Una conferenza programmatica, quella del PD, di lunedì sera, che aveva da affrontare problemi di vivibilità, ma anche tempi di una certa importanza come “lavoro, innovazione,

 sviluppo e servizi” da trasformare in progetti concreti del territorio, ma il messaggio, partito dall’introduzione del segretario provinciale, Giuseppe Arena, era per una rivisitazione della struttura del partito che deve necessariamente attestarsi su tematiche attuali puntando soprattutto sulla coesione della base con il vertice, in una simbiosi concreta. Era presente il vertice del partito dal senatore Mirello Crisafulli, al quale sono state affidate le conclusioni, i due deputati regionali Elio Galvagno e Salvatore Termine, il presidente della Kore, Cataldo Salerno, il segretario provinciale, Giuseppe Arena, i sindaci di appartenenza al centrosinistra, consiglieri provinciali, comunali e responsabili dei circoli, i segretari provinciali della Cgil, Michele Pagliaro e dell’Uil Vincenzo Mudaro, ed all’ultimo momento si sono aggiunti Italo Tripi, ex segretario regionale della Cgil, ed il deputato Giovanni Barbagallo, questi ultimi candidati alle prossime elezioni europee. Al di là delle digressioni, possibilmente necessarie, sulla situazione politica in Europa e nel mondo, tutti hanno sottolineato la necessità di dare la giusta identità ad un partito che storicamente è stato sempre vicino al popolo, che ne ha sempre evidenziato le necessità per battersi poi in tutte le sedi in sua difesa. Non potevano mancare spunti polemici nei confronti dell’Amministrazione Provinciale di centrodestra, accusata di scarsa operatività per lo sviluppo del territorio, di pressappochismo, di mancanza di conoscenza dei problemi del territorio, e non potevano mancare riferimenti ad una scala mobile che è diventata il pomo della discordia tra i due raggruppamenti politici. Tanti gli interventi dal segretario provinciale, Giuseppe Arena, al medico Totò Barbera sulla sanità, a Vittorio Di Gangi sulla scuola, ai consiglieri provinciali Salvo Notararigo e Mario Alloro, a Cataldo Salerno, che ha bacchettato il pressappochismo dell’attuale giunta provinciale, a Francesco Salamone sulla crisi delle aziende agricole, a Marcella Gianfranceschi e Fabio Venezia, presidenti di circoli, che vorrebbero un contatto continuo con la base e con il vertice, quindi Elio Galvagno sulla crisi di identità alla Regione Siciliana, a Salvatore Termine , che invitava l’aula a ripartire su progetti concreti (fonte vivienna)