. COLTIVAVA CANNABIS LUNGO IL FIUME ARRESTATO IMPRENDITORE DI REGALBUTO

Enna. Nel pomeriggio di venerdì, nella contrada Gallizzi (agro del comune di Enna) gli uomini della quarta sezione – antidroga e contrasto al crimine diffuso – della squadra mobile di Enna, diretta dal vice questore aggiunto dr. Giovanni Cuciti, hanno tratto in arresto, Luigi Lupica Spagnolo, classe 1972, con precedenti specifici, di Regalbuto, imprenditore agricolo, colto nella flagranza del reato di coltivazione e detenzione a fini di spaccio di marijuana ed occupazione ed invasione di terreni demaniali. Già da alcuni giorni, nell’ambito di predisposti servizi antidroga, sono stati intensificati i pattugliamenti delle aree rurali e, in particolar modo, presso zone verdi e/o boschive in prossimità dei corsi d’acqua. Proprio durante tali perlustrazioni veniva notato un uomo che percorrendo la contrada Gallizzi, si dirigeva a ridosso del torrente, in direzione di un’area demaniale verdeggiante, dalla quale usciva dopo circa 30 minuti, per poi allontanarsi. Venivano, pertanto, effettuati mirati e scrupolosi controlli a tappeto della zona, fino a che non si rinveniva un’area, coperta dai rovi e delimitata da rete metallica e filo spinato, all’interno della quale venivano notate numerose piante di marijuana, ben impiantate e perfettamente curate, secchi di plastica per l’irrigazione,arnesi per lavorare la terra, contenitori di fertilizzante. Per cui venivano effettuati mirati servizi di appostamento in attesa che il coltivatore specializzato in stupefacenti si facesse vivo per prendersi cura della piantagione, fino a che, nel pomeriggio di venerdì, il personale di polizia appostato tra le fratte notava giungere l’uomo notato alcuni giorni prima, il quale accedeva all’area coltivata a stupefacente, dedicandosi alla cura delle rigogliose piante. A questo punto, non essendoci più dubbi sulle responsabilità penali, scattava il blitz che consentiva di bloccare in flagranza di reato il Lupica. Effettuati, così i rilievi di polizia scientifica si estirpavano le 50 piante presenti, alte fino ad un metro e cinquanta, che venivano sequestrate unitamente ad altra marijuana già essiccata e pronta per lo smercio. Lupica, dopo le incombenze di rito, veniva tratto in arresto. (fonte: vivienna)

COMUNE ENNA: DISSESTO FINANZIARIO SI AVVIA ALLA CONCLUSIONE

Enna. Sono circa 200 i creditori del comune capoluogo che non hanno voluto accettare la riduzione prevista dalla legge per cui dovranno essere pagati, in coda sì, ma al 100 per cento del credito di quanto loro spetta. La commissione di liquidazione, presieduta dal dottor Papallardo, e composta dagli esperti Gervasi e Maugeri, continua a lavorare per cercare di risolvere tutte le procedure che dovrebbero portare alla chiusura del dissesto finanziario. A quasi quattro anni dalla dichiarazione di dissesto finanziario (dicembre 2005) da parte del consiglio comunale del capoluogo, la situazione del disseto finanziario si avvia, anche se lentamente, alla sua risoluzione, vale a dire ci si incammina verso quel piano di estinzione che è molto complesso sotto tutti i punti di vista e che dovrebbe essere l’ultima tappa di un cammino difficile, irto di ostacoli e che ha condizionato l’attività amministrativa della giunta comunale. Come si ricorderà il dissesto finanziario fu approvato dal consiglio nel dicembre del 2005 e da una prima indagine si rilevò che i debiti raggiungevano la ragguardevole cifra di 15 milioni e 500 mila euro, debito che poi, nel corso degli esami da parte della commissione di liquidazione, nominata dal ministero dell’Interno, si incrementò notevolmente. I contributi della Regione (3 milioni di euro per 3 anni) su un emendamento presentato dall’allora deputato regionale, Mirello Crisafulli, ed un intervento del Governo Prodi (5 milioni) consentì di reperire le somme necessarie per pagare la quasi totalità dei debiti, che provengono da anni ed anni di disorganizzazione amministrativa e contabile. Ora restano da eseguire i pagamenti di coloro che hanno richiesto il pagamento intero dei propri crediti, e su queste 200 pratiche i componenti la commissione ci stanno lavorando con grande impegno perché c’è da ricostruire passo passo tutta la fase che ha portato alla richiesta dell’amministrazione, all’esecuzione del lavoro ed all’emissione della fattura. Una ricostruzione molto certosina che necessita anche della collaborazione degli uffici comunali. Secondo una stima provvisoria, la commissione di liquidazione ha la possibilità di pagare tutti i debiti, in quanto ne ha la liquidità e potrebbe essere possibile che, entro la fine, dell’anno, si possa chiudere la fase amministrativa, ma questo non significa che è il comune è uscito dal dissesto finanziario perché ci sono tante altre cose da fare e tutto il carteggio dovrà essere esaminato ed approvato dai funzionari del Ministero dell’Interno. (fonte: vivienna)

RIFIUTI: PRESIDENTE ARRA COMMISSARIA ENNAEUNO

ENNA – Il deficit finanziario e non economico che condiziona il servizio di raccolta dei rifiuti solidi e della raccolta differenziata in provincia di Enna si aggira intorno ai 35 milioni di euro, di cui 15 milioni circa per l’Ato Rifiuti e 20 per Sicilia Ambiente, la società che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti. Ma c’è da sottolineare che questo deficit è stato provocato dal mancato pagamento da parte degli utenti delle bollette in segno di protesta per l’eccessiva entità delle stesse. Dal 2006 solo il 30 per cento degli utenti ha pagato le bollette per cui è sempre venuto a mancare un supporto finanziario per pagare i dipendenti delle due società e solo qualche contributo della Regione Siciliana o le anticipazioni dei sindaci dei 20 comuni hanno consentito il proseguimento del servizio. Allo stato attuale tutti i dipendenti hanno avuto pagato sino a marzo, ma, in questo momento, SiciliaAmbiente è privo del Consiglio di Amministrazione, perché il vecchio consiglio si è dimmesso, mentre nell’Ato Rifiuti c’è una commissione di liquidazione. La situazione in provincia di Enna è condizionata dallo scontro continuo tra i sindaci di centrodestra ed i sindaci di centrosinistra , che non riescono a trovare una linea comune per procedere al riassetto della società SiciliaAmbiente. I consigli comunali hanno presentato i piani economici comunali e da questi dovrebbe venir fuori la tariffa da applicare al 2008 e poi invitare gli utenti, in base a questa tariffa di pagare le bollette non solo del 2008 ma anche degli anni precedenti con possibilità concrete di recuperare il deficit economico. (fonte: vivienna)